Un possibile legame tra ftalati e obesità

Anche le componenti ambientali potrebbero avere un ruolo nell’attuale diffusione dell’obesità. Per verificare questo punto è stato studiato il di(2-etilesil)ftalato (DEHP), un composto contenuto nella plastica degli alimenti confezionati. L'esposizione agli ftalati, in particolare al DEHP, è stata associata all'insulino resistenza negli adulti, ma non è stata ancora studiata negli adolescenti, riportano gli autori dello studio pubblicato su Pediatrics.
Usando i dati di 766 ragazzi tra i 12 e i 19 anni, registrati nello studio 2003-2008 NHANES, è stata esaminata l'associazione tra i metaboliti degli ftalati e una misura dell'insulino resistenza (HOMA-IR).
Dopo un controllo per gli aspetti demografici e i fattori comportamentali, l'alimentazione, l'età, il BMI e la creatinina urinaria, per ogni aumento di circa tre volte dei metaboliti del DEHP, si registrava un aumento dello 0,27 (95% intervallo di confidenza 0,14-0,40; P < .001) nell'HOMA-IR.
Rispetto al terzile con i valori di DEHP più bassi, in cui era insulino-resistente il 14,5% dei ragazzi, il terzile più alto aveva una prevalenza del 21,6%.
L'associazione perdurava anche dopo il controllo per il bisfenolo A, un altro contaminante chimico presente negli alimenti del quale è noto il ruolo come perturbatore endocrino.
In conclusione, le concentrazioni urinarie di DEHP sono risultate essere associate a un incremento della resistenza all'insulina. Ma lo studio, concludono gli autori, non può escludere che i minori con insulino-resistenza ingeriscano cibo con un maggiore contenuto di ftalati (cioè cibi preconfezionati) o che possano espellere più DEHP.

Fonte: Urinary phthalates and increased insulin resistance in adolescents. Trasande L, Spanier AJ, Sathyanarayana S, Attina TM, Blustein J. Pediatrics. 2013 Sep;132(3):e646-55. doi: 10.1542/peds.2012-4022. Epub 2013 Aug 19.