La dieta mediterranea, già da tempo nota per i suoi benefici sulla salute,
allunga anche la vita.
Lo dimostrano i dati di uno studio recentemente
pubblicato sul British Medical Journal nel quale oltre 23.000 persone sane
residenti in Grecia sono state seguite per 8 anni e mezzo per determinare
l’associazione tra dieta mediterranea e mortalità.
A differenza dei
precedenti studi però questo lavoro non prende in esame la dieta mediterranea in
generale, ma analizza separatamente 9 gruppi di alimenti (vegetali, legumi,
frutta e noci, latticini, cereali, carne e prodotti derivati, pesce, rapporto
tra grassi monoinsaturi e saturi e consumo di etanolo), per comprenderne al
meglio l’effetto di ciascuno sulla salute.
Inizialmente i ricercatori hanno
raccolto informazioni molto dettagliate sulle abitudini alimentari dei
partecipanti allo studio e sul loro stile di vita (fumo, attività fisica svolta,
eccetera) e per ognuno di loro hanno calcolato il cosiddetto Mediterranean diet
score, un indice che serve per valutare sinteticamente l’aderenza alla dieta
mediterranea classica. Punteggi più bassi (valore minimo 0) rappresentano una
minore conformità, mentre valori più alti (valore massimo 9) indicano
un’alimentazione a tutti gli effetti mediterranea. L’uso di questo punteggio ha
permesso di osservare che due punti in più sul Mediterranean diet score
corrispondono a una riduzione della mortalità generale del 14%.
Per quanto
riguarda i singoli gruppi di alimenti analizzati, dallo studio è emerso che un
moderato consumo di etanolo è il più importante fattore legato alla riduzione
della mortalità. Il classico bicchiere di vino a pasto, molto diffuso nei paesi
mediterranei, sarebbe quindi fondamentale per determinare gli effetti benefici
di questo regime alimentare, seguito a ruota da un basso consumo di carne e
derivati, da un alto consumo di vegetali, di frutta e noci, da un alto rapporto
grassi monoinsaturi/grassi saturi (ovvero un consumo abbondante di olio di
oliva) e da un alto consumo di legumi.
Cereali e latticini sembrano
influenzare solo in misura molto lieve la mortalità, ma probabilmente questo
risultato è legato al fatto che le due categorie includono alimenti molto
diversi tra loro, che possono avere effetti anche opposti in termini di salute.
Anche il contributo del pesce alla variazione della mortalità è minimo, ma il
dato rispecchia il basso consumo di prodotti ittici nella popolazione presa in
esame.
Da anni la comunità scientifica riconosce i benefici della dieta
mediterranea, ma per la prima volta in questo studio si scompone le dieta in
tante parti, rappresentate dai diversi gruppi di alimenti, e si mettono in
evidenza i veri responsabili dei ben noti benefici di tale tipo di
alimentazione.
"L'indagine dell'Osservatorio Nutrizionale e sugli stili di
vita Grana Padano - commenta la Dott.ssa Maria Letizia Petroni, medico
nutrizionista clinico e coordinatore dell'Osservatorio - mostra con chiarezza
come nel nostro Paese l'aderenza alla dieta mediterranea -valutata con un indice
del tutto simile a quello usato dai ricercatori greci - sia inversamente
proporzionale all'età. Questo è molto preoccupante perchè le attuali generazioni
dei trenta-quarantenni - per non parlare dei giovani adulti e dei bambini -
rischiano di andare incontro, in assenza di correttivi, ad un drastico aumento
della mortalità e ad una altrettanto drastica riduzione dell’ aspettativa di
vita esente da disabilità.
Anche se i ricercatori greci sottolineano il ruolo
del consumo moderato di etanolo nella riduzione della mortalità, non bisogna
tuttavia dimenticare che oltre due terzi dell'effetto è da attribuire
all’adesione agli altri cardini della dieta mediterranea . È quindi opportuno
non creare la falsa illusione che basti bere un bicchiere di vino ai pasti per
disinteressarsi del resto della propria alimentazione. Occorre inoltre
fare
attenzione al fatto che un consumo di etanolo in eccesso si associa ad un
aumento e non ad una riduzione della mortalità: l'indagine 2008
dell'Osservatorio Grana Padano evidenzia che ben il
29% delle donne ed il 19%
degli uomini over-50 eccedono la quota massima di etanolo consigliata,
corrispondente a 2 bicchieri di vino al giorno (1 bicchiere negli
anziani)."
Fonte:
Trichopoulou A, Bamia C,
Trichopoulos D. Anatomy of health effects of Mediterranean diet: Greek EPIC
prospective cohort study BMJ. 2009;338:b2337