No alle espressioni “pesanti” con i bambini

Non è chiaro come i pazienti percepiscano la terminologia usata dal personale sanitario discutendo i problemi di obesità. Soprattutto, non si conosce la percezione e la reazione ai termini usati per descrivere l'obesità infantile. Eppure, queste percezioni potrebbero avere un impatto sul comportamento delle persone. Per questo motivo questo studio ha voluto indagare questo aspetto del rapporto tra personale sanitario e familiari dei bambini obesi.

È stato reclutato un campione nazionale di genitori americani di bambini tra i 2 e i 18 anni (n= 445), che ha completato un'indagine online per valutare la percezione delle prime dieci parole usate per descrivere l'eccesso di peso  nei minori. I termini considerati erano “estremamente obeso”, “alto BMI”, “problema di peso”, “peso non salutare”, “peso”, “pesante”, “obeso”, “sovrappeso”, “grasso”, “paffuto”.

Ai genitori è stato chiesto di  usare una scala di cinque punti per valutare la percezione di ogni espressione in termini di desiderabilità, stigmatizzazione, riprovazione e motivazione a perdere peso. 

È risultato che i termini “peso non salutare” e “peso” sono considerati come i più auspicabili, “peso non salutare”e  “problema di peso” come i più motivanti. Le espressioni “estremamente obeso”, “obeso” e “grasso” sono state classificate come le meno desiderabili, le più stigmatizzanti e le meno motivanti. Questi risultati non erano influenzati dallo stato sociodemografico nonché dal peso del bambino e dei genitori.

“I risultati di questo studio hanno importanti implicazioni per il miglioramento delle cure sanitarie dei giovani con problemi di obesità” scrivono gli autori dello studio. Potrebbe essere vantaggioso per il personale sanitario evitare, o al contrario adoperare, espressioni specifiche durante i colloqui con le famiglie. Benché i pediatri giochino un ruolo chiave nella prevenzione e cura dell'obesità, i loro sforzi possono infatti venire vanificati da un linguaggio stigmatizzante od offensivo.

Un prossimo appuntamento per approfondire questo tema è a Milano  il 13 dicembre 2011,  per il Terzo Congresso nazionale del CIDO, Comitato Italiano per I Diritti delle persone affette da Obesità e disturbi alimentari (www.cido.org), dove la stessa Dott.ssa Rebecca Puhl presenterà le sue ricerche inerenti lo stigma nelle persone affette da obesità.

 

Fonte:

Parental perceptions of weight terminology that providers use with youth. Puhl RM, Peterson JL, Luedicke J. Pediatrics. 2011 Oct;128(4):e786-93. Epub 2011 Sep 26.