Nuove strategie per l’allattamento

Anche se molte autorità sanitarie promuovono l’allattamento al seno esclusivo per i primi sei mesi di vita del bambino, i risultati di queste politiche sono spesso deludenti. Da indagini recenti si stima che in Canada solo il 23% dei bambini sia stato allattato al seno fino ai sei mesi (2007-2008), e negli Stati Uniti il 13,3% (2010). Uno studio ha voluto capire le esperienze delle donne nell’allattamento materno, coinvolgendo anche le altre persone della famiglia per individuare i punti veramente importanti su cui intervenire. Sono state intervistate a più riprese, circa ogni mese, 36 donne, da sole o insieme alle persone che hanno condiviso la cura del bambino (26 partner, otto nonne materne, una sorella e due membri del personale sanitario). Le interviste si sono svolte in due centri della Scozia.

È emerso un conflitto evidente tra le prescrizioni sull’allattamento al seno e la realtà vissuta dalle donne. In particolare questo conflitto è chiaro nelle prime settimane dopo la nascita e al momento dell’introduzione dei primi cibi solidi. Per esempio, nei consigli forniti in ambito sanitario si presuppone sempre che l’allattamento sia l’attività principale per le mamme, che invece sperimentano la competizione tra molti impegni tutti pressanti. Spesso per le famiglie l’unica soluzione possibile per recuperare il benessere familiare è lo stop all’allattamento al seno o l’introduzione di cibi solidi.

Inoltre, chi si prende cura del bambino tende a considerare l’immediato benessere familiare come un obiettivo molto più rilevante dei teorici benefici futuri in termine di salute.

Anche il rapporto con i centri sanitari è difficoltoso: le istruzioni per l’allattamento al seno fornite sono percepite come non realistiche, troppo tecniche e basate sul rigoroso rispetto di regole, finendo con il diminuire la fiducia delle donne in se stesse.

Dalle interviste è emerso chiaramente che le famiglie preferirebbero, al posto delle istruzioni teoriche prima del parto, consigli pratici, dati subito dopo il parto e a 3-4 mesi, quando si cominciano a prendere in considerazione i cibi solidi. Sono risultati molto apprezzati anche i colloqui che considerino il benessere di tutta la famiglia, piuttosto che la semplice applicazione delle indicazioni sull’allattamento al seno. Secondo gli autori della ricerca, una politica idealistica che proponga l’allattamento esclusivo al seno fino ai sei mesi per tutte le donne non è di aiuto. Sarebbe meglio raccomandare obiettivi raggiungibili e graduali. Infine, occorre dare maggiore attenzione ai diversi valori, significati ed emozioni sulla nutrizione infantile nelle famiglie per riconciliare ideali salutistici e realtà.

Fonte:

A serial qualitative interview study of infant feeding experiences: idealism meets realism.

Hoddinott P, Craig LC, Britten J, McInnes RM. BMJ Open. 2012 Mar 14;2(2):e000504. Print 2012.