Ridurre il sale, serve la collaborazione di tutti

Per ridurre il sodio consumato sarà necessario un grande sforzo da parte della popolazione e dell'industria alimentare. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, raggiungere l'obiettivo posto dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) richiederà grande impegno. L'Oms chiede infatti che gli adulti non consumino oltre 5 grammi di sale al giorno. Lo studio ha analizzato la situazione in Nuova Zelanda, dove il consumo è pari a 8,4 grammi giornalieri. Nella ricerca sono stati considerati i cibi industriali, quelli preparati a casa e quelli offerti dalla ristorazione, rispetto ai quali sono stati raccolti i dati derivanti dalle statistiche sui consumi e dalle dichiarazioni dei produttori sul contenuto di sale.
Secondo i ricercatori, la Nuova Zelanda potrebbe raggiungere una riduzione del 35% del consumo di sale con una riduzione del 36% del sale nei cibi confezionati, più una riduzione del 40% nei cibi preparati a casa o in quelli consumati fuori casa. In particolare, i produttori di cereali pronti per la colazione dovrebbero ridurre il contenuto di sale del 54%, quelli di salsicce del 42%, quelli di formaggio duro, tipo cheddar, del 27% e quelli di pane bianco del 21%.
“Nella nostra alimentazione dobbiamo preferire alimenti freschi o di origine controllata, commenta Michela Barichella, responsabile dell'unità Dietetica e Nutrizione Clinica dell'Istituto Ortopedico Gaetano Pini – Cto di Milano, e seguire le indicazioni per una sana alimentazione che indicano una frequenza del formaggio tre volte a settimana come secondo piatto”.

Fonte:
Eyles, Helen, et al. "Achieving the WHO sodium target: estimation of reductions required in the sodium content of packaged foods and other sources of dietary sodium." The American Journal of Clinical Nutrition 104.2 (2016): 470-479.