Effetti dell’alcool sul cuore
Non solo il cervello, ma anche il cuore viene danneggiato dall’eccessivo e abituale uso di alcool. Tra le complicanze più frequenti troviamo:
- tachicardia (aumento della frequenza dei battiti cardiaci), leggi questo articolo per sapere come mai avviene questo effetto sul cuore e se può essere pericoloso;
- aritmie (irregolarità del battito cardiaco);
- ipertensione arteriosa (aumento dei valori pressori), qui puoi leggere e scaricare gratuitamente una dieta apposita per abbassare la pressione arteriosa;
- cardiomiopatia dilatativa (dilatazione del cuore che può, a lungo andare, non essere più in grado di pompare bene il sangue nell’organismo).
Alcool ed endorfine
Da adulti, i disturbi dati dall’eccessivo consumo di alcolici sono spesso correlati a quanto alcool abbiamo bevuto da giovani. I danni dell’alcool, infatti, sono in proporzione più gravi se abbiamo iniziato a bere da adolescenti, più abbiamo bevuto e maggiori saranno le ripercussioni.
Vi siete mai chiesti perché, quando beviamo un bicchiere di troppo, ci sentiamo più allegri, più spensierati, meno stressati e più socievoli?
- Questo effetto è causato dal rilascio, in seguito all’ingestione di alcool, degli ormoni del piacere, le endorfine, che si legano ai recettori oppioidi del cervello (gli stessi che vengono attivati quando, ad esempio, assumiamo un farmaco antidolorifico).
- Tuttavia, è stato dimostrato che più alcool si beve e più questa sostanza agisce come un depressivo. Soprattutto in età avanzata, l’alcool inibisce l’attività dei principali neurotrasmettitori inibitori e sopprime l’attività dei neuroni, causando:
- difficoltà nel parlare correttamente (farfuglii, parole biascicate, ecc.);
- postura instabile, problemi di equilibrio, difficoltà di coordinazione nei movimenti;
- rallentamento dei riflessi;
- amnesia a breve termine.
Il pericolo aumenta se beviamo grandi quantità di alcool in brevissimo tempo: possiamo andare incontro a un rallentamento della frequenza respiratoria e cardiaca, fino a perdere i sensi ed entrare in “coma etilico”.
Effetti a lungo termine dell’alcool sul cervello
Molti studi hanno dimostrato che un consumo eccessivo di alcool per lunghi periodi di tempo può cambiare la struttura del nostro cervello, il quale, a differenza di altri organi, non è in grado di rigenerarsi: pertanto, ogni danno è irreversibile. Ecco perché prendere il vizio dell’alcool sin da giovani è così pericoloso, fa ammalare e invecchiare prima il cervello.
- Esagerare con alcolici e superalcolici, soprattutto per un lungo periodo di tempo, provoca cambiamenti a livello dei neurotrasmettitori e danni (atrofia) a regioni del cervello deputate alla memoria a breve e lungo termine e all’equilibrio.
- Secondo alcuni studi, con l’abuso di alcool possiamo raggiungere una vera e propria forma di demenza, la Wernicke-Korsakoff Syndrome (WKS), accentuata anche da ridotti livelli di vitamina B1, il cui assorbimento ed utilizzo viene ridotto dall’alcool ingerito.
- Per di più, non tutti sanno che alcuni danni causati dall’alcool ad altri organi del corpo possono riflettersi negativamente anche sul cervello. Ad esempio l’epatite alcolica, ovvero un’infiammazione del fegato dovuta al cronico ed eccessivo consumo di alcool, causa un accumulo di sostanze tossiche anche a livello cerebrale, che possono innescare peggioramenti del tono dell’umore e del ciclo sonno-veglia, condurre ad ansia, depressione, difficoltà di concentrazione, tremore alle mani, difficoltà di coordinazione, e anche patologie come la steatosi alcolica e la cirrosi epatica.
Consumo di alcool negli over 65: fa bene o fa male?
È interessante quanto hanno riportato alcuni studi condotti sulle persone più anziane che bevono alcool moderatamente, in quanto sembrerebbe che questa abitudine possa avere effetti benefici. Si è registrato, infatti, un miglioramento delle funzioni cognitive e della memoria, che parrebbero in grado di rallentare la demenza senile e l’invecchiamento del cervello. Tuttavia, questi effetti non si verificano in tutte le persone: ciascuno reagisce in maniera diversa al consumo di alcool.
- È infatti noto che, all’opposto, il consumo eccessivo di alcool tende a rallentare le nostre funzioni e, a lungo andare, causa una vera e propria demenza.
- Uno studio inglese su oltre 500 persone ha dimostrato un’atrofia (restringimento) dell’ippocampo, la porzione di cervello associata alla logica e alla memoria, sia tra coloro che bevono quattro o più drink al giorno, sia tra coloro che ne fanno un uso moderato, con un rischio di danno al cervello di sei e tre volte rispettivamente più alto rispetto a chi non beve. Questo è solo uno tra i tanti studi che dimostrano come il consumo di alcool, anche moderato, possa portare a danni cerebrali.
Anche per quanto riguarda il cuore, alcuni studi hanno dimostrato che un consumo leggero o moderato di alcool tra anziani o persone di mezza età è associato a ridotti livelli di colesterolo circolante e un suo minor accumulo a livello dei vasi, quindi un ridotto rischio di infarto miocardico e ictus cerebrale. Tuttavia, anche in questo caso, tali studi non sono universalmente accettati dalle più autorevoli Società Scientifiche.
Sono diversi i fattori che contribuiscono a modulare gli effetti del consumo di alcool sul nostro organismo, come età, sesso e salute generale, ma anche fattori genetici. Ricordiamo che anche un ridotto consumo di alcool può essere deleterio per alcune persone, ad esempio per coloro che seguono alcune tipologie di terapie croniche.
Quanto alcool puoi bere?
Stabilire la quantità di alcool che può essere assunta in sicurezza per ciascuno di noi è molto difficile.
- Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’uomo non dovrebbe consumare più di 2-3 unità alcoliche al giorno, mentre la donna non dovrebbe superare più di 1-2 unità alcoliche al giorno.
- Un’unità alcolica è pari a circa 12 grammi di etanolo e varia a seconda della bevanda. Essa corrisponde a circa:
- 330 ml di birra con tasso alcolemico del 5%
- 125 ml di vino con tasso alcolemico del 12%
- 40 ml di liquore con tasso alcolemico del 40%.
Uno studio pubblicato su The Lancet ha provato a stabilire la giusta soglia alcolica ed ha mostrato che il rischio relativo di diverse malattie ed eventi avversi, incluso l’invecchiamento precoce delle cellule cerebrali, aumenta in maniera lineare con l’aumento del consumo di alcool. Sebbene si siano osservati degli effetti protettivi per alcune patologie cardiache con un consumo di alcool pari a 8,6 grammi al giorno per gli uomini e a 8,2 grammi al giorno per le donne, tali effetti positivi non sono controbilanciati da quelli negativi.
- Pertanto, non esiste una soglia raccomandabile di alcool che si possa assumere completamente senza rischi per la salute. Inoltre, chi assume farmaci cardioattivi, come antipertensivi, o farmaci anticoagulanti, dovrebbe evitare l’assunzione di alcolici a causa delle possibili interazioni avverse.
Alcool e invecchiamento
Bere tanto d’abitudine provoca la liberazione nell’organismo dei radicali liberi che, a loro volta, non solo stimolano i processi infiammatori del fegato, ma fanno anche invecchiare rapidamente tutte le cellule, incluse quelle di cuore e cervello. Tant’è, che la “riduzione”, il “restringimento” del cervello è un segno comune del danno cerebrale causato dall’abuso di alcool: proprio così, il cervello dei bevitori si riduce di dimensioni e invecchia prima, lo stesso per il cuore, che si ammala prematuramente e va incontro a una serie di patologie degenerative.
Fortunatamente, però, l’azione negativa dei radicali liberi può essere contrastata dagli antiossidanti, che permettono una loro inattivazione e il successivo smaltimento.
- Gli antiossidanti si trovano principalmente in frutta e verdura fresche, ad ogni colore di vegetale corrisponde un antiossidante diverso, per questo è bene seguire una dieta equilibrata e il più possibile varia, con frutta e verdura diverse ogni giorno.
- Anche altri alimenti apportano antiossidanti, come Grana Padano DOP, che contiene vitamina A, zinco e selenio. Questo formaggio, inoltre, apporta la maggiore quantità di calcio altamente assimilabile tra i formaggi comunemente più consumati, ma contiene anche proteine ad alto valore biologico (inclusi i 9 aminoacidi essenziali), vitamina B2 e B12 ed è naturalmente privo di lattosio. È possibile utilizzare Grana Padano DOP grattugiato anche tutti i giorni per condire i primi piatti e i passati di verdure al posto del sale.
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Dott.ssa Silvia Castelletti
Cardiologo presso l’Istituto Auxologico Italiano IRCCS Milano, Ambulatorio di Cardiomiopatie e Unità di Risonanza Magnetica Cardiaca.
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