Dieta per Eruzione da Orticaria

Indice

Che cos’è l’orticaria?

L’orticaria è una manifestazione cutanea che si contraddistingue per la comparsa sulla pelle di lesioni rotondeggianti, di dimensioni variabili, in rilievo (pomfi) dal colore rosso/roseo e pruriginose con o senza rigonfiamento del tessuto sottocutaneo (angioedema) o sottomucoso di colorito normale. I pomfi appaiono e si schiariscono ripetutamente man mano che la reazione fa il suo decorso e il prurito può aggravarsi di sera o di notte. Esistono due forme di orticaria, una temporanea definita acuta (isolata e autolimitante) e una duratura o recidivante definita cronica (può durare per parecchie settimane o mesi).

Cause dell’orticaria

All’origine della sua manifestazione può esserci uno “stimolo” in grado di provocare una reazione del sistema immunitario, che consiste nel rilascio di quantità elevate di istamina e di altri mediatori che regolano e controllano i processi infiammatori.

Gli stimoli possono essere:

  • Il contatto con allergeni (sostanze in grado di determinare una reazione allergica in soggetti predisposti) tra questi vi sono numerosi alimenti ma anche fattori ambientali (polveri, pollini, punture di insetti, etc.).
  • Stimoli fisici esterni: eccessivo caldo o freddo, cambiamento di temperatura repentino o esposizione alla luce solare ma anche lo strofinare la cute (orticaria dermografica).
  • Sforzo fisico molto intenso e reazione emotiva allo stress.
  • Infezioni sia batteriche sia virali ma anche parassiti intestinali.
  • Alcuni farmaci come morfina, codeina o mezzo di contrasto.
  • Alcune sostante presenti in alcuni alimenti come i salicilati nella frutta (qui trovi) gli alimenti che contengono acido acetilsalicilico) conservanti (come il benzoato) e altri additivi alimentari.
  • Bevande alcoliche.
  • Turbe ormonali.

In alcuni casi l’orticaria può svilupparsi nel contesto di altre malattie come l’artrite reumatoide, celiachia, epatiti, ipo o ipertiroidismo, vasculiti. In questo caso la forma prevalente è quella cronica.

Tuttavia, è bene ricordare che l’orticaria cronica spontanea è una delle forme più comuni di orticaria nell’adulto e molto spesso è idiopatica, cioè si manifesta senza che ne sia individuata la causa.

Diagnosi di orticaria

La diagnosi si ottiene mediante l’esame obiettivo (visione della cute e dei segni e sintomi associati) e un'accurata anamnesi (raccolta delle informazioni relative al cibo ingerito, farmaci assunti ecc.).

Successivamente possono essere richiesti esami di approfondimento, non è utile effettuarli subito senza un sospetto preciso della causa e comunque senza prima avere consultato lo specialista allergologo o dermatologo.

Tra gli esami il medico potrebbe prescrivere:

  • prove allergiche su pelle o sangue per evidenziare se i pomfi sono causati da una reazione allergica, anche se nei casi in cui l'orticaria duri per più di sei settimane, è estremamente improbabile che sia dovuta ad una allergia e i test possono risultare alterati.
  • Esami del sangue tra cui emocromo con formula completa, indici infiammatori (VES e PCR), funzionalità epatica, funzionalità tiroidea, marker della celiachia, ed altri a giudizio del medico.
  • Esame delle feci.
  • Nei casi di pomfi persistenti una biopsia cutanea può identificare una eventuale vasculite (angioite o arterite, infiammazione dei vasi sanguigni presente in alcune malattie rare).

Trattamento della malattia

Nei casi di orticaria acuta i sintomi regrediscono spontaneamente entro pochi giorni senza la necessità di una terapia specifica.

Nei casi di forme croniche, il medico potrebbe indicare l'assunzione di una terapia steroidea (cortisonici o corticosteroidi).

La componente pruriginosa dell’orticaria cronica, che spesso impedisce anche un adeguato riposo notturno, può essere causa di un forte stress nei pazienti. Se la sintomatologia pruriginosa è estremamente fastidiosa, gli antistaminici costituiscono il trattamento di prima scelta.

Dieta per orticaria: raccomandazioni generali

  • Ridurre al minimo gli alimenti ricchi di istamina: piccole quantità, poca frequenza e non in associazione.

  • Ridurre al minimo gli alimenti istamino-liberatori: piccole quantità, poca frequenza e non in associazione.

  • Evitare gli alcolici.

I tre capitoli che seguono indicano gli alimenti da evitare, da limitare e quelli generalmente consigliabili in presenza della malattia, ma non la frequenza o la quantità necessaria per un’equilibrata alimentazione , che può e deve essere prescritta solo dal medico specialista.

Cosa non mangiare con l’orticaria

Allo scopo di evitare carenze nutrizionali, è opportuno che venga valutata con il medico la tollerabilità individuale e l’effettiva necessità di eliminare dalla dieta gli alimenti sottoelencati. Una limitazione generale a lungo termine è sconsigliata. Per la re-introduzione degli alimenti chiedere supporto ad uno specialista.

Alimenti ricchi di istamina

  • Pomodori, crauti, spinaci.
  • Conserve.
  • Ketchup e salsa di soia.
  • Pesce in scatola: conservati, marinati, salati o essiccati (sardine, tonno, sgombro, acciughe, aringhe).
  • Pesce affumicato (aringa, salmone..).
  • Crostacei, molluschi e frutti di mare.
  • Salsicce, salame, carne secca, prosciutto affumicato, mortadella…
  • Formaggi fermentati e stagionati.
  • Alcolici, vino, birra.
  • Aceto di vino.
  • Lievito.

Alimenti chiamati liberatori di istamina o istamino-liberatori, possono liberare istamina direttamente nel corpo.

  • Cioccolato/cacao.
  • Fragola, banana, ananas, papaya, agrumi (arance, pompelmi…), kiwi, lampone, pera, avocado.
  • Noci, nocciole, mandorle e anacardi.
  • Albume d’uovo.
  • Carne di maiale.
  • Caffè
  • Patate

Cosa si può mangiare con l’orticaria

  • Carne e pollame freschi o surgelati sotto forma di fesa, cotoletta, sminuzzato, macinato, filetto ecc. scelte nelle parti più magre e private del grasso visibile. Esclusa la carne di maiale.
  • Pesci freschi o surgelati, come il merluzzo, la trota etc. La conservazione dei pesci a basse temperature è in grado di rallentare in misura consistente la sintesi di istamina batterica.
  • Latte, ricotta e altri latticini, yogurt e anche la panna, formaggi freschi e stagionati come il Grana Padano DOP preferendo le prime stagionature 9/12 mesi.
  • Frutta preferibilmente fresca ad esclusione di quella precedentemente citata.
  • Verdura a foglia larga (lattuga, cicoria…) ma anche carote, zucchine, cetrioli, zucca… preferibilmente fresca, cruda o cotta. Ad esclusione di quella precedentemente citata.
  • Cereali. Consumare ogni giorno pane, pasta o riso integrali alternandoli ai prodotti raffinati.
  • Olio extravergine di oliva a crudo nella giusta quantità per condire gli alimenti.
  • Acqua, almeno 2 Litri di liquidi al giorno (preferibilmente acqua oligominerale naturale).

Orticaria: consigli comportamentali

  • Evita l’esposizione al caldo eccessivo e bagni/docce calde.
  • Evitare stress emotivi
  • Smetti di fumare.
  • Rendi lo stile di vita più attivo evitando sforzi fisici intensi.
  • Evita vestiti e accessori attillati o che esercitino pressione sulla pelle,
  • Cerca di mantenere una temperatura fresca nei locali dove si soggiorna, in particolar modo in camera da letto durante la notte
Autore

Dott.ssa Laura Iorio, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione.

Pubblicazioni

Bibliografia

Indrashis Podder, Saurabh Jaiswal, Anupam Das “Dietary strategies for chronic spontaneous urticaria: an evidence-based review” Int J Dermatol 2023;62(2):143-153.

Torsten Zuberbier, Jonathan A Bernstein, Marcus Maurer. “Chronic spontaneous urticaria guidelines: What is new?” J Allergy Clin Immunol. 2022;150(6):1249-1255

Avvertenze

Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante.