Più vitamina d per le ossa

“Circa il 75% di tutte le fratture interessano le persone con 65 anni o più” scrivono gli autori di questo nuovo studio, sottolineando come l'incidenza della frattura d'anca, tra uomini e donne, sia destinata ad aumentare. Una possibile strategia di prevenzione è la supplementazione universale di vitamina D. Tuttavia, il rapporto tra vitamina D e diminuzione delle fratture non è chiara. Questa metanalisi ha raggruppato i dati di 11 studi, condotti in doppio cieco, randomizzati, con gruppo di controllo, selezionati dagli archivi Medline, Cochrane Central Register of Controlled Trials ed Embase. I partecipanti, di età uguale o superiore ai 65 anni, ricevevano una dose orale di vitamina D (giornaliera, settimanale oppure ogni 4 mesi), con o senza calcio, oppure un placebo o solo calcio.È stata misurata l'incidenza della frattura dell'anca e di ogni frattura non vertebrale, con aggiustamenti per l'età, il genere, e il tipo di residenza (in comunità od ospedale). Veniva considerato il reale apporto di vitamina D, tenendo conto quindi dell'aderenza al trattamento e della supplementazione extra al di fuori del protocollo di studio. Sono state incluse 31.022 persone, età media 76 anni, il 91% donne, che hanno fatto registrare 1.111 nuove fratture dell'anca e 3.770 fratture non vertebrali.I partecipanti che ricevevano la vitamina D avevano una riduzione del 10% -statisticamente non significativa - del rischio di frattura dell'anca rispetto al gruppo di controllo (hazard ratio, 0.90; 95% intervallo di confidenza [CI], 0.80 - 1.01) e una diminuzione significativa del rischio di frattura non vertebrale del 7% (hazard ratio, 0.93; 95% CI, 0.87 - 0.99). Rispetto ai quartili dell'apporto reale di vitamina D, la riduzione del rischio era riscontrabile solo per l'apporto superiore (800 IU giornalieri), con una riduzione del rischio di frattura dell'anca del 30% (hazard ratio, 0.70; 95% CI, 0.58 - 0.86) e del 14% per il rischio di fratture non vertebrali (hazard ratio, 0.86; 95% CI, 0.76 - 0.96). I benefici portati dal maggiore apporto di vitamina D erano abbastanza coerenti rispetto ai diversi gruppi di età, tipo di residenza, valori base di 25-idrossivitamina D e apporto ulteriore di calcio. I ricercatori hanno quindi concluso che una supplementazione ad alto dosaggio di vitamina D può favorire la prevenzione delle fratture nelle persone anziane.

Fonte:A pooled analysis of vitamin D dose requirements for fracture prevention.Bischoff-Ferrari HA, Willett WC, Orav EJ, Lips P, Meunier PJ, Lyons RA, Flicker L, Wark J, Jackson RD, Cauley JA, Meyer HE, Pfeifer M, Sanders KM, Stähelin HB, Theiler R, Dawson-Hughes B. N Engl J Med. 2012 Jul 5;367(1):40-9.