Sono sempre più numerose le conferme sperimentali del fatto che l’alimentazione
materna, non solo in gravidanza ma anche prima del concepimento, abbia profonde
conseguenze sullo stato nutrizionale e sulla salute della prole.
È noto che i
bambini nati con basso peso hanno maggiori probabilità di soffrire di malattie
cardiache, ictus, ipertensione e diabete. Ora uno studio condotto su un modello
animale al Royal Veterinary College di Londra ha rilevato che un’alimentazione
dei ratti femmina, inadeguata sia per quantità sia per qualità, causa effetti
irreversibili sulla prole.
Per dimostrarlo i ricercatori hanno nutrito topi
femmina con una dieta ipoproteica limitatamente ai giorni del ciclo ovulatorio,
lasciando poi che si accoppiassero coi topi maschi. Studiandone in seguito la
prole è emersa una marcata differenza tra questa e i topi nati da madri non
iponutrite, nemmeno per quel limitato periodo di tempo. I topini nati da queste
madri erano affetti da una serie di problemi.
"Erano ipertesi, presentavano
un mal funzionamento del sistema cardiovascolare che non consentiva ai vasi
sanguigni di rilassarsi correttamente quando trattati con vasodilatatori,
avevano reni di struttura e dimensioni anomale e per quel che riguarda il
comportamento, mostravano una ridotta attività esplorativa , caratteristica che
in natura ne comprometterebbe seriamente la sopravvivenza" ha spiegato Adam
Watkins, autore di uno dei due studi, apparsi entrambi sul Journal of
Physiology. Secondo i ricercatori, questi effetti deriverebbero direttamente
dalla restrizione proteica subita dalle madri, anche se potrebbero anche essere
legati indirettamente a meccanismi di stress.
“È ovvio che questi effetti
preoccupanti non possono automaticamente essere usati per fare inferenze
sull’uomo” ha commentato Watkins “ma senz’altro indicano la necessità di una
verifica". A questo proposito si sta assistendo ad una preoccupante tendenza di
sempre più donne in età fertile – rileva la Dott.ssa Maria Letizia Petroni,
medico nutrizionista clinico – ad avere un ridotto apporto proteico con
l’alimentazione abituale conseguente al fatto di non fare una prima colazione
adeguata e all’adottare erroneamente una dieta “dissociata” con assunzione di
una sola porzione al giorno di proteine ad elevato valore biologico. Questo
studio inglese fornisce, sia pure indirettamente, argomenti a favore
dell’opportunità di offrire un counseling nutrizionale alle donne che cerchino
una gravidanza, da iniziare già prima del concepimento.
Fonte:
Watkins AJ et al. Low protein diet fed exclusively during mouse
oocyte maturation leads to behavioural and cardiovascular abnormalities in
offspring. J Physiol Volume 586, Number 8, 2231-2244, April 15,
2008
Realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali
D.M. 25961 del 27/12/2007