Bambini, quando il cibo diventa un premio

I genitori che usano il cibo come un premio potrebbero insegnare ai bambini, in modo implicito, a compensare le emozioni negative con gli snack. È quanto emerge da una sperimentazione clinica che è stata condotta negli Stati Uniti.
L'emotional eating, o fame nervosa, è stata collegata nei bambini al consumo di cibi con alta densità di calorie e all'obesità. Come si sviluppa l'emotional eating nei bambini?
Lo studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition ha valutato l'atteggiamento dei genitori rispetto all'alimentazione quando i bambini avevano 3-5 anni di età e la tendenza alla fame nervosa quando i bambini avevano 5-7 anni.
Sono stati reclutate 41 coppie di genitore con figlio. Per ogni coppia veniva osservato come si svolgeva il pranzo con genitore e figlio, venivano chieste informazioni con un questionario e veniva osservato il comportamento del bambino in una situazione di lieve stress con snack a disposizione.
In situazioni stressanti i bambini tendevano a consumare snack in assenza di appetito, in misura maggiore rispetto ai bambini nel gruppo di controllo.
I genitori che riferivano di aver usato il cibo come premio e di limitarne l'accesso per motivi di salute a  3–5 anni avevano maggiore probabilità di avere figli che consumavano il cibo in risposta a condizioni stressanti.
Comunque, occorre ricordare che lo studio si è svolto in laboratorio. Secondo i ricercatori, sono necessarie altre ricerche per valutare il comportamento in condizioni diverse.

Fonte:
Farrow, Claire V., Emma Haycraft, and Jackie M. Blissett. "Teaching our children when to eat: how parental feeding practices inform the development of emotional eating—a longitudinal experimental design." The American journal of clinical nutrition 101.5 (2015): 908-913.