La birra fa meno male degli altri alcolici?

Alcune persone rinunciano a vino e superalcolici e consumano solo birra, a volte anche smodatamente, convinte del fatto che faccia meno male alla salute. Vi è infatti la credenza che la birra, al contrario delle altre bevande alcoliche, sia più nutriente e “salutare” poiché contiene alcune vitamine del gruppo B. È vero che la birra apporta vitamina B2, niacina, vitamina B6, acido pantotenico e biotina, ma le quantità di questi nutrienti sono talmente scarse e trascurabili da non poterla ritenere un alimento utile a coprire il fabbisogno quotidiano delle vitamine del gruppo B. Invece, la quantità di alcol (etanolo) in essa contenuta la colloca tra le bevande alcoliche. Il tasso alcolico della birra varia dal 3,6% a oltre il 5% per le light e oltre il 5% per le doppio malto: sicuramente un volume alcolico inferiore a quello del vino o dei superalcolici. Tuttavia, basta bere una lattina di birra light da 33 cc per assumere 12 grammi di alcol, la stessa quantità che si trova in un bicchiere di vino da pasto da 15 cc (11/12°) o in un bicchierino da 40 cc di superalcolico (40°). Pertanto, la convinzione che la birra faccia meno male degli altri alcolici è priva di basi scientifiche.

La verità scientifica:

  • Consumo precoce di alcol e rischi per la salute
    In Italia, nei ragazzi tra i sedici e i ventiquattro anni, si registra la più elevata percentuale di consumatori di birra e aperitivi alcolici. Questo dato dovrebbe far riflettere se si pensa che il corpo umano raggiunge la sua piena capacità di metabolizzare l’alcol solamente intorno ai diciotto-ventuno anni, quindi le bevande alcoliche consumate prima di tale età hanno per i ragazzi un effetto assai più nocivo rispetto agli adulti. Assumere alcol in età precoce, quando gli organi non sono ancora arrivati alla loro piena maturazione (in particolare il cervello), può portare a problemi di apprendimento, di memoria e delle abilità visuo-spaziali a causa dei danni all’ippocampo (la zona del cervello che si occupa della formazione di memorie a lungo termine e di percorso spaziale).
     
  • Linee guida per un corretto consumo di alcol
    I LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) sconsigliano il consumo di qualunque quantità di alcol prima dei diciotto anni, raccomandano alle donne e agli over 65 non più di una birra piccola da 330 ml o un calice di vino da 125 ml al giorno, mentre agli uomini non più di due birre piccole o due calici di vino al giorno.
     
  • L’alcol nella dieta
    La birra, il vino e i superalcolici in genere contengono quelle che vengono chiamate “calorie vuote”, cioè energia data dal solo etanolo e quindi priva di sostanze nutritive. Per questa ragione, il consumo di bevande alcoliche deve essere escluso dalle diete ipocaloriche e limitato all’interno della dieta equilibrata, che privilegia invece cereali preferibilmente integrali,  frutta e verdura di stagione e buone proteine come quelle della carne, del pesce, delle uova e di latte e derivati come il Grana Padano DOP. Questo formaggio è un concentrato dei buoni nutrienti del latte vaccino, ma contiene circa il 50% di grassi in meno di quelli inizialmente presenti nel latte intero con cui è fatto. È ricco di calcio, proteine ad alto valore biologico con i 9 aminoacidi essenziali, vitamine importantissime come la A, la B2 e la B12 e minerali antiossidanti come zinco e selenio.

Ricorda:
La birra, se consumata smodatamente, è dannosa tanto quanto gli altri alcolici.

Collaborazione scientifica Dott.ssa Carolina Poli, dietista specializzata in Alimentazione e Nutrizione Umana.