Spronare bimbi e ragazzi all'attività fisica
Pediatri, nonni, insegnanti, amici, TV e giornali, siti web, etc.: sono molte le fonti che con differenti motivazioni ci dicono quanto faccia bene l’attività fisica in età evolutiva. Tuttavia, quello del genitore è il mestiere più difficile del mondo ed educare i propri figli affinché adottino abitudini virtuose, come l’equilibrata alimentazione e l’attività fisica costante, è forse uno dei compiti più complessi. Convincere un adolescente sedentario e sovrappeso a fare sport o a cambiare abitudini alimentari a volte sembra una gara impossibile da vincere. Per tutte queste ragioni è necessario intraprendere un percorso con obiettivi precisi.
Dare l’esempio
I bambini sono degli imitatori formidabili, desiderano crescere in fretta e per loro diventare grandi significa fare quello che fanno i grandi. Sfruttando questa attitudine, soprattutto nell’infanzia, il miglior modo per far acquisire sane abitudini ai nostri figli è offrire loro un esempio corretto. Secondo i dati ISTAT del 2016, esiste una forte correlazione tra le abitudini motorie dei genitori e quelle dei figli. Se il bambino cresce in un ambiente in cui è normale prendersi cura della propria salute, quindi non fumare, alimentarsi in modo corretto e condurre una vita attiva, allora imparerà più facilmente che quelle sono le cose giuste da fare e svilupperà nel tempo l’abitudine ad uno stile di vita sano.
Se un genitore pratica uno sport, o svolge attività fisica abitualmente e con costanza, la cosa più importante è portare con sé i propri figli, svolgere l’attività insieme a loro. Certo, se la mamma è abituata a fare jogging all’alba a una velocità sostenuta, difficilmente potrà essere accompagnata da bambini piccoli o adolescenti svogliati e sedentari. Tuttavia, anche in questo caso, si possono mettere in pratica 5 pratiche abitudini:
- Far vedere ai bambini la fase di preparazione all’attività fisica (abbigliamento tecnico, scarpe specifiche, etc.) e parlare di quello che si sta per fare.
- Al ritorno, mettere in evidenza la gioia di quello che si è fatto, magari mentre si beve acqua per reintrodurre i sali minerali persi sudando.
- Quando il bambino è pronto, svolgere l’attività insieme a lui rispettando le sue abilità: capacità, velocità, intensità, etc.
- Anche davanti a comportamenti goffi, come può capitare nel caso di bambini sovrappeso, occorre dare loro obiettivi facilmente raggiungibili ed elogiarli con complimenti per averli raggiunti.
- Non forzare mai l’attività fisica come fanno certi allenatori, non mortificare mai i bambini come fanno “i sergenti” nei film.
Molti genitori penseranno: “Dove troviamo il tempo per fare tutto ciò?”. È importante ritagliarsi dei momenti per fare attività fisica insieme ai bambini e, in ogni caso, anche un allenamento a settimana dà già l’opportunità al bimbo di imitare il genitore.
Ritagliarsi del tempo
La giornata è fatta di 24 ore e, per quanto possa essere piena di impegni sia per i genitori che per i bambini, occorre darsi delle priorità e fare delle scelte. Cominciamo da come si può ridurre il tempo che dedichiamo alle attività sedentarie: TV, videogiochi, social, attività ludiche come i giochi da tavolo, etc. È molto importante limitare il tempo dedicato a queste attività e sfruttare invece quello recuperato per fare attività motoria, possibilmente insieme ai bambini.
In uno studio di Kerr D. pubblicato nel 2014 su JAMA Pediatrics viene evidenziato che più tempo i ragazzi passano su internet, meno tempo viene dedicato ad attività sportive e ricreative e più è alto il rischio di obesità. Nel 2018 uno studio universitario italiano, richiesto dalla Polizia Di Stato, ha rilevato che i nostri ragazzi trascorrono su internet troppo tempo e che esiste una correlazione inversa tra questo tempo e il rendimento scolastico. Per contro, le statistiche ci dicono che mediamente un adulto trascorre 3 ore al giorno su internet o davanti alla TV.
- Un obiettivo sicuramente raggiungibile è ridurre i tempi della sedentarietà fino a 1 ora al giorno e dedicarla all’attività fisica.
Per farlo è necessario definire regole condivise da tutta la famiglia (e rispettate da tutti) per la corretta gestione di TV, internet, videogiochi e social, che permetterà di limitarne l’impatto negativo e renderà disponibile più tempo da dedicare ad altre attività.
Ascoltare e osservare
Mettere i figli al centro del nostro interesse può sembrare scontato, ma per farlo in modo concreto dobbiamo imparare ad ascoltarli davvero e ad osservarli con obiettività per capire bene quali siano i loro desideri, le loro attitudini e le loro difficoltà. Uno degli errori più frequenti dei genitori è pensare che ciò che si ritiene bello e giusto lo sia anche per i nostri figli. Osservando e ascoltando, invece, si può scoprire che i bambini sarebbero felici di nuotare anziché giocare a pallone, magari perché un loro amico va in piscina o perché è lo sport del suo eroe preferito, ecc.
Accettare la fatica
Esercizio fisico vuol dire fare fatica. La fatica però è un concetto fisiologico fondamentale, è lo stimolo che dice al nostro corpo che deve migliorare. Non dobbiamo avere paura che nostro figlio la sperimenti, l’importante è che sia graduale e proporzionata alle sue possibilità. Occorre anche distinguere quando la fatica è una scusa per fare i pigroni.
Divertimento = motivazione
Se il movimento comporta fatica, soprattutto inizialmente quando il nostro corpo non è ancora allenato, cosa può spingere noi stessi e i nostri figli a muoverci? Essere consapevoli che la fatica che si prova darà i suoi frutti in termini di benessere psicofisico è un fatto importante, ma il divertimento può aiutare molto nel sostenere la motivazione.
- Se ti diverti non senti la fatica, e se la senti può essere divertente essere stanchi e sudati.
In genere, lo stimolo che funziona di più è la compagnia degli amici grazie ai quali lo sforzo fisico verrà affrontato con maggior spensieratezza. Nei bambini ogni forma di attività dovrebbe essere strutturata in forma ludica, perché il gioco è uno strumento divertente che permette di rendere il lavoro globale più adatto a loro, quindi è anche più efficace.
Ogni movimento è utile
La somma degli effetti dell’attività fisica svolta può essere davvero significativa, inoltre il tempo che i genitori hanno a disposizione per stare con i propri figli è spesso molto ridotto. Per questi motivi sarà bene sfruttare ogni occasione utile per muoversi insieme:
- passeggiare, andare in bicicletta, sciare, giocare a tennis o andare in piscina.
- Giocare, se possibile all’aperto, a basket o a pallavolo, oppure organizzando piccoli circuiti di esercizi di abilità ed equilibrio. In casa una palla di spugna non farà danni.
- Farsi accompagnare a fare una commissione e andarci a piedi o in bicicletta.
- Usare il meno possibile la macchina e gli ascensori.
- Accompagnare e sostenere il bambino nel suo sport sarà un’altra buona occasione per stare insieme e motivarlo.
Cosa dovrebbe motivare il genitore
La motivazione nasce dal desiderio di soddisfarlo e di dargli stimoli utili per il suo benessere. Come detto, tutti sanno quanto bene faccia l’attività fisica. Spesso, però, i genitori non sono perfettamente consapevoli di quanto si muovano poco i propri figli e nemmeno di cosa produca la sedentarietà in bambini e adolescenti.
Ricordiamo cosa dice l’Istituto Superiore di Sanità:
- L’indagine “OKkio alla Salute” del 2016 rilevava che il 34% dei bambini si dedica al massimo un giorno alla settimana, per circa un’ora, allo svolgimento di attività fisica strutturata e quasi un bambino su 4 si dedica al massimo un giorno alla settimana, per almeno un’ora, allo svolgimento di giochi di movimento.
Cosa fanno nel tempo libero?
- La stessa indagine ci dice che tra gli 8 e i 9 anni, 1 bambino su 3 è in sovrappeso o obeso, condizione causata soprattutto dal troppo tempo trascorso davanti alla TV, ai videogiochi, al computer e allo smartphone o tablet per andare su internet. Il 41% dei bambini trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV e usa dispositivi elettronici, il 44% ha anche la TV in camera.
- L’uso dei dispositivi risulta maggiore tra le ragazze, soprattutto per le undicenni, infatti il valore è addirittura raddoppiato negli ultimi 10 anni passando dall’8,7% al 16,5%. In generale, le femmine dai 6 ai 17 anni praticano meno sport o attività fisica dei maschi.
Quali rischi per la salute corrono i bambini?
Secondo l’OMS, il mancato rispetto delle attuali raccomandazioni sull'attività fisica è responsabile di oltre 5 milioni di morti a livello globale ogni anno in tutte le fasce d'età. Attualmente, oltre il 23% degli adulti e l'80% degli adolescenti non sono sufficientemente attivi fisicamente.
L'eccessiva sedentarietà o la scarsa attività fisica rappresentano due importanti fattori di rischio, separati e distinti, nel determinare malattie croniche e metaboliche come quelle cardiovascolari, diabete e cancro. Le società scientifiche di pediatria, tra le quali la SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) ritiene che la sedentarietà abbia un ruolo importante nello sviluppo di malattie come il diabete, l’ipertensione e la colesterolemia in età evolutiva.
Anche la dieta è importante
Per ottenere migliori performance atletiche, è fondamentale che bambini e adolescenti consumino le giuste quantità di proteine con aminoacidi essenziali e ramificati. Questi ultimi sono molto importanti perché, in quanto captati direttamente dai muscoli, sono utili per accelerare i processi di riparazione delle fibre muscolari danneggiate. Un alimento che contiene tutti questi buoni nutrienti, oltre a ottime quantità di calcio per la salute delle ossa, è Grana Padano DOP: consigliato un cucchiaino di grattugiato anche tutti i giorni per condire i primi piatti, le minestre e i passati di verdura al posto del sale. Si può consumare anche come secondo piatto un paio di volte a settimana o come merenda (es. qualche scaglia su pane condito con pomodorini). Vuoi ottenere un menu settimanale di spuntini e merende completamente gratuito per le calorie di tuo figlio? Clicca qui.
Dott.ssa Cinzia Parisio
Chinesiologo dello sport, Istituto Auxologico Italiano I.R.C.C.S. - Ospedale San Giuseppe - Centro di cura per l'obesità.
Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante.