Secondo un’ampia indagine condotta dal mensile “Altroconsumo”nelle mense
scolastiche di tutta Italia, solo due menu su cento sono adeguati, mentre quasi
uno su due è mediocre.
L’inchiesta della rivista del Movimento
Consumatori non ha pretese di scientificità, ma offre un interessante spaccato
sulla qualità del cibo offerto ai bambini italiani: l’analisi di oltre 600 menu
spediti da tutta Italia (in grandissima parte dal Nord del paese) ha rivelato
infatti che la scuola può e deve fare molto di più in tema di educazione
alimentare, per combattere la tendenza a proporre sempre gli stessi piatti e per
abituare, fornendo un buon esempio fin da piccoli, a una dieta variata ed
equilibrata.
La carne abbonda sulla tavola degli scolari, che in tre casi su
cinque la mangiano due o più volte a settimana, mentre scarseggiano i primi in
brodo e le uova, che i bambini spesso rifiutano o lasciano nel piatto, anche
perché vengono serviti freddi. Il pesce, per quanto strano possa sembrare, è
meno frequente nelle mense del sud che in quelle del resto d’Italia, mentre per
fortuna sembrano abbastanza presenti a tutte le latitudini frutta e
verdura.
Nel complesso però il confronto con un menu settimanale considerato
ideale dagli esperti (caratterizzato dalla presenza equilibrata di tutti i
principali alimenti, così da garantire anche una variazione dei piatti) è
impietoso, tanto che solo 2 menu su cento vengono definiti “adeguati”, mentre 51
su cento risultano “accettabili”, e ben 47 “mediocri”.
Molte segnalazioni
raccolte dalla rivista attribuiscono parte della colpa alle carenze
organizzative e alla scarsa attenzione a importanti dettagli, che hanno fatto sì
che in molte scuole certi cibi siano stati eliminati perché poco graditi dai
bambini; magari però tali pietanze potrebbero essere risultate tali in quanto
servite fredde, direttamente dal frigorifero del servizio di catering.
In
questo senso la rivista sottolinea l’importanza della commissione mensa, che può
essere istituita a livello scolastico o comunale, permettendo a genitori e
docenti di vigilare sulla qualità dell’alimentazione e suggerire correttivi
utili.
Fonte:
Scuola: che cosa
serve ai bambini, Altroconsumo, febbraio 2009
Realizzato con il
contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
D.M.
25961 del 27/12/2007