Mortalità, grandi obesi a rischio

Le persone in sovrappeso o lievemente obese hanno un rischio di morire leggermente inferiore alle persone di peso normale. È quanto indica una review condotta su un centinaio di studi, che ha trovato anche, come era atteso, un rischio di morte maggiore per le persone gravemente obese.
Per lo studio sono stati utilizzati 97 ricerche selezionate dagli archivi PubMed ed EMBASE, per un totale di più di 2.88 milioni di individui e più di 270.000 morti.
Sono stati calcolati gli hazard ratio per tutte le cause di morte per le persone in sovrappeso (BMI  25-<30), obese (BMI ≥30), obese di primo grado (BMI  30-<35), di secondo e terzo grado  (BMI ≥35) rispetto alle persone normopeso (BMI  18.5-<25). Gli hazard ratio erano di  0.94 (95% CI, 0.91-0.96) per le persone in sovrappeso, 1.18 (95% CI, 1.12-1.25) per quelle obese, 0.95 (95% CI, 0.88-1.01) per le obese di primo grado, e 1.29 (95% CI, 1.18-1.41) per gli obesi di secondo e terzo grado. Gli hazard ratio tendevano a essere più alti nel caso di peso ed altezza riportati dai soggetti stessi, invece che misurati. Le persone in sovrappeso avevano quindi una mortalità significativamente inferiore rispetto alle persone normopeso.
Secondo gli autori, la mortalità inferiore nelle persone in sovrappeso oppure con lieve obesità potrebbe essere dovuta a cure fornite più precocemente rispetto alle persone normopeso o a effetti metabolici cardioprotettivi del grasso corporeo oppure alle maggiori riserve metaboliche. Commenta Chiara Caselli, medico nutrizionista clinico: "Gli obesi corrono un rischio più elevato di incorrere in molte patologie di origine infiammatoria, da quelle cardiovascolari al diabete. Tuttavia, hanno una maggiore probabilità di sopravvivere a un grave infarto o a un grave ictus che sia conseguenza di tale stato patologico: questo è l’effetto paradosso dell'obesità. Numerosi studi hanno dimostrato che il tessuto adiposo è veramente complesso e attivo, e ha importanti funzioni che vanno al di là del fornire energia. Il tessuto adiposo produce la leptina, che stimola il sistema immunitario a produrre una molecola antinfiammatoria, l'antagonista del recettore per l'interleuchina-1 (IL-1RA), che aiuta il recupero in caso di ipossia dei tessuti”. È noto che le persone obese hanno fino a sei volte più IL-1RA  circolante, un aspetto che aiuta il recupero delle parti dell'organismo colpite da ipossia. “Questo meccanismo spiegherebbe l’effetto metabolico cardioprotettivo del tessuto adiposo. Fermo restando il fatto che è importante indurre le persone a mantenere un peso corretto, nelle condizioni patologiche caratterizzate da ipossia le persone obese potrebbero avere una prognosi migliore" conclude Caselli.

Fonte: Association of all-cause mortality with overweight and obesity using standard body mass index categories: a systematic review and meta-analysis. Flegal KM, Kit BK, Orpana H, Graubard BI. JAMA. 2013 Jan 2;309(1):71-82. doi: 10.1001/jama.2012.113905.