Dieta per Diarrea nell’adulto

Che cos’è la diarrea?

La diarrea è un disturbo intestinale riconoscibile dall’ emissione di feci non formate o liquide ( scariche diarroiche ), spesso accompagnate da severi mal di pancia , che si manifestano generalmente in più episodi giornalieri.

  • La diarrea non è una malattia , ma più frequentemente un sintomo che può essere espressione di numerose infezioni e/o patologie (es. Sindrome del colon irritabile ).
  • Diarrea e dissenteria non sono la stessa cosa . La dissenteria è la complicazione della diarrea, che, in particolari condizioni, può causare l’evacuazione di liquidi con caratteristiche non più prettamente fecali (acqua, muco, pus, proteine, elettroliti, grassi, sangue, ecc.)

Le abbondanti feci liquide o poltacee, tipiche della diarrea, si formano a causa di un’ eccessiva peristalsi intestinale (contrazione della muscolatura intestinale) che, di conseguenza, porta a un insufficiente assorbimento di liquidi da parte dell’intestino. Nella maggior parte dei casi, questo disturbo si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni . Tuttavia, se vi fosse del sangue o del pus nelle feci , è bene contattare il proprio medico perché questa potrebbe essere la spia di condizioni più serie.

Tipi e cause di diarrea

Esistono diverse tipologie di diarrea. Le più comuni sono:

  • Diarrea acuta , più frequente nelle infezioni e di durata inferiore alle due settimane . Può avere come causa infezioni portate da virus (es. Citomegalovirus, Rotavirus, etc.) o da batteri (es. Campylobacter, Salmonella, Shigella ed Escherichia coli, etc.). A volte, la diarrea acuta può comparire in seguito all’assunzione di specifici farmaci, come nel caso degli antibiotici , a condizioni patologiche con fasi di infiammazione ( diverticolite , rettocoliti, etc.) o anche in seguito all’ ingestione di cibo alterato , contaminato o contenente sostanze tossiche, o acqua impura . Per questo motivo, il medico potrà informarsi su eventuali viaggi all’estero , consumo di alimenti o bevande sospette da parte del paziente. Se la diarrea dura tra le due e le quattro settimane, si parla di diarrea subacuta .
  • Diarrea cronica , tipica delle patologie gastroenteriche , che si protrae anche oltre quattro settimane. La diarrea cronica è un sintomo di molte malattie gastroenteriche che presentano stati infiammatori della mucosa gastro-intestinale o di patologie del pancreas caratterizzate dalla riduzione dell'assorbimento dei grassi (steatorrea) o, più in generale, dal malassorbimento di nutrienti. In questo tipo di patologie è comune una riduzione dell’enzima lattasi ; per questo motivo conseguono spesso problemi legati alla digestione di alimenti che contengono lattosio, cioè lo zucchero del latte (es. latte, formaggi freschi, panna, ecc.). Attenzione: ciò non significa che bisogna eliminare tutti i latticini in caso di diarrea, poiché esistono formaggi, come Grana Padano DOP , che è naturalmente privo di lattosio, pur essendo un concentrato di latte, ed è un alimento che aiuta a promuovere la buona salute .

Sintomi della diarrea

Si è in presenza di diarrea se concorrono contemporaneamente queste due condizioni :

  1. tre o più evacuazioni al giorno ;
  2. alterazioni della quantità e della consistenza delle feci (liquide o poltacee).

Questo disturbo è spesso accompagnato da crampi e dolori intestinali che possono essere molto forti, ma può manifestarsi anche insieme a:

  • nausea ;
  • vomito ;
  • meteorismo (gonfiore addominale, scarica qui la dieta apposita);
  • malassorbimento dei nutrienti ingeriti ;
  • presenza di muco o sangue nelle feci ;
  • febbre.

La diarrea può diventare causa di deficit nutrizionali, come disidratazione per eccessive perdite di acqua, di minerali elettroliti come sodio, potassio, cloro, etc., ridotto assorbimento delle vitamine liposolubili (A, E, D, K) e malnutrizione .

I segni della disidratazione possono manifestarsi con:

  • ridotta minzione (stimolo a urinare) ;
  • letargia o apatia;
  • sete estrema e secchezza delle fauci.

Diagnosi e trattamento della diarrea

Un'anamnesi attenta è il più importante strumento di valutazione in caso di diarrea. Vanno indagate la frequenza delle evacuazioni, l'aspetto delle feci, la sintomatologia generale e addominale, la durata del disturbo .

  • In fase acuta, la terapia deve intervenire in tempi rapidi per arginare gli squilibri idro-elettrolitici ed energetici. Pertanto, è importante individuare quanto prima la causa per definire una terapia mirata.
  • Sarà necessario sospendere per un po’ l’assunzione di cibi o altri agenti individuati quali possibili cause di diarrea (es. antibiotici), reintegrare liquidi ed elettroliti, modificare l'alimentazione , che dovrà essere priva di lattosio e molto povera in fibre.
  • La necessità di un eventuale trattamento farmacologico sarà deciso dal medico. I farmaci che rilassano i muscoli intestinali e rallentano il transito intestinale (farmaci antidiarroici) possono essere utili per attenuare la diarrea. La loperamide , ad esempio, è disponibile come farmaco da banco.
  • I farmaci da banco comprendono sostanze assorbenti (ad esempio, caolino-pectina), che aderiscono a sostanze chimiche, tossine e organismi infettivi. Anche alcune sostanze contenute nei cibi hanno poteri assorbenti e contribuiscono ad aumentare la compattezza delle feci (es. amidi delle patate o del riso). Gli agenti ammassanti utilizzati per la stipsi cronica, tra cui psillio o metilcellulosa, possono, talvolta, contribuire ad alleviare anche la diarrea cronica.

Raccomandazioni dietetiche generali

Un’alimentazione povera di lattosio, fibre e ad osmolarità controllata può essere necessaria in periodi di rialimentazione successiva a fasi acute di diarrea, modificata poi gradualmente in base alla ripresa delle capacità funzionali gastroenteriche. Questo tipo di alimentazione può essere necessaria in modo costante in presenza di patologie intestinali croniche .

In generale, in caso di diarrea, occorre:

  1. Assicurarsi una b uona idratazione , almeno 1,5 L di liquidi al giorno.
  2. Ridurre il consumo di zuccheri semplici .
  3. Ridurre il consumo di grassi saturi .
  4. Ridurre il contenuto di lattosio e di fibre .
  5. Preferire metodi di cottura semplici come: a vapore, in microonde, sulla griglia o piastra, in pentola a pressione, piuttosto che la frittura, la cottura in padella o bolliti di carne con abbondanti quantità di olio, burro o altri grassi.
  6. Condire i primi piatti (pasta o riso) in modo semplice , con sughi di verdure.
  7. Rispettare una corretta distribuzione dei pasti , evitando pranzo e cena abbondanti e consumando almeno due spuntini al giorno.
  8. Assumere soluzioni saline reidratanti per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi a causa delle frequenti scariche diarroiche (se prescritte dal medico).

Leggere attentamente:

Durante la fase acuta, le raccomandazioni dietetiche cambiano! Si consiglia di prediligere una dieta “idrica”, cioè volta principalmente a garantire il reintegro dei liquidi e dei sali minerali. Attenersi alle indicazioni del medico sia per la dieta, sia per i farmaci e/o rimedi di qualsiasi natura.

I tre capitoli che seguono indicano gli alimenti da evitare, da limitare e quelli generalmente  consigliabili in presenza del disturbo, ma non la frequenza o la quantità necessaria per un’equilibrata alimentazione, che può e deve essere prescritta solo dal medico specialista.

Alimenti non consentiti

In caso di diarrea, è bene evitare di consumare cibi che generalmente possono aumentare i sintomi del disturbo, fino a che le feci non saranno tornate normali. Tra questi vi sono:

  • Latte e latticini freschi, come mozzarella, stracchino, robiola, etc.;
  • Alimenti zuccherati (es: pasticcini, gelati, cioccolata, etc.) o dolcificati con fruttosio, lattosio, xilitolo (spesso presente in gomme da masticare e caramelle), etc.;
  • Insaccati grassi come salame, salsiccia, etc.;
  • Frutta secca oleosa (es: arachidi, anacardi, etc.), sciroppata o disidratata, in particolare fichi, uva, ciliegie e prugne;
  • Superalcolici e alcolici;
  • Condimenti grassi come burro, lardo, strutto, margarine e altri alimenti ad alto tenore in grassi (es: intingoli, fritture, ragù ed altre salse elaborate, paste ripiene o farcite, etc.), in quanto possono rallentare la digestione ;
  • Salse come maionese, ketchup, senape, mostarda dolce o piccante, etc.;
  • Peperoncino, pepe e spezie piccanti in generale, in quanto possono irritare le mucose intestinali;
  • Brodo di carne o preparato con estratti di carne, dadi per brodo;
  • Paste in brodo come passatelli o tortellini, minestroni di legumi, etc.;
  • Prodotti integrali come pane, pasta, cereali da prima colazione, crusca, etc;
  • Pizza;
  • Prodotti da forno soffici come brioche, torta margherita, crescentine, tigelle, piadina sfogliata, etc.;
  • Caffè, tè e bevande contenenti caffeina, per esempio la cola;
  • Bevande zuccherine come acqua tonica, tè freddo, ma anche succhi di frutta , perché contengono naturalmente zucchero (fruttosio) anche se sulla confezione riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”;
  • Bevande fredde;
  • Frutta e verdura fresche sono da evitare in fase acuta, ma possono essere consumate se centrifugate in quanto perdono quasi totalmente la fibra e sono utili per mantenere un introito di liquidi e sali minerali adeguato; va comunque verificata la tollerabilità.

Alimenti consentiti con moderazione

  • Latte delattosato o yogurt (non più di una porzione al giorno) possono essere inseriti in fasi croniche testandone però la tollerabilità individuale;
  • Verdure , da consumare preferibilmente cessata la fase acuta e/o in fase cronica. Sono da prediligere carote lessate, pomodori maturi senza buccia e semi, aglio e cipolla non soffritti, foglie di bietola e spinaci, il cuore del carciofo e del finocchio lessati, le gemme degli asparagi, zucchine e fagiolini ;
  • Patate , per il loro potere remineralizzante e protettivo delle mucose. Da alternare a pasta, pane e altri carboidrati complessi, in quanto non sono verdure ma importanti fonti di amidi;
  • Frutta, consumarne massimo due porzioni al giorno e sempre sbucciata. Prediligere mele, pere, albicocche, agrumi, meloni e mirtilli . La banana può essere consumata in piccole quantità;
  • Succo di mela o arancia, da bere centrifugato, filtrato e senza zucchero;
  • Pane fresco, se ben cotto e privo di mollica;
  • Biscotti secchi non farciti.

Alimenti consentiti e consigliati

  • Riso, per la sua proprietà astringente;
  • Pane tostato, fette biscottate, grissini o cracker, da preferire tra i cereali;
  • Carni e pesci magri, da cucinare lessati, al vapore, ai ferri o al forno ma senza aggiunta di grassi;
  • Uova, in camicia o sode ma non fritte, da consumare in quantità non superiore a due la settimana;
  • Prosciutto crudo privato del grasso visibile, bresaola e affettati di pollo/tacchino sono i soli salumi consigliati in caso di diarrea;
  • Legumi , da consumare solo sotto forma di passati o creme;
  • Olio extravergine di oliva , da usare a crudo e dosandolo con il cucchiaio per condire gli alimenti;
  • Succo di limone per insaporire i piatti (es: condire le verdure) oppure utilizzare le erbe aromatiche (basilico, salvia, etc.);
  • Brodo vegetale, inizialmente solo a base di patate e carote senza altre verdure. Le patate hanno azione remineralizzante e proteggono le mucose, mentre le carote ricompongono le feci;
  • Acqua , almeno 1,5-2 litri al giorno, preferibilmente oligominerale naturale a temperatura ambiente;
  • Formaggi delattosati o con ridotto tenore in lattosio, stagionati e non piccanti, come Grana Padano DOP. Questo formaggio è naturalmente privo dello zucchero del latte e può essere un ottimo secondo piatto (50 g) da alternare a carne e uova. Grana Padano DOP si può consumare anche giornalmente grattugiato (un cucchiaio, 10 g) per insaporire i primi piatti o i passati di verdura al posto del sale , il suo consumo incrementa l’apporto proteico ai pasti ( proteine ad alto valore biologico, con i 9 aminoacidi essenziali), inoltre favorisce il raggiungimento del fabbisogno giornaliero di calcio , poiché è il formaggio che, a parità di peso tra quelli comunemente più consumati in Italia, apporta più quantità del minerale;
  • Caffè d'orzo, tè leggero, camomilla senza zucchero.

Consigli comportamentali

  • Abbandonare la sedentarietà! Praticare attività fisica moderata (minimo 150 minuti a settimana, scegliendo preferibilmente un allenamento aerobico come andare in bicicletta o camminare);
  • Non fumare!
  • Bere i liquidi a piccoli sorsi e a temperatura ambiente;
  • Indagare insieme al proprio medico curante la reale causa della diarrea;
  • Attenzione all’automedicazione. L’efficacia dei probiotici è da molti messa in discussione, sembrerebbe infatti avere un ruolo preventivo e migliorativo solo in alcuni specifici tipi di diarrea; per questo motivo si raccomanda di parlarne preventivamente con il proprio medico curante.
  • Diarree importanti e sindromi da malassorbimento possono richiedere restrizioni dietetiche rigorose e prescrizioni di integratori dietetici appositi.

Autore
Dott.ssa Laura Iorio, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione
Pubblicazioni

Bibliografia essenziale