Alcool e marcatori di rischio cardiovascolare

L'obiettivo di questa meta-analisi, pubblicata sul British Medical Journal dallo stesso gruppo di ricercatori che ha studiato in un altro articolo l'effetto dell'alcool sulle malattie cardiovascolari, era fare il punto sulle ricerche che hanno collegato gli effetti del consumo di alcool su 21 marcatori biologici associati al rischio di cardiopatia ischemica in adulti senza malattie cardiovascolari note.

A questo scopo sono stati estratti 469 studi dagli archivi Medline (dal 1950 all'ottobre 2009) ed Embase (dal 1980 all'ottobre 2009). Di questi ne sono stati selezionati 63 che sono stati considerati rilevanti.

Si è osservato che l'alcool aumentava in modo significativo i  livelli di colesterolo HDL, di apolipoproteina A1 e di adiponectina. Inoltre, era presente un’associazione tra la quantità della dose di alcool e il livello di colesterolo HDL. Infine, l'alcool diminuiva i livelli di fibrinogeno ma non aveva influenza su quelli dei trigliceridi. Non sono state notate differenze tra i diversi tipi di bevande alcooliche (vino, birra, superalcoolici) su tali effetti.

In conclusione, l'osservazione dei cambiamenti favorevoli in molti biomarker cardiovascolari, cioè livelli più alti di colesterolo HDL e adiponectina, e più bassi di fibrinogeno, forniscono un supporto fisiopatologico indiretto all’effetto protettivo di un moderato consumo di alcool sulla cardiopatia ischemica.

 

Fonte: 

Effect of alcohol consumption on biological markers associated with risk of coronary heart disease: systematic review and meta-analysis of interventional studies.  Brien SE, Ronksley PE, Turner BJ, Mukamal KJ, Ghali WA. BMJ. 2011 Feb 22