Non solo magri con il crohn

Al momento della diagnosi di malattia infiammatoria intestinale (IBD), una percentuale piccola ma significativa di bambini e ragazzi è sovrappeso e comunque non è escluso che lo diventi negli anni successivi. La precisazione è stata fatta da Subra Kugathasan, del Medical College del Wisconsin a Milwaukee, forte dei risultati dello studio che ha appena pubblicato insieme ai colleghi sul Journal of Pediatrics. Per quanto questo tipo di patologie si associ più tipicamente a perdita di peso e basso indice di massa corporea, infatti, oggi non è più possibile escludere l’eventualità contraria.

Dal confronto che i ricercatori hanno effettuato tra 783 bambini di 4-16 anni di età a cui era appena stata diagnosticata una IBD e 2.748 coetanei sani, è emerso che nel gruppo controllo la distribuzione dei pesi corrispondeva grosso modo a quella calcolata per la popolazione generale nordamericana (63% normopeso, 34% sovrappeso o borderline e solo 3% sottopeso), mentre in quelli affetti dalla malattia la maggior parte era normopeso e una percentuale considerevole come ci si aspettava sottopeso (23% nella malattia di Crohn e 8% nella colite ulcerosa). Tuttavia una percentuale altrettanto consistente era sovrappeso (9-10% nella malattia di Crohn e 20-30% nella colite ulcerosa).

Questi dati suggeriscono che i bambini colpiti da IBD non sono immuni dall’obesità, perché sono esposti agli stessi fattori di rischio di tutta la popolazione sana. “I medici non dovrebbero perciò considerare il peso come un indicatore assoluto per sospettare o meno la presenza di una malattia infiammatoria intestinale, soprattutto per i bambini con colite ulcerosa che avrebbero un rischio di obesità simile a quello dei loro coetanei sani” ha commentato Kugathasan a conclusione del suo lavoro.

 

Fonti:

Kugathasan S et al. Body mass index in children with newly diagnosed inflammatory bowel disease: observations from two multicenter North American inception cohorts. J Pediatr. 2007;151(5):523-7.