Le fratture correlate all’osteoporosi e alla bassa densità minerale ossea comportano una notevole morbilità, mortalità e costi per gli individui e i sistemi sanitari. In questo studio vengono presentate le stime più aggiornate a livello globale, regionale e nazionale del contributo della bassa densità minerale ossea al carico di fratture da cadute e ad altre categorie di traumi, secondo lo studio Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors (GBD) 2021. Il carico attribuibile alla bassa densità minerale ossea è stato stimato dal 1990 al 2020 in termini di anni vissuti con disabilità (YLDs), anni di vita corretti per disabilità (DALYs) e decessi, per individui di età pari o superiore a 40 anni, utilizzando dati provenienti da studi di popolazione condotti in 48 paesi o territori (169 fonti uniche). I valori medi standardizzati di densità minerale ossea del collo femorale sono stati stimati per località GBD, età e sesso tramite meta-regressione. Basandosi su una meta-analisi separata di studi di popolazione condotti in nove paesi (12 fonti uniche), è stato stimato anche il rischio relativo aggregato di fratture per ogni unità di diminuzione della densità ossea (g/cm²). La frazione attribuibile alla popolazione per bassa densità ossea è stata calcolata confrontando le distribuzioni osservate della densità ossea standardizzata del collo femorale con una distribuzione controfattuale specifica per età e sesso, definita come il 99° percentile di cinque cicli della National Health and Nutrition Examination Survey negli Stati Uniti, per gruppi di età quinquennali e sesso. I dati ospedalieri e dei pronto soccorso sono stati utilizzati per derivare l’incidenza delle fratture in sei categorie di traumi (incidenti stradali, altri traumi da trasporto, cadute, contatto con animali non velenosi, esposizione a forze meccaniche e violenza fisica interpersonale) utilizzando i codici ICD. I decessi dovuti a fratture sono stati stimati come la proporzione di decessi ospedalieri causati da traumi specifici in cui la frattura (codice natura del trauma) era più grave rispetto alla causa del trauma. YLDs e DALYs attribuibili alla bassa densità ossea per causa di trauma sono stati determinati secondo i metodi GBD precedenti.
Nel 2020, a livello globale, tra gli individui di età ≥40 anni, la bassa densità minerale ossea è stata responsabile di:
- 8,32 milioni (95% UI: 5,58–10,84) di YLDs
- 17,2 milioni (14,1–20,2) di DALYs
- 000 (411.000–536.000) decessi
Tra il 1990 e il 2020, YLDs, DALYs e decessi attribuibili alla bassa densità ossea sono aumentati rispettivamente del:
- 91,8% (88,5–95,1)
- 89,8% (81,5–99,0)
- 127,1% (108,5–144,5)
Tuttavia, i tassi globali standardizzati per età hanno mostrato solo cali modesti. Nel 2020:
- Le cadute hanno rappresentato il 76,2% dei YLDs, il 65,2% dei DALYs e il 71,0% dei decessi attribuibili alla bassa densità ossea.
- I traumi stradali hanno rappresentato il 12,4% dei YLDs, il 24,6% dei DALYs e il 23,1% dei decessi.
Nel dettaglio:
- La bassa densità ossea ha contribuito al 26,6% dei YLDs, al 25,6% dei DALYs e al 40,6% dei decessi legati alle cadute.
- Per i traumi stradali, ha contribuito al 12,6% dei YLDs, al 6,3% dei DALYs e all’8,9% dei decessi.
Nei soggetti maschi:
- I traumi stradali hanno rappresentato la principale causa di DALYs da bassa densità ossea tra i 40–59 anni e di decessi tra i 40–64 anni.
Nelle donne:
- I traumi stradali sono stati la principale causa di DALYs tra i 40–44 anni e di decessi tra i 40–54 anni.
Nelle fasce di età più avanzate, per entrambi i sessi, le cadute sono risultate la causa predominante del carico attribuibile alla bassa densità ossea.
In conclusione, la bassa densità minerale ossea è un importante fattore di rischio modificabile per le fratture, che rappresentano una causa significativa di morbilità e mortalità, soprattutto nelle popolazioni anziane. Questa analisi evidenzia come la bassa densità ossea contribuisca alla perdita di salute non solo attraverso le cadute, ma anche attraverso i traumi stradali.
Il documento sottolinea che l’apporto insufficiente di calcio e vitamina D è tra i principali fattori modificabili che contribuiscono alla bassa densità minerale ossea (BMD). Oltre a calcio e vitamina D, il documento richiama l’attenzione su altri nutrienti essenziali quali magnesio, vitamina K, zinco e fosforo e la correzione della malnutrizione proteica.
GBD 2021 Low Bone Mineral Density Collaborators. The global, regional, and national burden attributable to low bone mineral density, 1990-2020: an analysis of a modifiable risk factor from the Global Burden of Disease Study 2021. Lancet Rheumatol. 2025 Sep 16:S2665-9913(25)00105-5. doi: 10.1016/S2665-9913(25)00105-5. Online ahead of print.