Se l'aritmia grave, l'olio di pesce non giova

I supposti benefici dei supplementi a base di olio di pesce nel prevenire le aritmie dovrebbero essere in parte ridimensionati. Una meta-analisi che ha preso in considerazione tutti gli studi sugli effetti di questi supplementi nei pazienti con defribillatori/cardioversori impiantabili ha infatti dimostrato che possono essere tanto benefici quanto inutili, quando non addirittura pericolosi. David Jenkins, del St. Michael's Hospital, e i colleghi, nel presentare i dati sul Canadian Medical Association Journal, hanno perciò suggerito ai medici di prescrivere queste sostanze con maggiore cautela soprattutto nei portatori di simili dispositivi.
"L'ipotesi di beneficio deriverebbe dall'osservazione che il loro uso porta a una minore frequenza di morti improvvise solitamente attribuite appunto ad aritmie. Tuttavia la capacità di stabilizzare il ritmo ventricolare dei derivati dell'olio di pesce è stata osservata solo in laboratorio o negli animali, mentre ci sono pochi studi che l'abbiano poi verificata anche in ambito clinico, con pazienti portatori di dispositivi impiantabili." ha spiegato Jenkins. In questi pazienti il beneficio dovrebbe essere evidenziabile per una minor attivazione del dispositivo. Eppure i ricercatori hanno trovato solo quattro trial che hanno utilizzato questo dato, ciascuno dei quali, come si è detto, ha fornito un risultato diverso. In attesa che si faccia luce sarebbe meglio che almeno in questi pazienti usare maggiore cautela.

Fonte:
Jenkins DJA, et al. Fish-oil supplementation in patients with implantable cardioverter defibrillators: a meta-analysis. CMAJ 2008; 178:157-64.