Perché la sedentarietà non fa bene ai bambini
Essere fisicamente attivi ogni giorno è importante per lo sviluppo sano di neonati, bambini e adolescenti. Per questo motivo l'attività fisica quotidiana dovrebbe essere incoraggiata fin da piccolissimi, nelle modalità più adatte a ciascuna fascia di età, sotto forma sia di gioco attivo per i più piccini che di attività motoria e sportiva strutturata, cioè praticata in modo organizzato presso società sportive con istruttori esperti, a partire dall'età scolare.
L'inattività e la sedentarietà, cioè l'abitudine di trascorrere molto tempo seduti, a scuola e nel tempo libero, sono purtroppo molto comuni nell'infanzia e nell'adolescenza e si associano a una maggiore diffusione di sovrappeso e obesità.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (dati relativi al 2023, raccolti nell'ambito dell'indagine OKkio alla Salute):
- in età scolare il 28,8% dei bambini e delle bambine di 8-9 anni ha problemi di peso,
- il 19% è in sovrappeso, il 9,8% è obeso,
- solo un terzo dei bambini in quella fascia di età fa sport regolarmente: il 30% lo pratica almeno 3 volte alla settimana, il 39,3% due volte alla settimana,
- quasi la metà dei bambini e delle bambine, inoltre, dichiara di trascorrere più di 2 ore al giorno davanti alla tv e/o a videogiochi/tablet/cellulare e solo 1 su 4 ha l'abitudine di andare a scuola a piedi o in bicicletta.
Sempre secondo l'ISS (dati riferiti al 2022, raccolti nell'ambito dell'indagine HBSC - Health Behaviour in School-aged Children):
- in Italia meno di un adolescente su 10 svolge almeno 60 minuti al giorno di attività motoria moderata-intensa e più di un terzo trascorre più di due ore al giorno seduto a guardare la TV, al computer o al cellulare,
- in Italia gli adolescenti in eccesso ponderale sono il 22,6% (il 18,2% è in sovrappeso, il 4,4% è obeso).
I dati Istat al 2023 (Annuario statistico italiano 2024) evidenziano che solo un terzo delle persone di età superiore ai 3 anni pratica sport in modo continuativo o saltuario nel tempo libero e mettono in luce che:
- sono i giovani tra i 6 e i 17 anni i più attivi, superando ampiamente il 50 per cento della popolazione e raggiungendo quasi il 64 per cento tra i 6 e i 10 anni, tuttavia, si registra una percentuale di sedentari ancora molto elevata anche in questa fascia d’età.
Un bambino e un adolescente inattivi e in eccesso di peso saranno molto probabilmente degli adulti inattivi e sovrappeso o obesi, quindi maggiormente esposti al rischio di patologie croniche legate a malattie cardiovascolari e diabete mellito-di-tipo-2.
Al contrario, un bambino che fin da piccolo abbia imparato l'importanza e sperimentato il piacere e il benessere associati alla pratica regolare di un'attività fisica sarà invogliato a mantenere questa sana abitudine anche durante la crescita e in età adulta, beneficiando dei suoi effetti positivi. Fornire opportunità di movimento adatte all'età contribuisce, quindi, a gettare le basi per un'attività fisica che promuova la salute protegga dalle malattie, supporti uno sviluppo sano e armonico e duri tutta la vita.
Attività fisica, sport e accrescimento fisiologico in bambini e ragazzi
Il movimento, fin dai primissimi mesi di vita e in età prescolare e scolare, è fondamentale per il corretto accrescimento del bambino, con effetti benefici su tutti gli organi e i sistemi dell'organismo.
L'attività fisica, insieme a una dieta bilanciata che includa un apporto adeguato di proteine, calcio e vitamina D, è essenziale per lo sviluppo delle ossa (video) e della massa muscolare (video).
- I bambini e le bambine che, a partire dai 3 anni di età, sono fisicamente attivi correndo, saltando e giocando continuamente hanno una massa ossea (video) più fisiologicamente formata, quindi ossa più resistenti.
È importante incoraggiare la pratica sportiva fin da piccoli perché il picco di massa ossea viene raggiunto proprio con l'adolescenza, quando nell'apparato scheletrico si forma circa il 50% della massa ossea completa, valore che diminuisce progressivamente con l'avanzare dell'età.
Se alla fine dell’età evolutiva la massa ossea non ha un regolare e fisiologico accrescimento in età adulta i bambini avranno uno scheletro più debole più soggetto alle fratture:
- in particolare nelle bambine, quando andranno in menopausa, la massa ossea si ridurrà velocemente aumentando il rischio di osteoporosi.
Quindi abbinare attività fisica e alimentazione equilibrata fin da bambini permette di assicurarsi un'adeguata densità ossea, che influenzerà in positivo la salute delle ossa anche in età adulta.
Il movimento regolare, infatti, permette alle sostanze assunte attraverso i cibi di raggiungere più facilmente le cellule ossee, fornendo il nutrimento necessario per il loro sviluppo. Anche la crescita dei muscoli è favorita dall'attività fisica, che aumenta la lunghezza e il numero di fibre muscolari, rendendole forti e resistenti.
L'esercizio regolare nel bambino è fondamentale anche per il corretto sviluppo dell'apparato respiratorio (crescita e sviluppo funzionale dei polmoni e delle vie aeree, forza dei muscoli respiratori), che gli consente una respirazione efficace e gli assicura una capacità respiratoria ottimale anche una volta diventato adulto. Oltre che per un sistema respiratorio che funziona bene, la pratica sportiva regolare è essenziale anche per l'efficienza del sistema cardiovascolare, che migliora la circolazione e favorisce il trasporto di ossigeno e nutrimento alle cellule dell'organismo.
Un esercizio fisico costante aiuta a controllare il peso corporeo nei bambini dai 3 anni in su e previene il sovrappeso e l’obesità infantile. Durante l'infanzia e l'adolescenza, infatti, livelli più elevati di attività fisica sono associati a minori aumenti del grasso corporeo. Questo beneficio, indirettamente, si riflette anche sulla salute cardiovascolare, perché una ridotta massa grassa equivale a un minore sovraccarico per il cuore, che deve fare meno lavoro per pompare il sangue in tutto il corpo.
Praticare attività fisica con regolarità ha anche un impatto positivo sulle funzioni cognitive e sull'umore, perché determina un aumento del flusso di sangue nelle aree del cervello direttamente interessate dal comando motorio, ma anche in quelle connesse con la memoria, l’apprendimento e la sfera emotiva, oltre a stimolare il rilascio di neurotrasmettitori, come la serotonina, che agiscono influenzando positivamente il nostro umore. Fare sport regolarmente, quindi, supporta una più rapida elaborazione delle informazioni, aiuta a ottenere migliori performance nello studio e contribuisce al benessere psicologico del bambino.
Inoltre, gli sport di squadra e le attività fisiche svolte in compagnia favoriscono la socializzazione e aiutano a fare nuove amicizie e a consolidarle, educano a rispettare le regole, insegnano a essere leali e collaborativi con gli altri e ad accettare una sconfitta, tutte qualità utili nello sport, ma anche nella vita e nei rapporti umani e sociali.
Infine, iniziare una pratica sportiva strutturata da bambini e svolgerla con continuità dà un altro grande vantaggio: permette di costruire una memoria motoria di un'attività, come correre, nuotare, giocare a tennis o a calcio, etc.. Grazie a questa capacità, che consiste nell'apprendere e ricordare movimenti (come avviene quando si impara ad andare in bicicletta), chi comincia a fare uno sport da piccolo e lo porta avanti durante l'adolescenza, anche se lo interrompe riuscirà, se vuole, a riprenderlo anche dopo molti anni di sedentarietà con uno sforzo inferiore rispetto a chi non ha mai fatto sport.
In sintesi, l'attività fisica svolta fin da bambini contribuisce a migliorare:
- la salute delle ossa;
- lo stato ponderale;
- la forma cardiorespiratoria e muscolare;
- la salute cardiometabolica;
- le capacità cognitive;
- l’umore
Il movimento in età prescolare (da 0 a 5 anni)
Non è mai troppo presto per prendere la buona abitudine di essere fisicamente attivi ogni giorno: il movimento deve entrare a far parte della routine quotidiana dei bambini fin da piccolissimi. Nelle sue linee guida, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornisce indicazioni sui livelli di attività fisica raccomandati nelle diverse fasce di età, sottolineando che la sedentarietà e l'inattività si combattono fin dai primi mesi di vita e durante la crescita, prima soprattutto attraverso il gioco, poi integrando le attività ludiche con una pratica sportiva strutturata, che insieme a un'alimentazione equilibrata aiuta a stare in salute e a controllare il peso.
Anche nei bambini, infatti, come negli adulti, l'aumento di peso può essere legato al fatto che assumono dal cibo e dalle bevande più energia di quanta riescono a consumarne con il movimento.
Aumentare i livelli di attività (soprattutto camminando) e riequilibrare la dieta (con un apporto calorico adeguato e un contenuto abbondante di frutta e verdura) può aiutare i più piccoli a raggiungere e mantenere un peso sano. È importantissimo il ruolo dei genitori, che dovrebbero stimolare e accompagnare i figli nella costruzione di una vita attiva e nell'adozione di una dieta bilanciata e soprattutto dare l'esempio: cioè praticare sport in prima persona, mangiare in modo equilibrato e per quanto possibile, condividere con i bambini momenti di gioco e attività fisica, preferibilmente all'aria aperta.
Neonati e lattanti sotto un anno di età.
È bene incoraggiare i neonati fino a un anno di età a essere attivi ogni giorno, durante tutta la giornata, stimolandoli a gattonare o, per chi ancora non gattona, ad allungarsi, afferrare, tirare e spingere oggetti, muovere la testa, il corpo, le braccia e le gambe nelle attività quotidiane e nel gioco a terra. I genitori dovrebbero anche cercare di:
- far stare il bambino a pancia in giù per almeno 30 minuti, distribuiti nell'arco della giornata dopo il risveglio: questa abitudine è importante per lo sviluppo motorio dei neonati, poiché stimola la crescita del sistema nervoso e dei muscoli creando le basi per il controllo del movimento.
Si può iniziare tenendo il bambino a pancia i giù per pochi minuti alla volta e aumentando pian piano il tempo che trascorre in questa posizione, sempre da sveglio e quando vicino a lui c'è qualcuno a sorvegliarlo.
- È utile posizionare qualche giocattolo accanto al piccolo, in modo che sia stimolato a prenderlo e faccia movimento.
- Appena i bambini imparano a muoversi, è importante spingerli a essere il più possibile attivi in un ambiente di gioco sicuro e supervisionato, anche all'aria aperta, per aiutarli a conoscere l'ambiente circostante.
- È consigliabile portarli in piscina fin da molto piccoli, a 6 mesi o anche prima se nella struttura sono disponibili corsi di acquaticità per neonati.
Bambini da 1 a 2 anni.
I bambini piccoli di età compresa tra 1 e 2 anni dovrebbero praticare attività fisica ogni giorno per almeno 3 ore, distribuendola nell'arco della giornata. È possibile coinvolgerli in attività leggere, come stare in piedi, muoversi, rotolare e giocare, e in attività più energiche come correre e saltare, sia a casa che all'aperto.
- Il gioco attivo, come arrampicarsi su una struttura, pedalare sul triciclo, giocare in acqua, rincorrersi o giocare con la palla è il modo migliore per far muovere i bambini di questa età.
È utile che i genitori si uniscano al gioco attivo dei figli il più spesso possibile per mostrare loro come compiere movimenti nuovi e per far assaporare ai bambini il piacere di muoversi, condividendo con loro la pratica di un'attività fisica in allegria.
Bambini in età prescolare (dai 3 ai 5 anni).
Anche i bambini in età prescolare dovrebbero dedicare almeno 3 ore al giorno, distribuite nell'arco della giornata, a diverse attività fisiche, di qualsiasi intensità, sia leggere che più vigorose, come giochi attivi e all'aria aperta.
- È importante che i piccoli di questa fascia di età non rimangano inattivi per troppo tempo, tranne durante il sonno, perché stare seduti a guardare la TV o nel passeggino per lunghi periodi non favorisce il loro sviluppo.
L'attività fisica in età scolare: allenare la resistenza e la capacità aerobica
A partire dall'età scolare, i bambini possono iniziare una vera e propria attività sportiva praticata in modo organizzato presso società sportive con istruttori esperti nella formazione. In Italia si può cominciare a praticare l'attività agonistica con la partecipazione a competizioni sportive dagli 8 anni ai 12 anni a seconda del tipo di sport, mentre fino ai 6-7 anni di età è possibile svolgere solo attività pre-agonistica: questa attività è finalizzata a sviluppare le capacità tecniche e fisiche dei bambini in un ambiente ancora ludico e meno competitivo, preparandoli, eventualmente, per le sfide della competizione se crescendo avranno voglia di dedicarsi all'agonismo. È fondamentale che:
- bambini e adolescenti abbiano l'opportunità di partecipare ad attività fisiche adatte alla loro età, piacevoli e che offrano varietà di movimento.
- le attività motorie e sportive siano coerenti con la predisposizione naturale del bambino e dell’adolescente e con la loro passione sportiva e, per quanto possibile, in linea con le loro caratteristiche fisiologiche di coordinazione, resistenza e rapidità
- bambini e adolescenti non vengano forzati a svolgere un’attività sportiva per la quale non sono adatti o motivati, per evitare più frustrazioni che benefici e l’abbandono dell’attività.
In generale, i bambini e gli adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni dovrebbero fare almeno 60 minuti di attività fisica da moderata a intensa ogni giorno. La maggior parte dei 60 minuti dovrebbero essere di attività aerobica moderata, mentre l'attività più intensa dovrebbe essere praticata per alcuni minuti a giorni alterni (quindi tre volte alla settimana).
Allenare cuore e polmoni.
L’attività aerobica migliora soprattutto la forma cardiorespiratoria, cioè la capacità del corpo di assorbire, trasportare e utilizzare l'ossigeno durante l'allenamento grazie al coinvolgimento di cuore, polmoni e muscoli,. Le attività aerobiche che possono essere fatte in età scolare sono ad esempio:
Un regolare esercizio fisico di tipo aerobico, infatti, fa aumentare il VO2max (Volume massimo di Ossigeno), cioè la quantità massima di ossigeno che i polmoni riescono a estrarre dall'aria, trasportare alle cellule e utilizzare per i processi metabolici durante l'attività fisica massimale (cioè alla massima intensità sostenibile), migliorando l'ossigenazione dei tessuti e la resistenza durante gli sforzi intensi e di lunga durata.
Contrastare il sovrappeso e l’obesità.
In età evolutiva è spesso facile aumentare di peso, molti bambini mangiano troppo e spesso alimenti ultra processati o troppo zuccherati (qui puoi misurare quanto zucchero mangia il tuo bambino ogni giorno e quanto ne dovrebbe mangiare secondo la OMS), situazioni spesso difficili da gestire per i genitori. In questi casi è bene ricordare che le attività aerobiche hanno anche un impatto benefico sul metabolismo e possono contribuire a mantenere un peso forma e/o far perdere peso, in particolare se praticate in modo prolungato (dai 30 minuti a oltre l'ora) e a bassa intensità, perché in quelle condizioni l'organismo utilizza non gli zuccheri ma i grassi come carburante primario per la produzione di energia, quindi l'allenamento permette di bruciare grassi in misura maggiore.
Intensità e frequenza cardiaca.
Negli adulti l'intensità dell'esercizio può essere valutata controllando la frequenza cardiaca (FC), cioè il numero di battiti, o pulsazioni, del cuore in un minuto, che durante l'allenamento deve restare all'interno di un certo intervallo, detto frequenza cardiaca target, che indica quanti battiti dovrebbe fare il cuore a seconda dell'intensità del lavoro. Nei bambini, tuttavia, questo metodo non si utilizza e l'intensità dell'esercizio può essere valutata semplicemente con il talk test, che fa capire in modo intuitivo a quale intensità si sta praticando sport in base alla profondità del respiro e alla capacità di parlare durante l'attività.
- L'attività fisica di intensità moderata permette di parlare abbastanza facilmente.
- L'attività intensa rende difficile parlare per il fiato grosso o “fiatone”.
Genitori e motivazione.
Spesso i bambini svolgono le attività aerobiche con continue interruzioni perché tendono ad annoiarsi: è importante rispettare la loro modalità spontanea di fare sport e, allo stesso tempo, cercare di proporre frequenti variazioni delle attività motorie per renderle meno monotone e invogliare i bambini a continuare l'esercizio.
È bene anche rinforzare la loro motivazione evidenziando i progressi fatti e correggendo solo raramente gli eventuali errori commessi, per non scoraggiarli o rischiare di far diventare lo sport un passatempo meno piacevole e giocoso.
Lo sport in età scolare: le attività per il rinforzo muscolare
Oltre all'attività aerobica, bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni dovrebbero svolgere esercizi di rafforzamento muscolare e osseo (a corpo libero e, a partire dalla pubertà, anche in palestra) almeno due-tre volte alla settimana.
Le attività di rafforzamento muscolare richiedono ai muscoli un lavoro maggiore rispetto a quello normalmente necessario durante le normali azioni quotidiane.
Prima della pubertà questo tipo di attività dovrebbe essere di natura ricreativa: ne sono esempi salire e scendere su attrezzature da gioco e arrampicarsi sugli alberi. A questa età, infatti, non è previsto un rafforzamento muscolare strutturato, come il sollevamento pesi.
Nell’adolescenza, invece, le attività di potenziamento muscolare vengono più comunemente strutturate e sono svolte sotto la guida di operatori esperti con esercizi contro la resistenza con fasce elastiche o, più avanti, anche di sollevamento di pesi in palestra.
Nel lavoro di rafforzamento delle ossa, rientrano le attività, sia di tipo aerobico che di rafforzamento muscolare, che stimolano la crescita di tessuto osseo sfruttando un impatto meccanico, come quello non violento con il suolo che caratterizza sport come correre, saltare la corda, giocare a pallavolo o basket.
A che età iniziare a fare sport?
Per fare sport intendiamo le attività con valore preparatorio per praticare lo sport prescelto. Si può imparare a nuotare anche a 3-4 anni o dare calci a una palla, ma per fare sport solitamente si consiglia d’iniziare l’attività pre-agonistica in età scolare, dopo i 6 anni.
Alcuni campioni però affermano di aver iniziato il loro sport a 4 o 5 anni, sport come la ginnastica artistica o le minimoto, è indubbio che anche a questa età si possa apprendere abilità basilari come l’equilibrio, agilità e coordinazione, ma in questi casi i genitori devono essere consapevoli che iniziare a questa età può comportare uno sviluppo psicofisico non propriamente fisiologico dei bambini e che è necessaria la massima attenzione da parte dei preparatori.
L'esercizio fisico regolare, compreso lo sport, è benefico per la crescita e lo sviluppo armonico dei bambini, tuttavia è bene evitare allenamenti eccessivamente intensi e prolungati, soprattutto prima della pubertà e assicurarsi che la pratica sportiva sia adatta all'età e alle capacità del bambino oltre ad assicurare un’alimentazione equilibrata alle esigenze delle crescita.
Queste considerazioni suggeriscono d’incoraggiare i bambini ad avere un atteggiamento ludico, non competitivo, cioè che non imponga intensità e sforzi elevati, anche la pediatria consiglia d’iniziare lo sport “impegnativo” dopo la pubertà.
Come scegliere lo sport più adatto a bambini e ragazzi?
A partire dall'età scolare i bambini possono iniziare a fare sport in modo strutturato, ma quale sport è più indicato e come sceglierlo? Tutti gli sport sono adatti o alcuni hanno delle controindicazioni? Quali sono le accortezze e le precauzioni che un genitore deve adottare?
In linea generale, tutti gli sport possono essere praticati a tutte le età a livello ricreativo, ma con adattamenti che dipendono dal grado di organizzazione delle strutture sportive, dal grado di competenza degli operatori e dal livello dei praticanti.
È consigliabile scegliere sport adatti alla fase di crescita e alle capacità di bambini e ragazzi, che variano a seconda dell'età, per supportarne il corretto sviluppo, prevenire traumi e lesioni causati da eccessivi sovraccarichi e favorire l'equilibrio psicologico ed emotivo attraverso una pratica sportiva che tenga conto delle inclinazioni di ognuno e non sia fonte di stress e ansia. Ecco qualche indicazione utile.
- A 6-8 anni, è preferibile praticare lo sport solo a livello pre-agonistico e con aspettative solamente ludiche ed evitare di esporre i bambini, che hanno un organismo non completamente formato, a traumi, o pretendere che acquisiscano specifiche abilità e competenze dato che non hanno ancora completamente sviluppato le loro capacità motorie e cognitive. A questa età sono più adatti sport con una forte componente ludica come quelli di squadra che favoriscono anche la socializzazione e la coesione di gruppo.
- Lo sport ad alto impatto e a elevato rischio di traumi, come il basket, calcio, rugby, possono essere praticati dagli 8 anni, ma è importante che vengano praticati sotto la guida di istruttori esperti e qualificati, in grado di adattare schemi motori, intensità e agonismo sportivo all'età del bambino per minimizzare il rischio che possa farsi male.
Se un bambino, anche di 6 anni, mostra una predisposizione e un interesse verso uno sport, qualunque esso sia, è importante che un genitore lo incoraggi a praticarlo e si assicuri che lo pratichi all'interno di strutture che possano seguirlo nel migliore dei modi, piuttosto che dissuaderlo perché quell'attività potrebbe essere considerata non indicata per la sua età.
È anche utile accompagnare i propri figli agli allenamenti, invitarli a raccontare le loro impressioni e spronarli a fare una scelta diversa se lo sport a cui si stanno dedicando non è nelle loro corde, non li diverte o, peggio, li fa sentire troppo sotto pressione.
Come scegliere lo sport più adatto al bambino
Sia che il bambino abbia 6 anni o sia adolescente, la scelta dello sport più adatto è quello che si addice alle sue naturali capacità dal punto di vista motorio, dalla sua indole, dalle sue attitudini e da ciò che lui considera più divertente.
Un bambino timido e riservato, per esempio, potrà essere più incline a praticare sport individuali come tennis e nuoto, ma potrebbe anche essere incoraggiato dai genitori a dedicarsi a uno sport di squadra proprio per superare la sua timidezza, sport come come la pallavolo e il basket che oltre a supportare la crescita e lo sviluppo fisico favoriscono la socializzazione con i coetanei e aiutano a sentirsi parte di un gruppo.
Allo stesso modo, a un bambino che mostra una particolare predilezione per la musica e il ballo e ha un buon senso del ritmo possono essere poroposte oattività come la danza o la ginnastica ritmica o artistica.
Infine, un bambino che si dedichi con grande passione e capacità a uno sport pre-agonistico potrà, con il supporto e l'incoraggiamento dei genitori, scegliere con più facilità l'attività agonistica. Infatti, la passione e il divertimento della pratica sportiva non agonistica facilitano il superamento dell’impegno fisico e mentale, il sacrificio, gli allenamenti più intensi e costanti, lo stress delle competizioni.
Di seguito, un prospetto dei principali sport adatti ai bambini, con approfondimenti sui benefici fisici, cognitivi e psicologici e sulle abilità che aiutano a sviluppare in misura prevalente, per scegliere in modo più consapevole quello più adatto.
Pallavolo e minivolley
- Migliorano coordinazione, equilibrio, agilità, forza muscolare, resistenza e rinforzano le ossa grazie a salti e impatti con il terreno.
- Stimolano concentrazione, attenzione, capacità decisionale e di problem-solving.
- Favoriscono la socializzazione, il lavoro di squadra e la cooperazione.
Basket e minibasket
- Contribuiscono a sviluppare la coordinazione oculo-manuale (cioè tra occhi e mano), l'equilibrio, la velocità, la resistenza e la forza, favoriscono la crescita muscolare e ossea grazie a salti e impatti sul terreno, aiutano a controllare il peso.
- Migliorano la concentrazione, l'attenzione e la memoria perché richiedono di ricordare schemi di gioco, stimolano il pensiero strategico e sviluppano la capacità di elaborare strategie, prendere decisioni e risolvere problemi.
- Promuovono la socializzazione e lo spirito di gruppo.
Calcio
- Migliora la capacità aerobica, la resistenza e la salute cardiovascolare, supporta lo sviluppo muscolare, potenzia equilibrio e coordinazione, in particolare tra occhi e piedi, rinforza le ossa
- Sviluppa le capacità di risoluzione dei problemi e di pianificazione strategica.
- Favorisce la socializzazione e il lavoro di squadra.
Nuoto
- Favorisce lo sviluppo e il rafforzamento del sistema muscolare e scheletrico, migliora la postura, la coordinazione, aumenta la capacità polmonare e la resistenza cardiovascolare.
- Stimola la concentrazione.
- È uno sport individuale ma si svolge in ambienti frequentati e può prevedere lezioni in gruppo, quindi promuovere la socializzazione e migliorare le capacità di relazione.
Tennis
- Migliora la coordinazione, la capacità cardiovascolare e la resistenza, contribuisce a sviluppare la forza muscolare, aiuta a mantenere il peso nella norma.
- Stimola concentrazione e attenzione.
- Favorisce lo sviluppo della capacità decisionale e, pur essendo uno sport individuale, spesso si pratica in coppia o a squadre, può quindi contribuire a promuovere la cooperazione e lo spirito di gruppo.
Danza
- Stimola la coordinazione e l'equilibrio, aumenta la flessibilità, la resistenza e la forza muscolare, migliora la postura, aiuta nel controllo del peso, favorisce uno sviluppo corporeo armonioso.
- Potenzia memoria, attenzione e concentrazione perché richiede di memorizzare ed eseguire correttamente movimenti e coreografie.
- Favorisce l'espressione della propria creatività e delle proprie emozioni, stimola la socializzazione.
Ginnastica ritmica e artistica
- Migliorano la flessibilità, la forza muscolare, la coordinazione e l'equilibrio.
- Stimolano concentrazione e memoria.
- Supportano l'espressione artistica e sviluppano il senso del ritmo.
Pattinaggio a rotelle e su ghiaccio
- Migliorano la forza muscolare, la coordinazione, l'equilibrio e la postura.
- Stimolano la concentrazione e l'attenzione.
- Favoriscono la socializzazione.
Arti marziali (judo, karate, taekwondo)
- Migliorano la coordinazione, la flessibilità, la forza muscolare e l'equilibrio.
- Stimolano la concentrazione.
- Aiutano a sviluppare la disciplina e l'autocontrollo.
Equitazione
- Migliora l'equilibrio, la coordinazione e la postura, aumenta la forza muscolare.
- Stimola concentrazione e attenzione.
- Sviluppa l'empatia e il senso di responsabilità attraverso la cura e il rispetto per gli animali.
Atletica
- Attraverso corsa, salti e lanci, aumenta la resistenza cardiovascolare, rinforza e tonifica la muscolatura, sviluppa coordinazione, equilibrio e agilità, favorisce il controllo del peso, supporta uno sviluppo corporeo armonioso.
- Stimola concentrazione e attenzione
- Promuove lo spirito di squadra.
Rugby
- Favorisce lo sviluppo motorio e promuove la salute cardiovascolare.
- Sviluppa le capacità decisionali e di pianificazione strategica.
- Stimola la socializzazione, il gioco di squadra e l'autocontrollo.
Adolescenti: sport, rinforzo muscolare, sovraccarichi
Nell'adolescenza, oltre a portare avanti lo sport avviato da bambini o a cominciare a praticarne uno diverso, individuale o di squadra, è possibile iniziare a svolgere attività di rinforzo muscolare in modo strutturato, come l’allenamento con sovraccarichi (sollevamento pesi) in palestra.
Qual è l'età giusta per allenarsi con i pesi? È consigliabile dedicarsi a questo tipo di esercizio a partire dai 14-15 anni, sotto la guida di un professionista qualificato che imposti un programma di allenamento personalizzato, cioè tarato sul livello di preparazione dei ragazzi e che ne supervisioni l'esecuzione per supportare il corretto sviluppo muscolare, scheletrico e scongiurare il rischio di infortuni. Il processo di crescita, infatti, non si conclude in età scolare, ma continua fino alla fine dell’età evolutiva che varia a seconda della persona generalmente da 18 a 22 anni. In questa fase i muscoli si sviluppano, le ossa si irrobustiscono e si allungano, quindi, è importante che i carichi non siano eccessivi ma adeguati alla struttura fisica dei ragazzi e che gli allenamenti siano caratterizzati dal giusto livello di intensità per non compromettere l'accrescimento.
- È consigliabile iniziare a lavorare con i pesi utilizzando attrezzi più leggeri, come elastici e palle mediche e passare a bilancieri, manubri e macchine con sovraccarichi, al termine dell’età evolutiva, per prevenire infortuni e traumi a legamenti e articolazioni ancora in fase di crescita.
- Come qualsiasi attività sportiva, anche l'allenamento con i pesi in adolescenza deve prevedere una progressione corretta, con un aumento graduale dei carichi.
Infine, per favorire uno sviluppo armonico dell'adolescente, è meglio impostare un allenamento total body che interessi tutto il corpo piuttosto che un programma che si concentri solo su alcuni distretti.
Bambini magri, muscolosi, campioni o “semplicemente” sani?
In una società che promuove l'adesione a canoni estetici spesso inarrivabili fin da piccoli, è importante sottolineare che la pratica sportiva, per i bambini, non deve essere finalizzata al raggiungimento di obiettivi inappropriati per la loro età o, ancora peggio, poco salutari, come un fisico troppo magro o eccessivamente scolpito, come piacerebbe ai loro genitori.
Lo sport, a tutte le età e ancora di più da piccoli, ha il compito di salvaguardare la salute: può aiutare a dimagrire se il bambino è in sovrappeso o obeso, così come può essere funzionale a rinforzare ossa e muscoli, ma solo nella misura utile per sostenere lo sviluppo, non per inseguire ideali o standard di bellezza irraggiungibili e, spesso, non coerenti con gli obiettivi di salute e di crescita.
È importantissimo che i genitori non abbiano né alimentino nei figli convinzioni erronee o aspettative irrealistiche sugli obiettivi e gli effetti dell'attività fisica o il successo nello sport.
Una pratica sportiva equilibrata e sana fin da piccolissimi è uno dei mattoni su cui si costruisce la propria salute psicofisica e uno degli alleati più potenti per mantenerla a lungo, anche da grandi.
È indubbio che per diventare campioni nello sport come calcio, tennis o ginnastica artistica ed altri ancora, siano più avvantaggiati gli atleti che hanno iniziato da molto giovani, ma questo non significa che debba essere il genitore a spronarli a diventare campioni e competere.
I bambini iniziano a fare sport per gioco, poi il gioco può diventare una competizione e richiedere preparazione atletica e tecnica.
I bambini, le ragazze e i ragazzi che desiderano competere lo faranno di loro volontà. Se non lo vogliono fare, o non s’impegnano come si dovrebbe, un’eccessiva “spinta” da parte dei genitori o allenatori, può creare problemi psicologici e favorire l’abbandono precoce della pratica sportiva.