Disturbi intestinali: Diarrea

Indice

Cos’è la diarrea?

Con il termine diarrea s’intende un disturbo intestinale caratterizzato dall’emissione (evacuazione) di feci non formate o liquide. Questo disturbo provoca spesso più scariche diarroiche nell’arco della giornata, a volte anche molto ravvicinate tra loro, ma può altresì succedere di evacuare feci liquide solo una o due volte in ventiquattro ore. È bene sottolineare che la diarrea non è una malattia: si può definire piuttosto come l’espressione di numerose infezioni o patologie, che può manifestarsi in forma acuta (più frequente nelle infezioni) oppure cronica (patologie gastroenteriche, come nel caso della Sindrome del colon irritabile). Tale condizione può diventare causa di deficit nutrizionali quali disidratazione per eccessive perdite di acqua e di minerali elettroliti (sodio, potassio, cloro, etc.), diminuito assorbimento delle vitamine liposolubili (A, E, D, K) e malnutrizione. Per questi motivi un’attenta anamnesi rappresenta il più importante strumento di valutazione della diarrea e, in particolare, occorre indagare:

  • la frequenza delle evacuazioni;
  • l’aspetto delle feci;
  • la sintomatologia generale e addominale;
  • la durata del disturbo.

Sintomi della diarrea

La diarrea è considerata:

  • acuta se di durata inferiore alle due settimane;
  • subacuta o persistente se si protrae per due-quattro settimane;
  • cronica se persiste oltre le quattro settimane.

Oltre ai sintomi legati alla durata del disturbo e a frequenti dolori addominali, la diarrea si può associare anche a:

  • nausea;
  • vomito;
  • meteorismo (gonfiore addominale, scarica qui la dieta apposita);
  • malassorbimento dei nutrienti ingeriti;
  • presenza di muco o sangue nelle feci;
  • febbre.

Solitamente tale condizione si risolve in pochi giorni ma, se permane più a lungo ed è dolorosa, è opportuno rivolgersi al proprio medico per accertarne la causa, in quanto la mancata remissione spontanea del disturbo può essere un segnale di patologie più importanti.

Cause della diarrea

La diarrea acuta può essere causata da infezioni virali o batteriche, può essere conseguente all’assunzione di determinati farmaci (come gli antibiotici), a condizioni patologiche (diverticolite, rettocoliti, colite, etc.) o a tossinfezioni (ingestione di cibo contaminato e contenente sostanze tossiche).
La diarrea cronica è invece caratteristica di molte patologie gastroenteriche che presentano stati infiammatori, come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, la celiachia, la Sindrome dell'intestino irritabile, etc., o di patologie a carico del pancreas caratterizzate dalla riduzione dell'assorbimento dei grassi (steatorrea) o comunque dal malassorbimento dei nutrienti.
Comune nelle patologie gastroenteriche è una riduzione dell'enzima lattasi conseguente alla difficile digestione di alimenti che contengono lattosio (zucchero del latte). Tuttavia, non tutti i latticini o formaggi lo contengono: il Grana Padano DOP ne è naturalmente privo, nonostante sia un concentrato di nutrienti del latte.
È bene sottolineare che la famosa “diarrea del viaggiatore” non è un tipo particolare di diarrea! Questo disturbo deve il suo nome alle frequenti infezioni batteriche che si possono contrarre durante i viaggi in paesi dove le precauzioni igieniche sono meno osservate e la contaminazione di cibo e bevande è più frequente. In caso di diarrea dopo un viaggio, è opportuno informare il medico sull’eventuale consumo di alimenti o bevande sospette. È importante individuare quanto prima la causa della diarrea per definire una terapia mirata. Sarà pertanto necessario sospendere i cibi o i farmaci individuati come possibili cause del disturbo, reintegrare liquidi e minerali elettroliti, modificare l'alimentazione, che dovrà essere priva o a ridotto contenuto di lattosio e fibre (verdura, frutta, cereali integrali, etc.), il cui consumo dovrà essere ripreso al termine della diarrea, in quanto le fibre aiutano l’intestino a rimanere sano.

Prevenire la diarrea

Il rischio di contrarre la diarrea, in particolar modo quella del viaggiatore, può essere ridotto se il disturbo è causato da batteri che purtroppo non si trovano esclusivamente nei paesi “esotici”. In questi casi può essere utile:

  • Lavarsi spesso le mani sotto l’acqua corrente utilizzando il sapone. Se si frequentano ambienti come ospedali o locali nei quali viene favorita la proliferazione dei batteri (sporco), è bene utilizzare un disinfettante per le mani;
  • Tenere pulite e ben lavate le superfici e gli strumenti prima, durante e dopo il loro utilizzo, seguire le norme per evitare le tossinfezioni;
  • Consumare solo cibi ben cotti, evitare frutta e verdura crude (sia intere che frullate) o preparate senza la buccia. Evitare carni e pesci crudi o poco cotti e/o solo scottati;
  • Non bere acqua se non è servita in bottiglie sigillate e/o bevande se non aperte direttamente da voi. Evitare l'acqua del rubinetto, compresa quella per lavarsi i denti, ed anche i cubetti di ghiaccio se non conoscete l’acquedotto da cui proviene.

Alimentazione per diarrea: linee guida generali

  • Mantenere una buona idratazione quotidiana;
  • Evitare di bere liquidi troppo freddi o ghiacciati, assumere bevande solo a temperatura ambiente e a piccoli sorsi;
  • Ridurre il consumo di zuccheri semplici;
  • Ridurre il consumo di grassi saturi;
  • Ridurre il consumo di alimenti che contengono fibre e lattosio;
  • Preferire metodi di cottura come semplici, come quella a vapore, microonde, griglia o piastra, pentola a pressione, etc., anziché che la frittura, la cottura in padella o bolliti di carne;
  • I primi piatti (pasta, riso o altri cereali) devono essere conditi semplicemente;
  • Rispettare una corretta distribuzione dei pasti, evitando pranzo e cena abbondanti e consumando almeno due spuntini al giorno.

Diarrea: quali cibi devo evitare?

In caso di diarrea, è bene evitare di consumare cibi che generalmente possono aumentare i sintomi del disturbo, fino a che le feci non saranno tornate normali. Tra questi vi sono:

  • Latte e latticini freschi, come mozzarella, stracchino, robiola, etc.;
  • Alimenti zuccherati (es: pasticcini, gelati, cioccolata, etc.) o dolcificati con fruttosio, lattosio, xilitolo (spesso presente in gomme da masticare e caramelle), etc.;
  • Insaccati grassi come salame, mortadella, salsiccia, etc.;
  • Frutta secca oleosa (es: arachidi, anacardi, etc.), sciroppata o disidratata, in particolare fichi, uva, ciliegie e prugne;
  • Superalcolici e alcolici;
  • Condimenti grassi come burro, lardo, strutto, margarine e altri alimenti ad alto tenore in grassi (es: intingoli, fritture, ragù ed altre salse elaborate, paste ripiene o farcite, etc.), in quanto possono rallentare la digestione;
  • Salse come maionese, ketchup, senape, mostarda dolce o piccante, etc.;
  • Peperoncino, pepe e spezie piccanti in generale, in quanto possono irritare le mucose intestinali;
  • Brodo di carne o preparato con estratti di carne, dadi per brodo;
  • Paste in brodo come passatelli o tortellini, minestroni di legumi, etc.;
  • Prodotti integrali come pane, pasta, cereali da prima colazione, crusca, etc;
  • Pizza;
  • Prodotti da forno soffici come brioche, torta margherita, crescente, tigelle, piadina sfogliata, etc.;
  • Caffè, tè e bevande contenenti caffeina, per esempio la cola;
  • Bevande zuccherine come acqua tonica, tè freddo, ma anche succhi di frutta, perché contengono naturalmente zucchero (fruttosio) anche se sulla confezione riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti”;
  • Frutta e verdura fresche sono da evitare in fase acuta, ma possono essere consumate se centrifugate in quanto perdono quasi totalmente la fibra e sono utili per mantenere un introito di liquidi e sali minerali adeguato; va comunque verificata la tollerabilità.

Diarrea: cosa mangiare con moderazione

  • Latte delattosato o yogurt (non più di una porzione al giorno) possono essere inseriti in fasi croniche saggiandone però la tollerabilità;
  • Verdure, da consumare preferibilmente cessata la fase acuta e/o in fase cronica. Sono da prediligere carote lessate, pomodori maturi senza buccia e semi, aglio e cipolla non soffritti, foglie di bietola e spinaci, il cuore del carciofo e del finocchio lessati, le gemme degli asparagi, zucchine e fagiolini;
  • Patate, per il loro potere remineralizzante e protettivo delle mucose. Da alternare a pasta, pane ed altri carboidrati complessi, in quanto non sono verdure;
  • Frutta, consumarne massimo due porzioni al giorno e sempre sbucciata. Prediligere mele, pere, albicocche, agrumi, meloni e mirtilli. La banana può essere consumata in piccole quantità;
  • Succo di mela o arancia, da bere centrifugato, filtrato e senza zucchero;
  • Pane fresco, se ben cotto e privo di mollica;
  • Biscotti secchi non farciti.

Diarrea: cosa posso mangiare?

  • Riso, per la sua proprietà astringente;
  • Pane tostato, fette biscottate, grissini o crackers, da preferire tra i cereali;
  • Carni e pesci magri, da cucinare lessati, al vapore, ai ferri o al forno ma senza aggiunta di grassi;
  • Uova, in camicia o sode ma non fritte, da consumare in quantità non superiore a due la settimana;
  • Prosciutto crudo mondato dal grasso visibile, bresaola e affettati di pollo/tacchino sono i soli salumi consigliati in caso di diarrea;
  • Legumi, da consumare solo sotto forma di passati o creme;
  • Olio extravergine di oliva, da usare a crudo e dosandolo con il cucchiaio per condire gli alimenti;
  • Succo di limone per insaporire i piatti (es: condire le verdure), oppure utilizzare le erbe aromatiche (basilico, salvia, etc.);
  • Brodo vegetale, inizialmente solo a base di patate e carote senza altre verdure. Le patate hanno azione remineralizzante e proteggono le mucose, mentre le carote ricompongono le feci;
  • Acqua, almeno 1,5 litri al giorno, preferibilmente oligominerale naturale a temperatura ambiente;
  • Formaggi delattosati, stagionati e non piccanti con ridotto tenore in lattosio;
  • Grana Padano DOP, in quanto non contiene lattosio e può essere un ottimo sostituto di un secondo piatto a base di carne o uova, da consumare anche giornalmente grattugiato (un cucchiaio-10 grammi) per insaporire i primi piatti o i passati di verdura al posto del sale. Questo formaggio è meno grasso del latte intero con cui è fatto e il suo consumo incrementa l’apporto proteico (proteine ad alto valore biologico) ai pasti, inoltre favorisce il raggiungimento del fabbisogno giornaliero di calcio;
  • Caffè d'orzo, the leggero, camomilla senza zucchero.

Leggere attentamente:
Durante la fase acuta (colica), le raccomandazioni dietetiche cambiano! Si consiglia di prediligere una dieta “idrica”, cioè volta principalmente a garantire il reintegro dei liquidi e dei sali minerali. Attenersi alle indicazioni del medico sia per la dieta, sia per i farmaci e/o rimedi di qualsiasi natura.

4 regole da ricordare

  • Abbandonare la sedentarietà! Praticare attività fisica moderata (minimo 150 minuti a settimana, scegliendo preferibilmente un allenamento aerobico come andare in bicicletta o camminare);
  • Non fumare!;
  • Indagare insieme al proprio medico curante la reale causa della diarrea;
  • Attenzione all’automedicazione. L’efficacia dei probiotici è da molti messa in discussione, sembrerebbe infatti avere un ruolo preventivo e migliorativo solo in alcuni specifici tipi di diarrea; per questo motivo si raccomanda di parlarne preventivamente con il proprio medico curante.
Collaborazione scientifica

Dott.ssa Carolina Poli

Dietista specializzata in Alimentazione e Nutrizione Umana.

Avvertenze

Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante.