Livelli di vitamina D e malattia di Parkinson

La malattia di Parkinson (PD) è una malattia neurodegenerativa complessa e progressiva, caratterizzata da tremore a riposo, rigidità, lentezza nei movimenti e instabilità posturale. Inoltre, la malattia di Parkinson è associata ad un ampio spettro di sintomi non motori che si aggiungono alla disabilità generale. Negli ultimi anni, alcune ricerche, dalla scienza di base alle applicazioni cliniche, si sono concentrate sul ruolo della vitamina D nella malattia di Parkinson, con risultati spesso controversi. La vitamina D ha numerosi effetti in diversi processi biologici nel sistema nervoso centrale, inclusa la neurotrasmissione nei circuiti neurali dopaminergici. Vari studi hanno registrato livelli più bassi di vitamina D nei pazienti con malattia di Parkinson rispetto ai controlli sani. Un valore ematico di vitamina D basso è stato anche correlato al rischio di malattia di Parkinson e alla gravità motoria, mentre si sa meno sugli effetti che la vitamina D ha sulla funzione cognitiva e su altri sintomi non motori. Questa revisione è stata effettuata per caratterizzare meglio la correlazione tra vitamina D e malattia di Parkinson, chiarire il ruolo della vitamina D nella prevenzione e nel trattamento della malattia di Parkinson e discutere le strade per la ricerca futura in questo campo.

Fonte: Michela Barichella, Federica Garrì, Serena Caronni, Carlotta Bolliri, Luciano Zocchi, Maria Carmela Macchione, Valentina Ferri, Daniela Calandrella, Gianni Pezzoli “Vitamin D Status and Parkinson's Disease” Brain Sci. 2022 16;12(6):790.