Da molti anni, l’EASO porta avanti la battaglia per il riconoscimento dell'obesità come una malattia cronica, insieme a tutte le società nazionali compresa la Società Italiana dell'Obesità (SIO), che è co-organizzatrice di questo importante evento. Obesità come malattia cronica perché legata ad alterazioni dei meccanismi che regolano il nostro bilancio energetico. Ricerche recenti hanno individuato possibili cause, in particolare legate agli aspetti genetici, così come alle interazioni con l'ambiente.
Una volta insorta, l’obesità provoca alterazioni della funzione del tessuto adiposo, a loro volta alla base dello sviluppo di molte complicanze, incluse quelle di tipo metabolico come il diabete ma anche cardio vascolari o molti tipi di neoplasia, generando un costo individuale, sociale e sanitario molto elevato.
Per tutti questi motivi l’obesità va considerata una malattia cronica e come tale deve essere affrontata dal sistema sanitario delle varie nazioni che partecipano all’EASO. Il Parlamento italiano già alcuni anni fa ha votato all'unanimità una mozione che chiedeva al governo di riconoscere l'obesità come malattia cronica e di prendere gli opportuni provvedimenti, e ora è in discussione una legge in tal senso che rappresenterebbe un traguardo raggiunto dall’Italia come primo paese in Europa.
Il congresso è stata anche l’occasione per presentare la “Venice Declaration”, un documento condiviso con l’EASO che sarà firmato dalle società nazionali che ne fanno parte e che ha suscitato molto interesse anche dalla World Obesity Federation. È una dichiarazione che si basa su tre concetti fondamentali, ovvero che l'obesità è una malattia cronica, che è una malattia trattabile e che il trattamento deve essere erogato in modo equo.
Finora si è infatti cercato di curare i pazienti con la modifica dello stile di vita, sicuramente importante a livello di prevenzione per molte patologie croniche, tuttavia nel caso dell’obesità questo approccio nella maggior parte dei casi non è sufficiente a controllare la situazione clinica nel lungo periodo.
Le nuove terapie hanno mostrato risultati importanti non solo sul peso, con riduzioni superiori a quanto si è potuto ottenere finora, ma anche in termini di benefici cardiovascolari. Questo non significa che il farmaco sostituisce la modificazione allo stile di vita, che resta fondamentale per un buon stato di salute generale, ma la affianca e la potenzia.
Fonte: Instant book EASO,
https://sio-obesita.org/wp-content/uploads/2024/06/PDF_3.0_Obesit_08b_58002.pdf