L'esposizione a lungo termine a livelli elevati di arsenico è associata a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari, mentre non è chiaro il rischio da esposizione a lungo termine a livelli bassi o moderati di arsenico (<100 mg/L nell’acqua potabile).
Lo studio ha quindi voluto valutare, per la prima volta negli Stati Uniti, l'associazione tra l’esposizione a lungo termine a livelli bassi o moderati di arsenico e l’incidenza di malattia cardiovascolare.
Lo studio di coorte prospettico si è basato sui dati dello Strong Heart Study, con dati iniziali raccolti tra il 1989 e il 1991, e follow-up fino al 2008.
Sono stati arruolati 3.575 indiani americani, uomini e donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni che vivono in Arizona, Oklahoma, Nord e Sud Dakota (appartenenti a una popolazione con un’alta prevalenza di diabete).
La somma delle concentrazioni di arsenico inorganico e metilato nelle urine all’inizio dello studio è stata usata come biomarker dell’esposizione all’arsenico a lungo termine. E’ da notare che sia l’arsenico dovuto all’alimentazione sia quello contenuto nell’acqua potabile contribuivano alle concentrazione totale.
Come risultato è stata misurata l’incidenza della malattia cardiovascolare fatale e non fatale.
Un totale di 1.184 partecipanti ha sviluppato una malattia cardiovascolare, fatale o non fatale. I partecipanti con concentrazioni urinarie di arsenico superiori ai 15,7 µ/g creatinina avevano una probabilità rispettivamente 1,65, 1,71 e 3,03 più alta di morire per malattia cardiovascolare, cardiopatia coronarica e ictus rispetto ai partecipanti con concentrazioni < 5,8 µ/g creatinina. Gli hazard ratio per l’incidenza di malattia cardiovascolare, cardiopatia coronarica e ictus sono stati rispettivamente 1,32, 1,30 e 1,47. Queste associazioni variavano in base alla regione geografica esaminata.
Una limitazione dello studio era data dal fatto che non era disponibile la misura diretta dei singoli livelli di arsenico nell'acqua potabile.
L'esposizione a lungo termine a livelli bassi o moderati di arsenico è risultata quindi associata all'incidenza delle malattie cardiovascolari e alla mortalità.
Commenta Maria Letizia Petroni, coordinatore scientifico dell'Osservatorio Grana Padano: "La presenza di arsenico come contaminante nell'acqua e nella catena alimentare è un serio problema anche in diverse zone dell'Italia. Era già noto un aumentato rischio carcinogenico (fegato, polmone, cute, vescica, rene) dell'esposizione ad acque contenenti arsenico inorganico, questo studio documenta come al rischio di aumento di tumori si associ anche quello di malattie cardiovascolari. Già nel 2009 la Authority europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel 2009 aveva abbassato i livelli di riferimento ispirandosi al principio della massima protezione; questi dati confermano come sia importante procedere con celerità al completamento della messa in sicurezza delle fonti di acqua potabile già in atto".
Fonte: Association Between Exposure to Low to Moderate Arsenic Levels and Incident Cardiovascular Disease: A Prospective Cohort Study. Moon KA, Guallar E, Umans JG, Devereux RB, Best LG, Francesconi KA, Goessler W, Pollak J, Silbergeld EK, Howard BV, Navas-Acien A. Ann Intern Med. 2013 Sep 24. doi: 10.7326/0003-4819-159-10-201311190-00719. [Epub ahead of print]