Calo di pressione improvviso: bisogna prendere lo zucchero?

Il calo di pressione si manifesta quando il valore della pressione arteriosa massima (sistolica) è più basso di 90 mmHg e/o quello della pressione minima (diastolica) è inferiore a 60 mmHg. L’improvvisa riduzione dei valori pressori può essere causata da molti fattori, tra cui il forte caldo ed elevati tassi di umidità, la disidratazione, problemi cardiaci o endocrini, carenze nutrizionali, stati infettivi dell’organismo, perdite di sangue (accade spesso nelle donne durante il ciclo mestruale) e anche la gravidanza. Generalmente, il brusco calo di pressione si manifesta attraverso vertigini e capogiri, un forte senso di stanchezza (astenia), sudori freddi, nausea, visione offuscata, senso di stordimento, fino ad arrivare allo svenimento, un fenomeno transitorio che il nostro corpo mette in atto come meccanismo di difesa quando vi è poca ossigenazione al cervello. Quando si ha un calo di pressione improvviso, molte persone pensano di dover ricorrere a una bustina di zucchero (o acqua e zucchero) oppure a una caramella: questi alimenti fanno alzare i livelli di glucosio nel sangue, ma è raro che la pressione arteriosa si abbassi improvvisamente a causa di un calo glicemico. Pertanto, la convinzione che durante un improvviso calo di pressione sia necessario assumere dello zucchero non è corretta.

La verità scientifica:

  • Posizione supina e gambe alzate
    La prima cosa da fare durante un inaspettato calo di pressione è mettersi in posizione supina (pancia in su) con le gambe alzate possibilmente oltre la testa. In questo modo, il sangue circola con meno difficoltà e raggiunge più facilmente e velocemente cuore e cervello.
     
  • Acqua e sale anziché zucchero!
    Se si ha un improvviso calo di pressione si può ottenere un rapido aumento della stessa bevendo un semplice bicchiere d’acqua. L’acqua, infatti, aumenta la pressione poiché diluisce il sangue in partenza dallo stomaco, riducendo quindi la concentrazione dei sali che vi sono presenti. Questo allerta l’organismo, attiva il sistema simpatico e fa aumentare la pressione del sangue per riportare la concentrazione dei sali nella norma. Per un effetto più duraturo è meglio aggiungere all’acqua un po’ di sale oppure collocarne un pizzico sotto alla lingua per assimilarlo più velocemente. Anche la liquirizia (intesa come tavolette amare o radice da masticare, non caramelle gommose o zuccherate) può essere utile per far ritornare i valori pressori nella norma.
     
  • Come combattere l’ipotensione?
    Alcune persone soffrono di ipotensione, una condizione in cui la pressione del sangue è molto più bassa dei normali valori. Per combatterla si può aggiungere più sale agli alimenti, poiché il sodio rende più denso il sangue, ma sempre restando nei limiti stabiliti dall’OMS (5 g di sale al giorno, pari a un cucchiaino). Tuttavia, chi soffre di ipertensione deve invece ridurre il sale perché, proprio per le sue caratteristiche, è nemico degli ipertesi. Al posto del sale si può anche mangiare un pezzettino (25 g) di Grana Padano DOP oppure aggiungere il grattugiato (1-2 cucchiai) ai primi piatti o alle vellutate. Questo formaggio, oltre ad apportare sodio (150 mg in 25 g), incrementa l’apporto proteico ai pasti (proteine ad alto valore biologico, con i 9 aminoacidi essenziali) ed è ricco di calcio, vitamine essenziali come la A, la B2, la B12 e minerali con proprietà antiossidanti come zinco e selenio.

Ricorda:
Se la pressione si abbassa improvvisamente, è bene assumere la posizione supina con le gambe sollevate e bere un bicchier d’acqua con un pizzico di sale.

Collaborazione scientifica Dott.ssa Carolina Poli, dietista specializzata in Alimentazione e Nutrizione Umana.