Genitori attenti a scaldare il
biberon, potreste esporre i vostri bimbi al rischio di “cambiamento chimico di
sesso”. È questo il monito lanciato dai pediatri dopo che uno studio pubblicato
sulla rivista Toxicology Letters ha riscontrato un aumento nel rilascio di
sostanze tossiche dai contenitori normalmente usati per allattare i piccoli, in
funzione della temperatura a cui vengono portati.
I ricercatori dell’università di Cincinnati hanno infatti potuto verificare che la liberazione di inquinanti dai biberon in policarbonato non dipende dal fatto che questo sia nuovo o vecchio, ma proprio dalla temperatura. In particolare il rilascio di bisfenolo A (BPA), un estrogeno ambientale, sarebbe 55 volte più rapido quando il liquido all’interno viene portato a ebollizione rispetto a quando è freddo.
Non è una novità che i contenitori in policarbonato rilascino questa sostanza in seguito all’uso e ai lavaggi ripetuti. Come ha spiegato Scott Belcher, coordinatore del gruppo di ricerca: “precedenti studi avevano già dimostrato il rilascio di BPA, il che ci diceva qualcosa sulla possibilità degli inquinanti di migrare da varie materie plastiche in policarbonato. Quello che ci chiedevamo noi era se e in che modo l’uso “normale” potesse influire su questo rilascio, in pratica se ci sono fattori più importanti di altri e cosa si può eventualmente fare.” Nel loro studio i ricercatori hanno quindi valutato le varie modalità di utilizzo nella vita quotidiana scoprendo che in realtà l’unico fattore che fa davvero la differenza è proprio la temperatura a cui vengono portati. A freddo il tasso di rilascio di PBA da un singolo contenitore nel liquido ivi contenuto è di 0,2-0,8 nanogrammi per ora, mentre a temperatura di ebollizione arriva fino a 8-32 nanogrammi per ora.
Il problema è che il PBA, nonostante sia un prodotto di sintesi, una volta assorbito dall’organismo altera la funzionalità del sistema ormonale umano sostituendosi a quello naturalmente prodotto. In studi animali questa sostanza ha dimostrato di poter influire sulla funzione riproduttiva e sullo sviluppo cerebrale anche a piccole concentrazioni. Tuttavia ci sono pochi studi clinici che abbiano valutato la loro potenziale pericolosità, ma il sospetto entro la comunità scientifica è che sia alta. Cosa si può fare in attesa che la questione venga ulteriormente chiarita, anche in considerazione del fatto che quotidianamente noi utilizziamo più volte diversi contenitori in policarbonato, con effetto somma notevole? Secondo i ricercatori sarebbe meglio tornare al buon vecchio vetro, almeno per gli alimenti che devono per forza essere scaldati.
Fonte:
Le HH, Belcher SM et al. Bisphenol A is released from polycarbonate drinking bottles and mimics the neurotoxic actions of estrogen in developing cerebellar neurons. Toxicol Lett. 2008:30;176(2):149-56.
I ricercatori dell’università di Cincinnati hanno infatti potuto verificare che la liberazione di inquinanti dai biberon in policarbonato non dipende dal fatto che questo sia nuovo o vecchio, ma proprio dalla temperatura. In particolare il rilascio di bisfenolo A (BPA), un estrogeno ambientale, sarebbe 55 volte più rapido quando il liquido all’interno viene portato a ebollizione rispetto a quando è freddo.
Non è una novità che i contenitori in policarbonato rilascino questa sostanza in seguito all’uso e ai lavaggi ripetuti. Come ha spiegato Scott Belcher, coordinatore del gruppo di ricerca: “precedenti studi avevano già dimostrato il rilascio di BPA, il che ci diceva qualcosa sulla possibilità degli inquinanti di migrare da varie materie plastiche in policarbonato. Quello che ci chiedevamo noi era se e in che modo l’uso “normale” potesse influire su questo rilascio, in pratica se ci sono fattori più importanti di altri e cosa si può eventualmente fare.” Nel loro studio i ricercatori hanno quindi valutato le varie modalità di utilizzo nella vita quotidiana scoprendo che in realtà l’unico fattore che fa davvero la differenza è proprio la temperatura a cui vengono portati. A freddo il tasso di rilascio di PBA da un singolo contenitore nel liquido ivi contenuto è di 0,2-0,8 nanogrammi per ora, mentre a temperatura di ebollizione arriva fino a 8-32 nanogrammi per ora.
Il problema è che il PBA, nonostante sia un prodotto di sintesi, una volta assorbito dall’organismo altera la funzionalità del sistema ormonale umano sostituendosi a quello naturalmente prodotto. In studi animali questa sostanza ha dimostrato di poter influire sulla funzione riproduttiva e sullo sviluppo cerebrale anche a piccole concentrazioni. Tuttavia ci sono pochi studi clinici che abbiano valutato la loro potenziale pericolosità, ma il sospetto entro la comunità scientifica è che sia alta. Cosa si può fare in attesa che la questione venga ulteriormente chiarita, anche in considerazione del fatto che quotidianamente noi utilizziamo più volte diversi contenitori in policarbonato, con effetto somma notevole? Secondo i ricercatori sarebbe meglio tornare al buon vecchio vetro, almeno per gli alimenti che devono per forza essere scaldati.
Fonte:
Le HH, Belcher SM et al. Bisphenol A is released from polycarbonate drinking bottles and mimics the neurotoxic actions of estrogen in developing cerebellar neurons. Toxicol Lett. 2008:30;176(2):149-56.