La pectina, il carboidrato complesso contenuto in alcuni frutti, potrebbe essere l'elemento chiave per spiegare le proprietà anticancro di una dieta ricca di vegetali.
In un esperimento condotto in laboratorio, un gruppo di ricercatori britannici, guidati da Patrick Gunning, ha scoperto che la pectina si lega alla galectina-3, una proteina di superficie coinvolta nella perdita di adesione tra le cellule tumorali, all'origine del fenomeno metastatico. Il legame tra la pectina e la proteina rende reversibile la perdita di adesione intercellulare e quindi blocca la diffusione della malattia.
Non tutta la molecola di pectina è coinvolta in tale meccanismo, ma solo una particolare frazione zuccherina. Quel che non è ancora chiaro è il meccanismo attraverso il quale l'organismo seleziona e utilizza il frammento bioattivo.
Lo studio, pubblicato su FASEB Journal, conferma alcuni dati precedenti ottenuti nel modello animale. In particolare, uno studio uscito alcuni anni fa sul Journal of the National Cancer Institute aveva verificato una riduzione delle metastasi in topi alimentati con acqua contenente frammenti di pectina scissi e attivati col calore. In quel caso veniva ridotta anche la crescita tumorale e l'angiogenesi.
“Ora bisogna capire in che modo la pectina interagisce con altri componenti della frutta, dal momento che è stato più volte dimostrato, in studi epidemiologici, che il frutto fresco intero ha proprietà ben più potenti, in termini di prevenzione oncologica, dei suoi singoli componenti e ancor più dei supplementi artificiali” spiega Gunning. Per questa ragione gli esperti sconsigliano di sostituire la frutta con marmellate e gelatine, notoriamente addizionate con pectina, nell'intento di potenziare l'effetto preventivo, anche perché si tratta di alimenti notevolmente calorici.
Fonte:
Patrick Gunning et al. Recognition of galactan components of pectin by galectin-3. FASEB J. published Oct 2, 2008. doi:10.1096/fj.08-106617.
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D.M. 25961 del 27/12/2007