Nota di biasimo per Victoria Beckham ed Elisabeth Hurley. Chi torna troppo in fretta al peso forma dopo una gravidanza non mette a rischio solo la propria salute, ma anche quella del neonato e di tutti i figli a venire. A citare le due protagoniste della cronaca rosa come esempio negativo per tutte le giovani donne in età fertile, ci hanno pensato diversi quotidiani di lingua inglese riportando la notizia di diversi studi indipendenti sulla pericolosità delle variazioni di peso corporeo troppo ampie o troppo rapide tra una gravidanza e l'altra.
Jennifer Walsh e Deirdre Murphy, due ostetriche del Coombe Women's Hospital di Dublino, pur consapevoli delle dimensioni epidemiche che ha assunto l'obesità nei paesi occidentali nell'editoriale appena pubblicato sul BMJ hanno cercato di richiamare l'attenzione sulle pressioni a cui sono sottoposte le giovani da parte dei media che le vorrebbero tutte a "taglia zero". "Nella vita di una donna la gravidanza è uno dei periodi più impegnativi anche dal punto di vista nutrizionale e considerando che in oltre la metà dei casi l'arrivo di un bebè non viene pianificato è necessario che tutte le giovani in età fertile acquisiscano maggiore consapevolezza circa l'importanza di una corretta alimentazione per la salute loro e dei loro i figli".
Non importa in che direzione sia l'eccesso: l'incremento e la perdita di peso possono essere un problema per la loro entità e per la rapidità con cui si mettono in atto.
Uno studio svedese condotto su circa 200 mila donne seguite dall'inizio della loro prima gravidanza ha infatti evidenziato che un aumento dell'indice di massa corporea (BMI) di 2-3 punti comporta un maggior rischio di sviluppare pre-eclampsia e diabete, mentre oltre i 3 punti c'è un più alto tasso di mortalità perinatale e questo indipendentemente dal peso iniziale della madre. D'altra parte che l'obesità sia un fattore di rischio per le donne che vogliono avere un bambino è stato dimostrato anche da una ricerca pubblicata recentemente sugli Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine secondo cui una madre obesa prima della gravidanza darebbe più facilmente alla luce figli con difetti congeniti come spina bifida, malformazioni cardiache, atresia anorettale, ernia diaframmatica, ecc.
I ricercatori svedesi partendo dai dati forniti dallo stesso campione hanno poi osservato che riduzioni del BMI delle medesime entità aumentano il rischio di parto prematuro alla gravidanza successiva con una quasi certezza di perdere il bambino se la riduzione supera 5 punti.
Fonti:
Walsh JM & Murphy DJ. Weight and pregnancy. BMJ 2007;335:169.
Bhattacharya S et al. Effect of Body Mass Index on pregnancy outcomes in nulliparous women delivering singleton babies. BMC Public Health (Jul 24) 2007;7:168.
Jain NJ et al. Maternal obesity: can pregnancy weight gain modify risk of selected adverse pregnancy outcomes? Am J Perinatol (May) 2007;24(5):291-8.
Mighty HE et al. Obesity and pregnancy complications. Current diabetes Report (Aug) 2007;7(4):289-94.
Villamor E et al. Interpregnancy weight change and risk of adverse pregnancy outcomes: a population-based study. Lancet (Sept 30) 2006;368:1164.
Waller, DK, et al. Prepregnancy Obesity as a Risk Factor for Structural Birth Defects. Arch Pediatr Adolesc Med 2007;161:745-750.