Il tema della percezione errata del proprio corpo è rilevante per la prevenzione delle malattie legate all'obesità. “Un ostacolo a una efficace perdita di peso, ma anche un target potenziale di intervento, è l'errata percezione delle dimensioni corporee. Riguardo agli individui obesi, che hanno un BMI uguale o superiore a 30, l'errata percezione delle dimensioni corporee è definita come l'incapacità di riconoscere la necessità di perdere peso- scrivono i ricercatori.
La Dott.ssa Tiffany M. Powell e i suoi colleghi hanno condotto il loro studio coinvolgendo 2056 individui obesi, tra i 18 e i 65 anni di età, arruolati dal 2000 al 2002 per il Dallas Heart Study. Ai partecipanti è stato mostrato un diagramma, quello di Stunkard, con nove profili con BMI crescente, e gli è stato chiesto di scegliere il proprio profilo ideale e quello che pensavano di avere (profilo percepito). L'errata percezione è stata definita come la selezione di una sagoma ideale di dimensioni uguali o maggiori di quella percepita, che indicava il mancato riconoscimento della necessità di perdere peso.
Circa l'8% del campione aveva una percezione errata, in quanto identificava come ideale un taglia corporea uguale o addirittura superiore a quella reale. Coloro che non ritenevano di dovere perdere peso avevano un BMI inferiore di 2 unità di BMI rispetto al resto del campione e la prevalenza di ipertensione era più bassa tra le persone con percezione errata, ma l'ipercolesterolemia, il diabete, l’abitudine al fumo e la familiarità per malattie cardiovascolari a insorgenza precoce non differivano.
Rispetto al gruppo di persone obese che riconoscevano di essere in eccesso ponderale questi soggetti presentavano significativamente una sovrastima del loro stato di salute, una sottostima del rischio cardiovascolare e una minore utilizzazione delle strutture sanitarie. “Il fatto che questa errata percezione fosse più frequente nelle persone di etnia afro- e latino-americana rispetto ai caucasici riflette l’importanza dei fattori culturali nella auto-accettazione, ma anche l'inadeguato counseling sembra contribuire a questo fenomeno, suggerendo che un intervento su più fronti è potrebbe essere necessario per affrontare gli effetti dell'errata percezione delle dimensioni corporee” scrivono gli autori dello studio, concludendo che dovrebbe essere fatto uno sforzo maggiore per individuare questi pazienti.
Fonte:
Body size misperception: a novel determinant in the obesity epidemic. Powell TM, de Lemos JA, Banks K, Ayers CR, Rohatgi A, Khera A, McGuire DK, Berry JD, Albert MA, Vega GL, Grundy SM, Das SR. Arch Intern Med. 2010 Oct 11;170(18):1695-7.