Il latte fa venire il cancro?
Tante persone credono che il latte vaccino sia dannoso per la salute e che il suo consumo favorisca lo sviluppo del cancro. Chi asseconda questa tesi spesso sostiene anche che siamo gli unici mammiferi che continuano a consumare latte anche dopo lo svezzamento e che sia in realtà un alimento da abbandonare quanto prima. Il nostro organismo è “programmato” per consumare latte fin dalla nascita (latte materno) grazie all’enzima lattasi, che ci permette di digerire il lattosio (zucchero del latte). Andando avanti con l’età, i livelli di lattasi possono diminuire: ecco perché c’è chi non digerisce bene latte e latticini. Tuttavia, la maggior parte delle persone conserva buoni livelli di lattasi anche in età adulta e può consumare latte e prodotti lattiero-caseari in tranquillità. Inoltre, la relazione tra consumo di latte e derivati e sviluppo di cancro non è stata confermata scientificamente, poiché servono studi di alta qualità, condotti secondo protocolli specifici per poter davvero dimostrare tale relazione di causa-effetto. Pertanto, non è corretto pensare che il consumo di latte e latticini faccia venire il cancro.
La verità scientifica:
- Cosa dicono gli esperti?
Per i tumori del tratto gastrointestinale, alcuni studi hanno evidenziato una diminuzione del rischio di ammalarsi associata al consumo di latticini. Una revisione della letteratura pubblicata su Scientific Report nel 2016 non è riuscita a identificare alcuna associazione significativa tra consumo di latticini e rischio di tumore del polmone, mentre uno studio più recente pubblicato su Jama Oncology suggerisce che lo yogurt potrebbe proteggere dal rischio di sviluppare i tumori gastrointestinali, soprattutto per opera dei prebiotici e probiotici. Le conclusioni riportate dagli esperti nel Rapporto 2018 su Dieta, nutrizione, attività fisica e cancro pubblicato dal World Cancer Research Fund (WCRF) identificano una probabile diminuzione del rischio di sviluppare il tumore del colon-retto legata al consumo di latte e derivati, attribuito generalmente ai batteri che producono l’acido lattico e alla presenza nei prodotti caseari di calcio altamente biodisponibile.
- Quanto latte e formaggio mangiare?
Anche se esistono prove scientifiche a favore di un possibile ruolo di latte e latticini per ridurre il rischio di cancro al colon-retto, non significa che bisogna abusare di questi alimenti. È bene seguire le linee guida per una sana alimentazione del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura) e della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), che raccomandano di consumare 3 porzioni al giorno di latte (125 ml ) o yogurt (125 g), alle quali si dovrebbero aggiungere 2-3 porzioni a settimana di formaggio fresco (100 g) o stagionato come il Grana Padano DOP (50 g). Questo formaggio può essere consumato anche dagli intolleranti al lattosio, poiché ne è naturalmente privo, inoltre contiene proteine ad alto valore biologico con i 9 aminoacidi essenziali e ramificati, tanto calcio (è il formaggio che ne contiene di più tra tutti quelli comunemente consumati), vitamine essenziali come B2 e B12 e antiossidanti come vitamina A, zinco e selenio.
- Cosa accade se rinunciamo a latte e latticini?
Eliminando latte e derivati dalla nostra alimentazione rinunciamo, innanzitutto, alla più grande fonte alimentare di calcio altamente biodisponibile, essenziale per la salute delle nostre ossa e per molte altre funzioni dell’organismo. Dobbiamo poi ricordare che le proteine di latte e latticini sono complete dal punto di vista amminoacidico e che ricoprono molti ruoli importanti per la nostra salute, dalla difesa contro microrganismi alla facilitazione dell’assorbimento dei nutrienti. Infine, vi sono anche molti sali minerali (oltre al calcio) e vitamine fondamentali per il nostro benessere.
Ricorda:
I dati finora disponibili non dimostrano un’associazione tra consumo di latte e derivati e aumento del rischio di tumore.
Fonte: AIRC
Dott.ssa Erica Cassani
Medico specializzato in Scienze dell’Alimentazione.
Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante.