Relazione tra bmi e intolleranza al glucosio

Il diabete tipo 2 può originare da eventi iniziati durante lo sviluppo fetale, in soggetti nati sottopeso ma divenuti in sovrappeso da adulti o in situazioni di eccessivo aumento di peso nell’infanzia. Lo studio in esame è iniziato nel 1969 e ha coinvolto una area di 12 km2 a Delhi, in India, in un momento di sviluppo socio-economico con rapida transizione nutrizionale, la fase di studio presentata riguarda 2.584 persone pari al 31,6% dell’iniziale popolazione esaminata e i risultati si riferiscono a 1.492 soggetti, tra i 26 e i 32 anni, di cui almeno metà erano in sovrappeso secondo la convenzionale definizione e quasi due terzi secondo i cut-off per la popolazione asiatica. Storia di diabete nei genitori (intolleranza al glucosio o malattia conclamata) era presente nel 36,7% (p=0,004) ma la significatività veniva meno se si introduceva come variabile anche il BMI. Nel confronto tra soggetti con tolleranza al glucosio normale vs alterata o diabete, in questi ultimi vi erano valori superiori di BMI, maggiore rapporto circonferenza addome/anche, aumentata resistenza all’insulina, maggiore concentrazione glicemica a digiuno, a 30 e 120 minuti e maggiore insulinemia a digiuno e a 120 minuti (Tabella 1). Nei 1.492 adulti studiati, fino all’età di circa 30 anni, il 15,2% avevano una tolleranza alterata al glucosio o franco diabete. Erano in sovrappeso solamente il 3,3% dei bambini a 12 anni che successivamente svilupparono diabete o alterata tolleranza al glucosio e nessuno era obeso a quest’età. Il peso dei bambini che svilupparono tale patologia era caratterizzato da un basso BMI tra la nascita e i 2 anni di vita, un recupero eccessivo della massa corporea (per aumento massa grassa) in giovane età nel momento del cosiddetto “rebaund del BMI”.


In questo periodo, dopo l’infanzia, si ha il fisiologico aumento della massa corporea e un accelerato aumento in BMI fino all’età adulta. In questi soggetti vi fu un eccessivo incremento del BMI in questo particolare momento della crescita, in particolare in chi aveva basso BMI a 2 anni (Tabella 2). Non è chiaro quale sia il momento della vita determinante per una anomala crescita del peso corporeo e studi longitudinali come questo hanno anche lo scopo di determinare l’età in cui interventi correttivi possano avere possibilità di successo. In conclusione questo studio ha dimostrato un’associazione tra intolleranza al glucosio o diabete nei giovani adulti e sia il sottopeso in età infantile (2 anni) sia alti valori di BMI all’età del “rebaund del BMI” intorno ai 12 anni.


(Bhargava, N EnglJ Med, 2004; 350: 865-875)