Consigli per il corretto svezzamento dei bambini

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Molte mamme sanno quanta pazienza è spesso necessaria durante la fase dello svezzamento; poche mamme, al contrario, sono prive di dubbi davanti al rifiuto di alcuni cibi da parte dei loro bambini o anche di fronte a quali alimenti far loro assaggiare le prime volte. Per rendere più sicura e serena la fase dello svezzamento, ecco qualche consiglio pratico per i neo genitori.

Quando iniziare?

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il processo di svezzamento dovrebbe iniziare dopo il 6° mese , in quanto il latte materno o artificiale assicura fino ad allora una crescita ottimale del bambino. Dopo tale periodo, il piccolo ha bisogno di altri importanti nutrienti, soprattutto del ferro, ed è quindi opportuno inserire nuovi alimenti nella sua dieta.
Alcuni studi hanno evidenziato che un inizio precoce dello svezzamento (prima del 4° mese di vita) è associato all’aumento del rischio per il bambino di sviluppare sovrappeso e obesità negli anni seguenti.

Lo svezzamento, una questione di novità

Lo svezzamento rappresenta per il bambino un insieme di novità e il raggiungimento di piccoli-grandi traguardi che implicano per lui cambiamenti e fatica. Cercate quindi di non far  coincidere questo momento con altri periodi “di passaggio” , come l’inserimento al nido o il rientro al lavoro della mamma!
Con lo svezzamento, al bambino si richiede di passare dal gusto del latte, materno o formulato, ad alimenti con sapori e odori più decisi. Per lui il cibo cambia di consistenza (da liquido diventa semisolido) e implica l’apprendimento del processo della deglutizione. Se a questo aggiungiamo il lento distacco dal rassicurante seno materno o dal tanto amato biberon per passare ad un oggetto freddo e sconosciuto come il cucchiaio, capiamo come questo periodo sia per lui così importante e difficile allo stesso tempo .
Non c’è quindi da stupirsi se il piccolo storce il naso o gira la faccia quando gli si avvicina un cucchiaino colmo di pappa. Ai genitori non resta altro da fare che dotarsi di tanta pazienza e della conoscenza dei giusti comportamenti per affrontare questo passaggio.

Calendario degli alimenti: ma esiste davvero?

Iniziamo col dire che, sebbene esistano dei consigli generali da seguire, soprattutto relativi a quali alimenti evitare almeno all’inizio, non esiste un vero e proprio calendario prestabilito e l’ordine con cui gli alimenti vanno introdotti non riveste più l’importanza che un tempo gli veniva attribuita.
Fatte salve alcune precauzioni le mamme possono stare tranquille e seguire le indicazioni dello stesso Ministero della Salute. Esso informa che l’ordine dei cibi può variare in base alla preferenza del bambino, alla cultura gastronomica della famiglia e alle soluzioni e raccomandazioni che il pediatra fornirà sulla base delle esigenze del piccolo.
È consigliabile che una parte sostanziale dell’apporto nutrizionale continui ad essere coperto dal latte materno o in formula dall’inizio dello svezzamento fino all’anno di vita. Il latte va però somministrato solo in alcuni momenti come a colazione, a merenda ed, eventualmente, anche dopocena (se necessario e/o consigliato dal pediatra).

La corretta alimentazione mese dopo mese

Prime pappe: quali alimenti dare al bambino?
Per le prime pappe ben vengano preparazioni a base di cereali , come crema di riso, crema di mais e tapioca, crema multi cereali e semolino (alimenti privi di glutine). Già queste prime pappe possono essere arricchite con 5 grammi (un cucchiaino) di Grana Padano DOP , che può essere usato al posto del sale per insaporirle. Il sale, infatti, andrebbe completamente evitato nel primo anno di vita del bambino e poi, comunque, usato con molta moderazione perché se il bambino si abitua a mangiare salato, manterrà questa cattiva abitudine per tutta la vita.

Arriva la seconda pappa

Intorno agli 8 mesi (per la seconda pappa) potranno essere introdotti i legumi: se ne consiglia l’associazione con i cereali (es. pastina o semolino con crema di lenticchie, di fagioli o di piselli), perché l’assunzione di cereali e legumi nello stesso pasto  dà origine a proteine di ottima qualità, simili a quelle di alto valore biologico, contenute negli alimenti di origine animale.
Semaforo verde sin da subito al passato di verdura , che inizialmente può contenere patate, carote e zucchine, poi potrà essere gradualmente arricchito con biete, fagiolini, lattuga e sedano e via via con altre verdure, una alla volta, per scoprire eventuali alimenti non tollerati. Attenzione soprattutto al pomodoro, uno degli alimenti più allergizzanti, che è meglio introdurre dopo i 12 mesi, così come l’albume dell’uovo (il tuorlo lo si può dare, ben cotto, già dai nove mesi). Anche la frutta è importantissima: iniziate con mela, pera e banana, omogeneizzate o grattugiate, e poi proseguite con altri frutti, ultimi tra i quali i frutti rossi (dopo l’anno). La carne , prima liofilizzata e poi omogeneizzata, nelle tipologie consigliate dal pediatra, è importantissima perché garantisce al bambino il ferro. Il pesce meglio introdurlo intorno al 7°- 8° mese.

Ricorda: la corretta alimentazione inizia da ora
Durante lo svezzamento, occorre evitare gli errori più comuni, spesso legati all’eccesso di proteine animali che appesantiscono il metabolismo del bambino. Seguite quindi la dieta che vi fornirà il pediatra e cercate di non eccedere con carne, uova e formaggini. Limitate gli alimenti dolci , come i biscotti, ed evitate di aggiungere zucchero alle preparazioni di frutta, per non influenzare il gusto del bambino e creare in lui una predilezione per i cibi troppo dolci. Per i condimenti è sempre preferibile usare l’olio extravergine di oliva, nelle giuste quantità. È importante anche garantire al bambino 5 pasti al giorno e variare il più possibile gli alimenti , secondo le raccomandazioni del pediatra, perché la varietà assicura al piccolo tutti i nutrienti (carboidratiproteinegrassivitamine sali minerali) di cui ha bisogno.

Altri suggerimenti per lo svezzamento del tuo bambino

Come reagire di fronte a un rifiuto? 

  • Se vostro figlio rifiuta un cibo non insiste troppo ad imboccarlo, ma non proponetegliene nemmeno subito un altro, perché così si abituerebbe ad averla sempre “vinta” e quindi a non sperimentare nuovi sapori. Provate a riproporgli lo stesso alimento dopo qualche giorno, con piccole rivisitazioni e cambiamenti, magari sotto nuove forme e nuovi colori! Non pensiate però che rendere l’alimento più salato o più dolce glielo faccia accettare ; cercate quindi di non credere che se per voi una preparazione è troppo dolce o salata lo sarà anche per il bambino. Non è affatto detto che voi non siate abituati a sapori troppo dolci o salati. 

Quale comportamento a tavola 

  • Durante i pasti, il bambino non deve avere distrazioni : spegnete quindi la TV (se la state guardando) ed evitate di raccontare delle favole o intrattenerlo con dei racconti, in quanto questi comportamenti tenderebbero a distrarlo eccessivamente dall’obiettivo principale. Meglio anche evitare il “gioco dell’aeroplanino” per non confondere il bambino: piuttosto può essere utile far finta di imboccare un bambolotto. 

Ogni bambino ha i suoi tempi

  • Abbiate molta pazienza e non preoccupativi troppo se vostro figlio non accetta da subito tutti gli alimenti: ogni bambino ha i suoi tempi, i suoi gusti e le sue esigenze, che vanno sempre tenute in considerazione.

Se avete altri dubbi o curiosità potete consultare il nostro manuale “Crescere bene: dallo svezzamento all’adolescenza”, per garantire a vostro figlio la corretta alimentazione anche più avanti, o leggere o scaricare i manuali per uominidonne over 65, per il benessere di tutta la famiglia.

Avvertenze

Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante.