Uno studio condotto su un gruppo di bambini nativi delle isole Hawaii segnala
l’importanza dell’esempio del caregiver anche per quanto riguarda l’assunzione
di supplementi alimentari, e osserva come questi si dimostrino efficaci nel
rendere più equilibrata l’alimentazione.
L’uso degli integratori
dietetici si sta diffondendo sempre più nei paesi occidentali, con in testa gli
Stati Uniti, anche se non sono chiare le corrette modalità di assunzione né
l’effettiva capacità di incidere sullo stato nutrizionale e sulle specifiche
carenze. Ora uno studio condotto dalla nutrizionista Carrie Martin del Gruppo di
Ricerca per le Indagini Alimentari del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati
Uniti (che all’epoca dello studio lavorava all’Università di Honolulu, nelle
Hawaii) ha provato a quantificare l’assunzione di questi integratori e la loro
efficacia in un gruppo di 115 bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni.
Nel giorno precedente l’indagine, il 26% dei bambini aveva assunto un qualsiasi
integratore alimentare, mentre ampliando il periodo al mese precedente la
percentuale sale al 40%. L’assunzione di integratori, in particolare delle
vitamine A, E e C, ha favorito il raggiungimento del livello adeguato per quel
nutriente. La prevalenza di una dieta nutrizionalmente adeguata utilizzando i
soli alimenti variava – a seconda del nutriente considerato - dal 33% al 100%,
aumentando dal 59% al 100% quando si includeva il contributo degli
integratori.
Un altro dato interessante riguarda il ruolo del caregiver:
quando egli stesso assume supplementi è più alta la probabilità che lo faccia
anche il bambino affidato alle sue cure e, più in generale, è stata individuata
una relazione tra alto livello culturale e assunzione di integratori. Commenta
il Dott. Claudio Maffeis, pediatra nutrizionista dell’Università di Verona “In
Italia non vi sono indicazioni sull’utilizzo generalizzato di integratori
vitaminici, come confermano i dati dell’indagine dell’Osservatorio Nutrizionale
Grana Padano, dal momento che è stato constatato che la dieta riesce a sopperire
completamente ai fabbisogni minimi di vitamina A, C ed E nella maggior parte dei
bambini delle varie fasce di età. Un’alimentazione equilibrata, può infatti far
fronte da sola alle richieste dell’organismo, lasciando spazio agli integratori
solo in casi speciali, casi in cui sarà il medico a deciderne l’impiego. A
questo scopo può essere di grande utilità uno strumento che permetta la raccolta
della anamnesi alimentari e il relativo calcolo dei nutrienti, quale il software
dell’Osservatorio sopraccitato, liberamente disponibile per tutti i pediatri
italiani”.
Fonte:
Martin CL et al. Contribution
of dietary supplements to nutrient adequacy among children in Hawaii, Journal of
the American Dietetic Association, 2008; 108: 1874-1880
Realizzato
con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali
D.M. 25961 del 27/12/2007