Ipervitaminosi d nei bambini

La carenza di vitamina D provoca rachitismo, che a sua volta richiede dosi maggiori di vitamina D rispetto a quelle derivanti dall’apporto alimentare. Tuttavia, i trattamenti suggeriti in  letteratura hanno ampi margini di variazione del dosaggio, sono spesso incoerenti nel monitoraggio e lacunosi riguardo alle esigenze di età specifiche. Gli autori dello studio mostrano tre casi clinici, di un neonato di 2 settimane, e di due bambini, di due anni e  9/12 anni, che hanno mostrato ipercalcemia e ipervitaminosi D (livelli di 25-idrossivitamina D>75 ng/mL), associate con la cura per il rachitismo da carenza di vitamina D, documentato o sospetto. In realtà, le dosi di vitamina D somministrate erano comprese dentro le  linee guida accettate e giudicate sicure. Eppure, i pazienti hanno richiesto tre le 6 settimane e i 6 mesi per correggere l’elevato valore di calcio nel sangue, con un tempo di risoluzione dell’ipercalcemia correlato all’età e al picco di calcio sanguigno, ma non con i livelli di picco della 25-idrossivitamina D. Secondo gli autori, bisogna quindi fare molta attenzione quando si utilizza il dosaggio farmacologico nei bambini piccoli. Con le poche linee guida a disposizione sul dosaggio in base al peso, c'è la possibilità che la somministrazione di dosi per i neonati anche ai bambini più grandi e agli adulti abbia un potenziale tossico, che richiede un approccio cauto nella selezione di dosaggio e un attento follow-up. In effetti, concludono gli autori, c’è probabilmente la necessità di rivedere le raccomandazioni sul dosaggio, in particolare quando follow-up e monitoraggio potrebbero essere compromessi.

 

Fonte:

Hypercalcemia in children receiving pharmacologic doses of vitamin D. Vanstone MB, Oberfield SE, Shader L, Ardeshirpour L, Carpenter TO. Pediatrics. 2012 Apr;129(4):e1060-3.