I bambini vegetariani rimangono snelli

I bambini che seguono un’alimentazione vegetariana sono più magri. A dirlo è uno studio pubblicato da Joan Sabaté e Michelle Wien, del Department of Nutrition School of Public Health della Loma Linda University, in California, sulla rivista scientifica American Journal of Clinical Nutrition. Secondo i due ricercatori, un’alimentazione che esclude i prodotti animali potrebbe aiutare a prevenire il sovrappeso e l’obesità nelle fasce di età più giovane. “L’aumento della percentuale di bambini in sovrappeso oppure obesi non si limita alle società industrializzate. Anche nelle aree urbanizzate dei paesi in via di sviluppo si assiste a un drammatico aumento” scrivono nel loro lavoro i due ricercatori. Poiché si è constatato che “l'obesità è un problema significativo per la salute pubblica” e che “molti interventi di perdita di peso non hanno avuto successo nel lungo termine”, secondo i ricercatori, è più che giustificata una ricerca sui vari modelli alimentari.
I ricercatori hanno analizzato gli studi fatti in materia di peso e alimentazione vegetariana, trovando che questi regimi sono associati a un indice di massa corporea (BMI) inferiore a quello medio. Inoltre, risulta che la percentuale di obesi è inferiore che sia tra i bambini vegetariani, sia tra gli adulti. In dettaglio, la meta analisi di Sabaté e Wien ha mostrato che la riduzione di peso è di 7,6 kg per gli uomini e di 3,3 kg per le donne, con un BMI inferiore di due punti. Anche i bambini, rispetto ai coetanei non vegetariani, sono più magri e la loro differenza in BMI si accresce durante l'adolescenza. Sembra quindi sensato prendere in considerazione un’alimentazione vegetariana per prevenire l’obesità, considerato che questo tipo di regime ha una bassa densità energetica e alti livelli di carboidrati complessi, fibre e acqua, che possono aumentare la sazietà e il dispendio energetico a riposo.
Secondo gli autori dello studio, sarebbe opportuno incoraggiare questo tipo di schema alimentare con opportune politiche per la diffusione dei comportamenti vegetariani. Commenta Maria Letizia Petroni, medico nutrizionista clinico e coordinatore dell’Osservatorio Nutrizionale e sugli stili di vita Grana Padano: “Occorre distinguere tra alimentazione latto-ovo-vegerariana e alimentazione vegana, ossia che esclude i prodotti di origine animale. Mentre un’alimentazione latto-ovo-vegetariana – se condotta con gli accorgimenti adeguati – non comporta rischi di carenze, l’alimentazione vegana nei bambini può comportare carenze nutrizionali anche gravi che possono ripercuotersi sullo sviluppo somatico e cognitivo del bambino. Il piano di alimentazione vegana deve obbligatoriamente essere supervisionato da un nutrizionista esperto di età evolutiva che prescriverà gli opportuni supplementi, in particolare di zinco, vitamina D, vitamina B12 e omega-3”.

Fonte:
Vegetarian diets and childhood obesity prevention. Joan Sabaté and Michelle Wien. Am J Clin Nutr. 2010 May;91(5):1525S-1529S.