Un’indagine sulle abitudini alimentari appena pubblicata negli Stati Uniti
segnala che quando si tratta di latte e derivati si fa in fretta a perdere le
buone abitudini acquisite nell’infanzia: “Alla soglia dei 20 anni i ragazzi
riducono il consumo di cibi ricchi in calcio come, per esempio, latte e
latticini” scrive un gruppo di ricercatori dell’Universita del Minnesota sul
Journal of Nutrition Education and Behavior “Proprio nel momento in cui le loro
ossa ne hanno più bisogno”.
Per comprendere e descrivere i cambiamenti
relativi all’assunzione alimentare di calcio nella difficile transizione tra
adolescenza ed età adulta, Nicole Larson e colleghi hanno seguito per 5 anni un
gruppo di oltre 1.500 ragazzi che frequentavano la scuola superiore al momento
dell’inizio dello studio (età media 15,9 anni).
I dati parlano chiaro:
l’assunzione giornaliera di calcio cala notevolmente nel passaggio tra
adolescenza ed età adulta. In particolare, la diminuzione raggiunge i 153 mg
nelle ragazze e i 193 mg nei ragazzi, quantità non trascurabili se si considera
che la dose giornaliera di calcio raccomandata è di 1.300 mg per gli adolescenti
e di 1.000 mg per i giovani adulti. “La massa ossea raggiunge il suo picco
attorno ai 30 anni” ricordano gli autori “e per questo motivo è molto importante
l’assunzione di calcio nell’adolescenza e nei primi anni dell’età adulta”
spiegano Larson e colleghi.
I ricercatori hanno notato inoltre che la
disponibilità di latte durante i pasti e un corretto atteggiamento nei confronti
di peso corporeo, salute e alimentazione favoriscono il consumo di prodotti
ricchi di calcio in questa difficile età di passaggio, anche se ovviamente anche
il gusto personale gioca un ruolo fondamentale nella scelta quotidiana degli
alimenti.
Questi comportamenti alimentari corretti si possono rivelare molto
utili nella prevenzione di diverse malattie che possono insorgere più avanti
negli anni, prima tra tutte l’osteoporosi: “Per contrastare questa tendenza alla
diminuzione del consumo di alimenti ricchi in calcio – latticini e derivati, ma
anche alcuni vegetali – sono necessari interventi nutrizionali su misura”
concludono gli autori “che vanno dal rendere disponibile il latte durante i
pasti all’attuare misure di supporto per educare a un’alimentazione
corretta”.
Fonte:
Larson NI, Neumark-Sztainer D,
Harnack L, Wall M, Story M, Eisenberg ME. Calcium and dairy intake: Longitudinal
trends during the transition to young adulthood and correlates of calcium intake
J Nutr Educ Behav. 2009 Jul-Aug;41(4):254-60.