Attività fisica
L’attività fisica previene le malattie e allunga la vita

L’attività fisica previene le malattie e allunga la vita

L’attività fisica e lo sport, insieme alla dieta equilibrata, favoriscono il corretto sviluppo e la piena efficienza di tutti gli organi e sistemi, sono i pilastri della prevenzione primaria, riducono il rischio di malattie croniche e degenerative e aiutano a vivere meglio e più a lungo. Per questo è importante fare del movimento regolare e della corretta alimentazione un'abitudine quotidiana.

Indice:

I rischi della sedentarietà

Sovrappeso, obesità, diabete, infarto, ictus, ipertensione, iperglicemia, alcuni tumori, invecchiamento precoce e tante altre malattie, colpiscono maggiormente le persone sedentarie. Nel nostro Paese, secondo i dati Istat riferiti al 2023, un terzo della popolazione di età superiore ai 3 anni è sedentaria e più di 4 adulti su 10 (il 46,3% delle persone con più di 18 anni) sono in eccesso di peso. La quota di sedentari è elevata tra i piccolissimi di 3-5 anni (50,6%) e diminuisce in modo evidente nella fascia di età successiva (6-10 anni, 17,7%), per poi risalire tra adulti e anziani: a partire dai 65 anni, più del 40% della popolazione si dichiara sedentaria. 

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (dati 2023) in età scolare, i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19%, quelli con obesità il 9,8%. I dati sull’attività fisica evidenziano, inoltre, che più del 70% dei bambini non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, videogiochi, smartphone o tablet. Secondo i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS (ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ) circa il 60% degli over 65 non svolge i livelli raccomandati; nel biennio 2023/24 in Italia si osserva che il 42%: sono "fisicamente attivi", cioè raggiungono i livelli raccomandati; il 22%: sono "parzialmente attivi", svolgendo attività fisica ma senza soddisfare i requisiti OMS e il 37%: sono "sedentari". Il movimento, inteso sia come stile di vita attivo, esercizio fisico e sport è una componente fondamentale nella vita di tutti perché si associa a molteplici effetti positivi, sia fisici che cognitivi, psicomotori e promuove la salute di tutto l’organismo. 

Prevenzione dell'invecchiamento precoce

L'invecchiamento precoce è una condizione che si verifica quando il nostro corpo presenta segni di decadimento prematuri e più marcati rispetto a quelli che ci si aspetterebbe per la sua età anagrafica. Infatti, esiste anche un'età biologica che dipende dall'effettivo stato di salute e dalla reale efficienza dei nostri organi e sistemi: a prescindere dall'età anagrafica, cuore, polmoni, ossa, muscoli possono apparire più funzionali – quindi più simili a quelli di una persona più giovane, anche di 15 anni – oppure meno funzionali – dunque più vicini a quelli di chi ha 15 anni di più –. La ragione per cui alcune persone “dimostrano più anni” di quelli che hanno è in maggioranza dovuta a cattive abitudini che fanno invecchiare più precocemente di quanto accadrebbe con uno stile di vita salutare senza eccessi di alcol e droghe e senza fumo. Una regolare attività fisica, insieme ad una sana alimentazione, è fondamentale per evitare questo scollamento e mantenere un'età biologica in linea con la propria età anagrafica o anche inferiore rispetto alla media. In primo luogo, praticare abitualmente attività fisica fin da bambini contribuisce a favorire il sano sviluppo degli apparati osteoarticolare e muscolare, che arriveranno così in migliori condizioni di salute da adulti. Infatti, se le bambine non sviluppano una fisiologica massa ossea avranno un maggiore rischio di osteoporosi quando andranno in menopausa, bambine e bambini che non sviluppano una regolare massa muscolare avranno più probabilità di ridurre la massa muscolare (sarcopenia) oltre i 40 anni. Una regolare attività fisica supporta anche l'efficienza dell'apparato cardiovascolare, perché contribuisce a prevenire e ritardare l'aterosclerosi, cioè l'invecchiamento dei vasi sanguigni, e protegge dall'ipertensione salvaguardando la salute del cuore, che così può mantenersi più giovane. 

Attività fisica e longevità

L’aspettativa di vita aumentata negli ultimi decenni non sempre si accompagna a buone condizioni di salute e conseguente buona qualità della vita. Secondo i dati ISTAT 2024 le malattie croniche interessano il 40,5% della popolazione italiana (24 milioni), mentre le persone affette da almeno due patologie croniche sono 12,2 milioni. Gli over 75 affetti da una patologia sono l'85%, il 64,3% da due o più patologie e il 32,3% degli over 65 con gravi patologie croniche e multimorbilità. Tra le patologie croniche le più diffuse sono d’origine ambientale, cioè che si sarebbero potute evitare con uno stile di vita corretto come: malattie cardiovascolari, diabete mellito di tipo 2, malattie respiratorie, ipertensione, obesità, artrosi, osteoporosi, atrofia muscolare, queste ultime responsabili di fratture e mobilità non autonoma. 

Correre da 5 a 10 minuti al giorno per almeno tre volte alla settimana è stato associato a una diminuzione del 30% della mortalità per tutte le cause e del 45% di quella per cause cardiovascolari e, secondo le stime, può aggiungere fino a 3 anni all'aspettativa di vita. L’attività fisica si associa anche a una riduzione del rischio oncologico complessivo, soprattutto di alcune specifiche forme di cancro, in particolare del colon, dell'utero, della mammella e della prostata. Questo beneficio è la conseguenza dei molteplici effetti positivi del movimento, che aumenta l’ossigenazione dei tessuti e i livelli di agenti protettivi come gli antiossidanti, favorisce il controllo dei processi infiammatori e rende più veloce il transito degli alimenti nell’intestino, evitando così che le sostanze di scarto restino troppo a lungo nel nostro organismo. 

Rispetto ai sedentari, dunque, le persone attive si ammalano di meno, hanno una migliore qualità di vita perché il loro corpo si mantiene più sano e possono vivere fino a 3 anni più a lungo. 

Accrescimento fisiologico

L'attività sportiva praticata con regolarità fin dall'età infantile è fondamentale per il corretto sviluppo dell'apparato osteoarticolare e muscolare nei bambini, per il regolare accrescimento e per la piena funzionalità sia dello scheletro che dei muscoli. Il picco di massa ossea-video, cioè di tessuto minerale osseo, si raggiunge con l'adolescenza, quando nell'apparato scheletrico si accumula circa il 50% della massa ossea definitiva, ed è favorito, oltre che da un'alimentazione sana, anche da un'attività fisica costante. L’attività fisica, infatti, permette alle sostanze assunte dai cibi di arrivare più facilmente alle cellule ossee e di fornire loro il nutrimento di cui hanno bisogno per formarsi e svilupparsi correttamente in altezza e spessore. Anche la crescita fisiologica dei muscoli è supportata, oltre che da una dieta corretta-video, anche da uno stile di vita attivo. Il movimento, infatti, aumenta la lunghezza e il numero delle fibre muscolari, accrescendone forza e resistenza. 

Salute del sistema muscolo scheletrico

Le difficoltà motorie sono per la grande maggioranza legate a problemi degenerativi del sistema muscolo scheletrico, tra gli over 65 il 24,2% ha limitazioni motorie moderate e 23,1% gravi. Questa situazione è dovuta in gran parte alla mancanza di allenamento che favorisce la degenerazione di muscoli, scheletro, articolazioni, tendini e legamenti, con conseguente maggiore probabilità di fratture. L'attività fisica, oltre che essere indispensabile per il regolare sviluppo in età pediatrica, preserva la funzionalità dell'apparato osteoarticolare e aiuta a rallentare il fisiologico declino legato all'invecchiamento, un processo che in età senile può portare a problematiche degenerative come l'artrosi e alla perdita di forza ed elasticità. Negli anziani, l'inattività fisica è uno dei fattori di rischio che favoriscono l'insorgenza della sarcopenia-video, una malattia muscolare caratterizzata dalla progressiva alterazione dei muscoli scheletrici che si manifesta con la perdita della massa e della forza muscolare. Numerosi studi, inoltre, dimostrano che l’attività fisica può ritardare la perdita di massa ossea negli anziani-video e nelle donne in menopausa-video, proteggendo dall'osteoporosi. Anche il mantenimento del peso nella norma, a cui l'attività fisica dà un contributo fondamentale, concorre a salvaguardare la salute dell'apparato muscolo-scheletrico, scongiurando la compromissione della mobilità che si associa a sovrappeso e obesità. 

Efficienza e protezione per il sistema cardiocircolatorio 

La riduzione del rischio cardiovascolare è uno dei più significativi effetti positivi dell'attività fisica regolare. L'esercizio costante migliora l'efficienza di cuore e vasi sanguigni e svolge un ruolo protettivo diretto sullo sviluppo delle lesioni vascolari che sono alla base di patologie come infarto, cardiopatie e ictus. Contribuisce, inoltre, a ridurre altri fattori di rischio cardiovascolare come l’ipercolesterolemia. In dettaglio l'esercizio fisico, soprattutto quello aerobico, abbassa i livelli di trigliceridi nel sangue e aumenta i livelli di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo “buono”), oltre a contribuire a tenere sotto controllo il colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”). Tra gli altri effetti benefici per il cuore, svolgere attività fisica con regolarità contribuisce alla riduzione della massa grassa, che quando è in eccesso sovraccarica il cuore perché gli richiede più lavoro per pompare il sangue in tutto il corpo. Infine, l'esercizio costante aiuta a tenere sotto controllo la pressione alta diminuendo il rischio di sviluppare l’ipertensione arteriosa, infatti, le persone inattive hanno un rischio maggiore del 40% di soffrire di pressione alta rispetto a quelle che praticano esercizio fisico con costanza.

Sport e metabolismo

L'attività fisica costante, insieme a una alimentazione equilibrata, fa aumentare la massa muscolare, o massa magra, e questo incremento si ripercuote in positivo sull'efficienza metabolica, migliorando l'utilizzo sia dei grassi che degli zuccheri.

Il movimento praticato con regolarità aiuta a mantenere stabile il peso e contrasta sovrappeso e obesità perché richiede un maggiore dispendio energetico. Una vita attiva, inoltre, riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 perché stimola l'utilizzo del glucosio da parte del muscolo e determina la riduzione dei valori della glicemia nel sangue, contribuendo a contrastare l'iperglicemia. Numerosi studi hanno mostrato un effetto preventivo dell’attività fisica costante, sia moderata che intensa, sull'insorgenza del diabete: nelle persone attive, il rischio di sviluppare la malattia si riduce del 30% rispetto ai sedentari.

Collaborazione scientifica:

Prof. Marco Bonifazi, Specialista in Medicina dello Sport, Professore associato di Fisiologia presso il Dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena. Coordinatore tecnico del Centro Studi e Ricerche della Federazione Italiana Nuoto.

Bibliografia essenziale
Autori vari. Linee di indirizzo sull’attività fisica. Ministero della Salute: Epicentro, Okkio, 2021.

U.S. Department of Health and Human Services. Physical Activity Guidelines for Americans. 2nd Edition. health.gov/our-work/physical-activity/current-guidelines

Davis JC, Verhagen E, Bryan S, Liu-Ambrose T, Borland J, Buchner D, Hendriks MR, Weiler R, Morrow JR Jr, van Mechelen W, Blair SN, Pratt M, Windt J, al-Tunaiji H, Macri E, Khan KM; EPIC Group. 2014 consensus statement from the first Economics of Physical Inactivity Consensus (EPIC) conference (Vancouver). Br J Sports Med. 48(12):947-951, 2014

Garcia L, Pearce M, Abbas A, et al. Non-occupational physical activity and risk of cardiovascular disease, cancer and mortality outcomes: a dose-response meta-analysis of large prospective studies. Br J Sports Med. 2023; 57(15):979-989.

Wen CP, Wai JP, Tsai MK, Chen CH. Minimal amount of exercise to prolong life: to walk, to run, or just mix it up? J Am Coll Cardiol. 2014;64(5):482-484.

World Health Organization. WHO guidelines approved by the Guidelines Review Committee. Global recommendations on physical activity for health. Geneva: World Health Organization, 2010.

Avvertenze

Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, le cui esigenze dall’allenamento, o il quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere indicazioni specifiche. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante o sportivo.

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