I multivitaminici non bastano

Gli uomini che pensano di poter ridurre il rischio di tumore assumendo multivitaminici, e che non si preoccupano di avere un'alimentazione sana, di fare moto e che continuano a fumare, si sbagliano. Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista JAMA, la supplementazione con multivitaminici riduce solo in piccola parte il rischio di tumore.
I preparati multivitaminici sono tra gli integratori più comuni. Negli Stati Uniti li assume almeno un terzo dei maschi adulti. Eppure, non ci sono studi definitivi sulla loro associazione con la mortalità o l'incidenza dei tumori, totale e sito-specifica.
In questo studio su larga scala, randomizzato, a doppio cieco, con placebo, il Physicians' Health Study II, sono stati coinvolti 14.641 medici americani, all'inizio dello studio di età uguale o superiore a 50 anni (età media 64,3 anni), compresi 1312 uomini con una anamnesi di patologie neoplastiche, arruolati in uno studio sui preparati multivitaminici iniziato nel 1997 e follow-up fino al 2011. Ogni giorno veniva somministrato un multivitaminico o un placebo.
Durante un follow-up mediano di 11,2 anni sono stati registrati 2669 casi di tumori, di cui 1373 della prostata e 210 colorettali. Rispetto al gruppo del placebo, gli uomini che assumevano il preparato multivitaminico avevano una riduzione statisticamente significativa dell'incidenza totale di neoplasie (gruppi multivitaminico e placebo, rispettivamente, 17.0 e 18.3 eventi per 1000 anni-persona; hazard ratio [HR], 0.92; 95% CI, 0.86-0.998; P = .04). Non c'era un effetto significativo sul tumore della prostata (gruppi multivitaminico e placebo, rispettivamente , 9.1 e 9.2 eventi per 1000 anni-persona; HR, 0.98; 95% CI, 0.88-1.09; P = .76), sul tumore colorettale (gruppi multivitaminico e placebo, rispettivamente, 1.2 e 1.4 eventi, per 1000 anni-persona; HR, 0.89; 95% CI, 0.68-1.17; P = .39), o per altri tipi di tumore sito-specifici. Non c'era una differenza significativa nel rischio di mortalità da tumore (gruppi multivitaminico e placebo, rispettivamente, 4.9 e 5.6 eventi per 1000 anni-persona; HR, 0.88; 95% CI, 0.77-1.01; P = .07). L'uso giornaliero di multivitaminici era associato con una riduzione dei tumori totali tra i 1312 uomini con una anamnesi neoplastica positiva (HR, 0.73; 95% CI, 0.56-0.96; P = .02), ma questo non differiva in modo significativo da quello dei 13 329 uomini senza anamnesi di neoplasie all’inizio dello studio (HR, 0.94; 95% CI, 0.87-1.02; P = .15; P for interaction = .07).
I multivitaminici quindi prevengono in modo modesto, ma significativo, il rischio totale di tumore.
Commenta Maria Letizia Petroni, coordinatore dell’Osservatorio Nutrizionale e sullo stile di vita Grana Padano: “Si stima che almeno il 25% dei tumori nei paesi occidentali potrebbero essere prevenuti con un’adeguata alimentazione ed attività fisica. Questo studio conferma come un approccio preventivo basato sull’assunzione di pillole di vitamine non possa costituire una alternativa al cambiamento dello stile alimentare e motorio. Sappiamo bene come siano gli alimenti nel loro complesso - e non i singoli nutrienti salvo pochissime eccezioni – ad influenzare lo stato di salute, e come l’esercizio fisico sia irrinunciabile per la prevenzione e cura della sindrome metabolica e per il mantenimento a lungo termine di un peso salutare”.

Fonte: Multivitamins in the prevention of cancer in men: the Physicians' Health Study II randomized controlled trial. Gaziano JM, Sesso HD, Christen WG, Bubes V, Smith JP, MacFadyen J, Schvartz M, Manson JE, Glynn RJ, Buring JE. JAMA. 2012 Nov 14;308(18):1871-80.