Fegato ingrossato: sintomi e cura

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Fegato ingrossato o epatomegalia: cos’è?

  • L’epatomegalia (fegato ingrossato) è una condizione caratterizzata da un ingrossamento patologico del fegato, cioè quando le dimensioni dell’organo aumentano oltre i livelli di normalità. Il fegato di un adulto sano è lungo fra i 24 e i 28 cm e pesa circa 1,5 kg: quando ingrossato, può superare i 2 kg.
  • Non sempre indica una malattia, come la steatosi epatica, tuttavia è consigliabile individuare le cause dell’ingrossamento del fegato e sottoporsi a periodici controlli.

Si tratta di un disturbo molto frequente nella popolazione, il medico potrebbe riconoscere un fegato ingrossato attraverso manovre palpatorie specifiche già dall’esame clinico.

Perché il fegato si ingrossa?

Il fegato può ingrossarsi per via di:

  • cause congenite, cioè il disturbo è presente fin dalla nascita o per storia familiare;
  • cause mediche, cioè provocato da malattie come stasi ematica, patologie cardiologiche, cirrosi, tumori, amiloidosi, emocromatosi, cisti idatidee, mononucleosi, brucellosi, amebiasi, ecc.

Anche la steatosi epatica (fegato grasso) è una patologia caratterizzata da un aumento del volume del fegato e da un eccessivo accumulo di grasso al suo interno, condizione tipica degli obesi, degli alcolisti (steatosi alcolica), dei diabetici di tipo 2 e di chi segue un’alimentazione sbilanciata, ricca di cibi fritti e grassi. Tuttavia, questa malattia non deve essere confusa con l’epatomegalia.

Sintomi del fegato ingrossato

Quando il fegato si ingrossa è difficile accorgersene perché, di solito, non dà alcun segno o sintomo. A volte, però, quando l’aumento del suo volume è rapido e visibile, possiamo percepire una sensazione di dolore o fastidio all’altezza del fianco destro (sede del fegato), che può peggiorare alla palpazione.

Se l’epatomegalia è il segnale di una malattia epatica, i sintomi principali saranno:

  • ittero, cioè un colore giallognolo della cute e della sclera (bianco dell’occhio);
  • urine scure;
  • inappetenza;
  • nausea o altri disturbi digestivi, come bruciore di stomaco;
  • prurito della pelle generalizzato, spesso con comparsa di macchie rosse simili a quelle di un’orticaria;
  • febbricola;

Se il fegato ingrossato, invece, è dovuto a uno scompenso cardiaco (riduzione dell’efficienza del sistema cardiovascolare), i sintomi principali saranno:

Se, durante la visita, il medico rileva il fegato ingrossato alla palpazione addominale, può prescrivere ulteriori esami che permetteranno di accertare se l’organo funziona correttamente e di individuare già una possibile causa. Questi esami generalmente sono:

  • analisi del sangue (es. emocromo, profilo marziale, bilirubina, transaminasi, marker epatiti virali, ecc.)
  • ecografia addominale;
  • radiografia toracica;
  • TAC addominale;
  • biopsia, nei casi in cui l’epatomegalia è provocata da una malattia epatica.

Lo specialista, in questi casi, è l’epatologo. Tuttavia, a seconda del tipo di problema che ha causato l’ingrossamento del fegato, potrebbe essere opportuno contattare anche altri specialisti, come un oncologo, un cardiologo, o un dietologo.

Come prevenire l’ingrossamento del fegato

fattori di rischio dell’ epatomegalia dipendono principalmente dallo stile di vita e, pertanto, possono essere eliminabili o modificabili, come:

  • Eccesso di alcool.
  • Fumo.
  • Eccesso di peso (s od obesità).
  • Assunzione cronica di farmaci o integratori, in particolare le statine (per ridurre i livelli di colesterolo) e l’amiodarone (trattamento delle aritmie cardiache).

Indipendentemente dalla presenza di una malattia epatica, chi soffre di epatomegalia deve evitare alcolici, fumo e mantenere il più possibile un peso normale, svolgendo una regolare attività fisica e seguendo una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura. Ciò significa che non bisogna mangiare più di quanto si consumi (bilancio energetico).
In caso di terapia con farmaci o integratori che possono compromettere la salute del fegato, è opportuno sospenderne l’assunzione, salvo che non siano strettamente prescritti dal medico. Se sono stati prescritti dei farmaci che tendono a provocare l’epatomegalia, è importante attenersi alle dosi e ai tempi di assunzione indicati dal proprio medico.

Fegato ingrossato cura

Quando il fegato si è ingrossato, non a causa di una specifica malattia o per più fattori, cambiare lo stile di vita è l’unico modo per riportarlo alla normalità. Per cercare di normalizzare il fegato sono sconsigliati i metodi  “fai da te” e alcune indicazioni diffuse dalle pubblicità, come assumere sostanze "depurative" o integratori non prescritti dal medico. E’ consigliato, invece, seguire un’alimentazione “leggera”, che consenta cioè al fegato di non sovraccaricarsi, riuscendo a metabolizzare bene tutto ciò che si mangia. Consigliata anche una dieta sostenibile, come la L.O.Ve. (latto-ovo-vegetariana), che propone gratis 4 menù senza carne, ma equilibrati in nutrienti.

Dieta per fegato ingrossato e grasso

Per non sovraccaricare il fegato, magari già messo alla prova da altri disturbi, è bene attenersi a queste semplici regole.

Imparare a cucinare:

  • Evitare le preparazioni elaborate e molto cotte, con sughi ricchi di grassi, intingoli, ecc. Preferire cotture semplici, come cucinare al vapore, al forno, alla piastra o in pentola a pressione, condire con olio extra vergine d’oliva ed evitare di insaporire utilizzando molto sale, salse e grassi (burro e olio). Per condire i primi piatti o i passati di verdure, è possibile utilizzare Grana Padano DOP grattugiato al posto del sale, che è decremato durante la lavorazione, cioè nel formaggio rimane circa la metà del grasso del latte intero con cui è fatto. Oltre a donare uno squisito sapore, apporta proteine di alto valore biologico, è ricchissimo di calcio e di vitamine importanti come la B12.

Cibi da evitare con il fegato ingrossato:

  • Alcolici e superalcolici, inclusi vino e birra. E’ consigliabile eliminare queste bevande dalla dieta se il fegato è compromesso.
  • Cibi pronti, fritti, fast food, salse come ketchup e BBQ, ma anche dolci ricchi di grassi, zuccheri, bevande zuccherate.
  • Grasso visibile della carne, del prosciutto, pelle del pollo.
  • Insaccati grassi come salsiccia, cotechino, ecc., da consumare occasionalmente.
  • Latte intero, formaggi grassi come mascarpone, panna, ecc., da consumare anch’essi occasionalmente.

Cibi che fanno bene al fegato:

  • Tutti i giorni, ad ogni pasto, una porzione di verdura cruda o cottafrutta (2 o 3 frutti di stagione al giorno) e cereali integrali. Questi cibi aumentano l’apporto di fibre per migliorare il transito intestinale e digerire meglio i grassi.
  • Yogurt magro, latte scremato, ricotta, formaggi freschi con meno del 25% di grassi (leggere le etichette). In caso di intolleranza al lattosio, utilizzare prodotti delattosati o Grana Padano DOP, che è naturalmente privo di lattosio.
  • Pesce, frutta secca a guscio (noci, mandorle) e semi, perché contengono grassi buoni.
Collaborazione scientifica

Dott.ssa Laura Iorio
Medico specialista in Scienza dell’Alimentazione

 

Bibliografia essenziale
AVVERTENZE

Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante.