Rischi per il cuore: come abbassare la proteina C reattiva alta

Indice

Misurare il colesterolo non serve più a niente?

Verrebbe da pensare che controllare i livelli di colesterolo, soprattutto LDL, non serva più a nulla, ma non è così.

  • Sia la proteina C reattiva che il colesterolo sono degli indicatori di rischio cardiovascolare, ma non possiamo dedurre i nostri valori di proteina C reattiva da quelli del nostro colesterolo e viceversa. Questo perché la proteina C reattiva e il colesterolo LDL valutano due componenti diverse del processo aterosclerotico.
  • La proteina C reattiva ha un valore indipendente e aggiuntivo rispetto a quello del colesterolo. L’uso combinato della proteina C reattiva e del colesterolo LDL, infatti, è migliore nella valutazione del rischio cardiovascolare: le persone che hanno elevati livelli circolanti di entrambi hanno la prognosi peggiore, mentre le persone con entrambi i valori bassi hanno la prognosi migliore. Chi presenta elevati livelli di proteina C reattiva con bassi livelli di colesterolo LDL ha un rischio cardiovascolare maggiore di chi ha bassi valori di proteina C reattiva ed elevati valori di colesterolo LDL.
Colesterolo totale: fino a 200 mg/dl
Colesterolo LDL: -fino a 160 mg/dl nelle persone che non presentano alcun rischio cardiovascolare
-130 mg/dl per quelle a basso rischio

-uguale o inferiore a 100 mg/dl per chi presenta un elevato rischio
-meno di 55 mg/dl per chi ha già subito un evento cardiovascolare
(es. infarto, ictus)
Colesterolo HDL  non inferiore a 50 mg/dl

 

Proteina C reattiva alta e alti livelli di colesterolo LDL Rischio molto alto
Proteina C alta e bassi livelli di colesterolo LDL Rischio intermedio-alto
Proteina C reattiva bassa e alti livelli di colesterolo LDL Rischio intermedio-basso
Proteina C reattiva bassa e bassi livelli di colesterolo LDL Rischio basso

Insomma, senza l’aggiunta del valore di proteina C reattiva non riusciremmo a individuare le persone a rischio nonostante i normali valori di colesterolo. In ogni caso, alti livelli di colesterolo LDL rimangono un fattore di rischio importante e ridurli significativamente è importante ai fini della prevenzione cardiovascolare.

Come abbassare la proteina C reattiva

I modi migliori per abbassare i livelli elevati di proteina C reattiva sono gli stessi che valgono anche per gli altri fattori di rischio cardiovascolare: dieta equilibrata, esercizio fisico regolare e astensione dal fumo di sigaretta. È ben noto che fumare causa un irrigidimento delle pareti dei vasi sanguigni, che può peggiorare lo stato infiammatorio e quindi i livelli di proteina C reattiva circolanti. Le cellule adipose (grasso), poi, producono alcune sostanze in grado di stimolare la formazione di proteina C reattiva. Per questo, chi soffre di sovrappeso od obesità, è bene che pratichi una regolare attività fisica, affinché possa aumentare la massa magra e diminuire quella grassa.

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Cos’è la proteina C reattiva?

La proteina C reattiva è una proteina prodotta dal fegato quando nell’organismo è in atto un’infezione o una malattia infettiva.

  • Quando il nostro corpo contrae un’infezione, i globuli bianchi e tutte le altre cellule immunitarie del sangue aumentano e agiscono cercando di contrastarla, producendo diversi tipi di proteine. Alcune di queste vanno proprio a stimolare la formazione da parte del fegato della proteina C reattiva.
  • Per sapere se il nostro corpo ha immesso in circolo questa proteina, quindi valutarne i livelli, occorre sottoporsi a un semplice prelievo di sangue che non richiede neanche il digiuno.

Dieta per abbassare la proteina C reattiva

I nutrienti che possono aiutarci ad abbassare i livelli elevati di proteina C reattiva sono:

  • L’acido alfa-linonelico, un grasso definito essenziale poiché deve necessariamente essere assunto tramite gli alimenti. Si trova principalmente nella frutta secca come noci, mandorle, nocciole, nei semi oleosi (girasole, zucca, lino, sesamo) e nei relativi oli vegetali, ma in minore quantità.
  • I grassi omega-3 presenti in maggior misura nel pesce fresco (trote, salmone, sardine).
  • La vitamina C, poiché è un antiossidante ad effetto antinfiammatorio. Si trova soprattutto nella frutta fresca come kiwi, fragole, ribes, agrumi come arance e limoni, in alcune verdure crude come peperoni e pomodori.
  • Fibre, che si trovano prevalentemente in frutta e verdura fresche, nei cereali integrali, nei legumi e nella frutta secca. Le persone che consumano buone quantità di fibre alimentari (25-30 grammi al giorno) hanno il 60% di probabilità in meno di avere elevati livelli di proteina C reattiva.
  • Spezie, poiché contengono tantissimi antiossidanti con effetto antinfiammatorio, meglio usarle spesso anche se in piccole quantità.

Gli antiossidanti si trovano in maggiori quantità nella frutta e nelle verdure fresche, ad ogni colore di vegetale è associato un antiossidante diverso. Tuttavia, anche altri alimenti contengono buone quantità di antiossidanti, come Grana Padano DOP, che contiene vitamina A, zinco e selenio. Questo formaggio, inoltre, apporta la maggiore quantità di calcio biodisponibile tra quelli comunemente più consumati, ma anche tante proteine ad alto valore biologico (con i 9 aminoacidi essenziali) e vitamine importantissime come B2 e B12. Come le spezie, Grana Padano DOP può essere utilizzato grattugiato anche tutti i giorni per condire i primi piatti e le verdure al posto del sale.

  • Per fare il pieno di antiossidanti, omega 3 e altri nutrienti con funzione protettiva contro l’infiammazione puoi iscriverti alla Dieta Anti-Aging. Riceverai, del tutto gratuitamente, 4 menu stagionali personalizzati per le tue calorie giornaliere, in modo da non ingrassare, con tante ricette gustose della tradizione italiana che ti aiuteranno a tenere a bada i livelli di proteina C reattiva.

Infine, è importante non esagerare con il consumo di alimenti che invece stimolano i processi infiammatori. Sai quali sono? Leggi questo articolo.

Bibliografia essenziale

Proteina C reattiva indicatore del rischio di infarto

Tra i processi alla base dello sviluppo dell’aterosclerosi vi è l’infiammazione. Ecco perché la proteina C reattiva viene utilizzata dai medici come indicatore per misurare l’infiammazione e stimare il rischio di infarto. Le persone che hanno valori elevati di questa proteina hanno un rischio cardiaco tra 2 e 3 volte maggiore rispetto a chi ne ha livelli normali.

  • Lo sviluppo dell’aterosclerosi è associato a uno stato di infiammazione nelle pareti dei vasi. Di conseguenza, le persone con aterosclerosi avranno livelli di proteina C reattiva più alti rispetto a chi non ce l’ha.
  • Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha confrontato i livelli di colesterolo LDL e quelli di proteina C reattiva in un campione di 27.939 donne, seguite poi per circa 8 anni, e ha concluso che i livelli di proteina C reattiva possono efficacemente predire, più dei valori di colesterolo LDL, eventi cardiovascolari.
  • Leggi questo articolo per sapere come moderare i grassi nella dieta e tenere a bada i livelli di colesterolo LDL.

Proteina C reattiva alta: cosa significa?

Se all’esito dell’esame del sangue otteniamo livelli elevati di proteina C reattiva circolante, significa che nel nostro organismo è in atto un’infezione, ma il valore non indica dove è localizzata.

  • Quando la causa è nota, ad esempio nel caso di malattie autoimmunitarie o infiammatorie croniche, misurare i livelli di proteina C reattiva permette di capire se si è in una fase di riacutizzazione o quiescenza (inattività) della malattia, se la terapia ha avuto effetto o meno. La proteina C reattiva è infatti da decenni utilizzata nel monitoraggio di diverse malattie autoimmunitarie e reumatologiche e anche negli stati tumorali, tutte condizioni associate a uno stato di infiammazione.

Come misurare il rischio cardiovascolare

Come possiamo stimare le nostre possibilità di andare incontro a problemi di cuore?

Secondo l’American Heart Association, se la proteina C reattiva altamente sensibile negli adulti è minore di 1 mg/L (milligrammo per litro) il rischio cardiovascolare è basso, se è compresa tra 1-3 il rischio è moderato, se è maggiore di 3 mg/L il rischio è considerato elevato. Questo ovviamente se i livelli di colesterolo LDL sono bassi.

LIVELLI DI PROTEINA C REATTIVA

ULTRASENSIBILE NEGLI OVER 18

RISCHIO CARDIOVASCOLARE

ASSOCIATO

minori di 1 mg/L  basso
tra 1 e 3 mg/L moderato
maggiori di 3 mg/L elevato
maggiori di 10 mg/L escludere altre cause

Il rischio cardiovascolare cambia e aumenta anche in relazione alla presenza di altri fattori di rischio, come l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito.

Valori molto oltre la norma di proteina C reattiva (cioè superiori a 10 mg/L) indicano la presenza di un’infiammazione acuta: in casi come questi, è bene contattare subito il proprio medico per valutare i successivi accertamenti medici.

Autore

Collaborazione scientifica:

Dott.ssa Silvia Castelletti, Cardiologo presso l’Istituto Auxologico Italiano IRCCS Milano, Ambulatorio di Cardiomiopatie e Unità di Risonanza Magnetica Cardiaca