La restrizione calorica moderata non causa osteoporosi

Nei giovani adulti, la restrizione calorica in un contesto di dieta controllata - con o senza esercizio fisico - non sembra esporre a rischi di riduzione della massa ossea, mentre apporta benefici effetti sulla longevità e sulla perdita di grasso corporeo e, conseguentemente, di peso. Lo rivela uno studio durato sei mesi, pubblicato alla fine di settembre sugli Archives of Internal Medicine.
Da tempo si suppone che l'invecchiamento biologico possa essere rallentato con la restrizione calorica, con la consapevolezza che una carenza cronica di apporto energetico potrebbe però ridurre l'assorbimento di minerali nelle ossa, indebolendole. Studi precedenti, condotti su persone obese, hanno segnalato un'associazione tra perdita di peso e perdita di massa ossea, ma non è stato finora possibile comprendere l'eventuale responsabilità della sola restrizione calorica.
Leanne Redman e i suoi colleghi del Pennington Biomedical Research Center di Baton Rouge, in Louisiana, hanno condotto per sei mesi uno studio su 46 giovani uomini e donne sovrappeso ma in buona salute, studio che ha evidenziato come la restrizione calorica non induca l'osteoporosi. I 46 soggetti sono stati suddivisi, con procedura randomizzata, in 4 gruppi: un gruppo di controllo che ha ricevuto una dieta salutare completa, un gruppo che ha consumato il 25% di calorie giornaliere in meno rispetto a quelle consumate abitualmente, un gruppo che ha ottenuto lo stesso deficit calorico (25%) grazie sia alla riduzione calorica sia all'esercizio fisico, e infine un gruppo che è stato sottoposto a una dieta fortemente ipocalorica da 890 kcal/die, fino a perdere il 15% del peso corporeo, per passare poi ad una dieta di mantenimento. Tutti i regimi alimentari rispecchiavano le linee guida dell'American Heart Association, per cui contenevano il 30% di grassi, il 15% di proteine e il 55% di carboidrati, più vitamine e minerali, tra cui il calcio (in media circa 800 mg/die).
Nell'arco di sei mesi, i quattro gruppi hanno perso rispettivamente l'1%, il 10,4%, il 10% e il 13,9% del peso corporeo. L'analisi di alcuni marker del riassorbimento e rimaneggiamento osseo condotta nel corso dello studio ha permesso di concludere che una perdita di peso di questa entità non incide sulla densità ossea, anche se gli stessi autori affermano che occorrono studi di durata maggiore per escludere effetti indesiderati a carico delle ossa.

Fonte:
Redman LM, Rood J, Anton SD, Champagne C, Smith SR, Ravussin E, Calorie restriction and Bone Health in Young, Overweight Individuals, Archives of Internal Medicine, 2008;168(17):1859-1866

Realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
D.M. 25961 del 27/12/2007