Il microbiota intestinale nella steatosi non alcolica

Nel linguaggio comune, non medico, si parla spesso di fegato grasso intendendo spesso una malattia chiamata steatosi epatica , cioè un aumento spropositato di cellule di grasso all’interno del fegato . La steatosi ha diverse origini e gradi di pericolosità per la nostra salute, pertanto, quando il medico ci dice che la diagnosi è steatosi, è bene cercare di comprendere a fondo di cosa si tratta:
- forma benigna di fegato grasso ;
- steatosi di 1°, 2° o 3° grado;
- steatosi alcolica ;
- steatosi non alcolica ;
- steatoepatite
Per la steatosi non esiste cura specifica, ma la si può prevenire con una dieta specifica e un corretto stile di vita.
Steatosi epatica non alcolica
É definita non alcolica perché ha un quadro clinico simile alla steatosi alcolica, ma si sviluppa in persone il cui consumo di alcool è assente o trascurabile . In medicina è identificata con l’acronimo NAFLD (Non alcoholic Fatty Liver Disease).
- La malattia, molto diffusa soprattutto tra gli adulti, è caratterizzata da un accumulo di grassi nel fegato , in quanto l’organo non riesce a smaltire quantità elevate di grassi assunti con l’alimentazione. La steatosi è purtroppo presente anche tra i bambini: colpisce fino al 17% dei bambini sani e al 50% di quelli obesi, rappresentando quindi un problema emergente anche in età pediatrica.
- Nella steatoepatite (NASH) , la forma più grave di steatosi non alcolica, i grassi alterano in modo definitivo la funzionalità del fegato e generano processi infiammatori, cicatrizzazione e morte dei tessuti (necrosi). Questa condizione può evolvere in cirrosi epatica , fino al cancro del fegato (epatocarcinoma o HCC).
Cause della steatosi epatica non alcolica
Le cause della steatosi e della steatoepatite non sono ad oggi ancora completamente chiare. Si ritiene che concorrano più fattori che, insieme, innescano l’infiammazione.
Pare che il
processo infiammatorio
sia innescato da:
- Proteine , generate dal microbioma (la totalità del patrimonio genetico espresso dal microbiota), con effetto tossico che sono in grado di danneggiare le cellule del fegato ;
- Metabolismo degli acidi biliari ;
- Prodotti della fermentazione intestinale dei grassi a catena corta.
Tutti elementi che si formano quando alcuni microbi “cattivi” dell’intestino aumentano e compromettono l’equilibrio del microbioma.
Tra i fattori comunemente accettati che concorrono all’insorgere della steatosi vi è l'insulino-resistenza (fenomeno innescato dall’assunzione di cibo con un indice insulinico resistente elevato), oltre a:
- Dieta troppo ricca di grassi , generalmente associata a sovrappeso e obesità;
- Dislipidemia , alti livelli nel sangue di trigliceridi e/o colesterolo ;
- Diabete di tipo II ;
- L'uso di alcuni farmaci ;
- Squilibri ormonali .
Diagnosi della steatosi epatica
Steatosi epatica sintomi e segni
Purtroppo, i sintomi della steatosi sono spesso
assenti
e la malattia può proseguire per un lungo periodo
in assenza di segnali
.
Come si può capire di avere la steatosi?
Dato che la malattia non produce sintomi, la diagnosi si effettua sulle persone considerate a rischio. Il medico di famiglia, in collaborazione con un gastroenterologo/epatologo, potranno richiedere i seguenti esami al fine di identificare la malattia:
- Esame del sangue per la ricerca delle transaminasi (gli enzimi indicati con le sigle GOT o ALT e GPT o AST).
- Ecografia addominale , la presenza di steatosi è determinata dal “fegato brillante”, così chiamato per la luminosità che si forma nell’immagine ecografica in corrispondenza del fegato.
- Tac (tomografia assiale) o Risonanza Magnetica (RM) .
- Biopsia epatica , l'unico esame che permette di distinguere la steatoepatite non alcolica (NASH) dalla steatosi epatica e che permette di mostrare gli eventuali processi infiammatori.
Steatosi epatica cura
L'attuale trattamento raccomandato per chi soffre di steatosi epatica non alcolica è la modifica dello stile di vita, che include:
- esercizio fisico regolare e costante (lavoro aerobico e di resistenza);
- dieta specifica;
- perdita di peso , nelle persone sovrappeso od obese è generalmente richiesta una riduzione del peso corporeo di circa il 7-10%.
Steatosi epatica dieta
In caso di steatosi epatica, è buona regola seguire le regole dell’equilibrata alimentazione e introdurre una quantità di calorie ragionevole a seconda del proprio stato clinico. Se vuoi sapere quante calorie sono adatte a te e ricevere gratis dei menu personalizzati per il tuo fabbisogno energetico, completi in micro e macronutrienti, iscriviti a Calorie Menu della Salute .
La dieta tipo dovrebbe prevedere:
- un ridotto consumo di zuccheri semplici , non più del 10% delle calorie giornaliere totali;
- un ridotto consumo di carboidrati complessi (pane, pasta, riso, prodotti da forno, etc.);
- il rispetto della frequenza settimanale del consumo di carne (3 volte a settimana, preferibilmente scegliendo tra tagli magri e privati del grasso visibile, come pollo, coniglio, tacchino, etc.) e pesce (minimo 3 volte a settimana);
- latte e latticini parzialmente scremati , consumando latte e yogurt 2 volte al giorno ;
- formaggi 2-3 volte a settimana , da consumare come secondo al posto di carne e uova. Si possono consumare formaggi freschi o stagionati come Grana Padano DOP , che è parzialmente decremato durante la sua lavorazione, quindi ha una quota di grassi minore rispetto a quelli del latte intero con cui è fatto, inoltre contiene ottime proteine ad alto valore biologico (che includono i 9 aminoacidi essenziali), vitamine impor tanti per la salute come la B12 e la B2 e antiossidanti come vitamina A , zinco e selenio . Tra tutti i formaggi stagionati comunemente più consumati in Italia, Grana Padano DOP è quello che apporta la maggiore quantità di calcio a parità di peso;
- un ridotto, o meglio assente, consumo di bevande zuccherate e contenenti fruttosio (come i succhi di frutta), un componente alimentare che più chiaramente è risultato associato con la steatosi epatica non alcolica e steatoepatite negli studi epidemiologici.
Che cos’è il microbiota intestinale?
- Con la parola “ microbiota ” si definisce l’insieme dei microbi dell’intestino , che è abitato prevalentemente da batteri, lieviti, parassiti e virus . Questi rappresentano un insieme numericamente superiore alle cellule del corpo umano, che permette al nostro intestino di funzionare bene e restare in buona salute .
Mantenere in equilibrio il microbiota , affinché permetta all’intestino di lavorare correttamente e di farci sentire bene, è molto importante : il suo malfunzionamento può portare a problemi intestinali e influire sulla steatosi epatica non alcolica.
Che ruolo ha, quindi, il microbiota sulla salute del nostro fegato?
- La disbiosi intestinale (crescita eccessiva di batteri “cattivi” nell’intestino) sembra essere tra i principali fattori che costituiscono l’insorgere della steatosi epatica non alcolica e della steatoepatite .
Persone a rischio di steatosi
Esistono condizioni accertate a maggior rischio di steatosi epatica non alcolica che identificano i soggetti maggiormente a rischio, quali:
- obesità , in particolare quella addominale (grasso sul girovita);
- diabete di tipo 2 ;
- ipertensione arteriosa ;
- dislipidemia pro-aterogena (ipertrigliceridemia, basse HDL);
- sindrome metabolica .
Vi sono, infine, alcune condizioni in cui l’associazione con la steatosi epatica non alcolica risulta emergente:
- sindrome dell’ovaio policistico;
- ipotiroidismo;
- sindrome delle apnee notturne;
- resezione pancreatico-duodenale;
- psoriasi;
- disbiosi intestinale.
Collaborazione scientifica:
Dott.ssa Laura Iorio
,
medico specialista in Scienza dell’Alimentazione
Bibliografia essenziale:
- Ji Y, Yin Y, Li Z, Zhang W. Gut Microbiota-Derived Components and Metabolites in the Progression of Non-Alcoholic Fatty Liver Disease (NAFLD). Nutrients 2019; 11: 1712.
- Jiezhong Chen, Luis Vitetta Gut Microbiota Metabolites in NAFLD Pathogenesis and Therapeutic Implications. Int J Mol Sci. 2020 23;21(15):5214.