Gotta e acido urico alto: cosa fare per abbassarlo?

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Acido urico alto: iperuricemia e gotta

L’acido urico è una sostanza prodotta dal metabolismo delle purine, note come basi azotate del DNA, RNA presente in tutte le cellule degli animali. Normalmente, i reni lo eliminano con le urine, ma se la sua produzione è eccessiva o l’eliminazione è inefficace, i livelli di acido urico nel sangue aumentano e causano iperuricemia.
Quando l’acido urico si accumula e forma cristalli nelle articolazioni, si sviluppa la gotta, caratterizzata da forti dolori, gonfiore e arrossamento a livello articolare. Ma che cos’è la gotta?
Con il termine “gotta” si intendono una serie di manifestazioni patologiche riconducibili all’iperuricemia, come artriti, sinoviti tendinee, tofi, nefropatie e calcoli renali di acido urico. Tuttavia, bisogna sottolineare che la gotta non sempre si scatena insieme o in seguito all’iperuricemia, l’una non è sempre la causa dell’altra. Di solito, l’iperuricemia colpisce prevalentemente gli uomini di età compresa tra i trenta e i cinquant’anni.

 

Gotta: sintomi

Un lieve eccesso di acido urico può essere asintomatico, ma quando maggiori quantità si depositano nelle articolazioni può provocare la gotta.

Ecco come si manifesta la gotta e quali sono i sintomi:

  • dolore improvviso con gonfiore e arrossamento, alluce dolorante, ma anche con episodi di dolore a ginocchia, caviglie e lobi delle orecchie;
  • rigidità articolare (artrite reumatoide) che peggiora nel tempo;
  • formazioni, anche molto piccole, di calcoli renali di acido urico.

Gli attacchi durano solitamente per alcuni giorni, per poi attenuarsi progressivamente e possono anche essere associati a nefropatie (malattie a carico dei reni).

 

Diagnosi della gotta

L’iperuricemia viene diagnosticata con l’esame del sangue, mentre per la diagnosi di gotta è necessario anche l’esame delle urine per riscontrare elevati valori ematici di acido urico. Il medico oltre l’anamnesi (stato di salute del paziente e familiarità) decide la diagnosi con l’esame obiettivo per rilevare specifici segni della malattia. Con il prelievo del fluido sinoviale (il liquido che nutre e lubrifica le articolazioni) si esegue l’esame al microscopio dal quale, se emergono i cristalli di acido urico con la tipica forma ad ago, si conferma la gotta. Nei casi più seri, la radiografia può essere utile per valutare eventuali danni all’osso.

Acido urico alto: quali sono i valori normali?

I livelli normali di acido urico nel sangue sono:

  • Uomini: 4-7 mg/dl
  • Donne: 3-6,5 mg/dl
  • Bambini: 2-5 mg/dl

Valori superiori indicano iperuricemia, che può evolvere in gotta, mentre livelli di acido urico molto bassi sono meno comuni e spesso associati a malnutrizione o problemi epatici.

 

Cause che favoriscono l’iperuricemia e la gotta

In passato si chiamava anche “la malattia dei ricchi” o “malattia dei re”, perché mangiavano troppa carne. In realtà l’eccesso di alimenti d’origine animale, (uova, latte e derivati esclusi) è solo in parte causa d’iperuricemia, causata dalla difficoltà di smaltire le purine, e/o dall’iperproduzione di urati di origine genetica/ambientale, spesso conseguenti a patologie quali la sindrome metabolica, il diabete, l'insufficienza renale, l'ipertensione arteriosa, eccesso di alcoolici, obesità ed alcuni farmaci.
Inoltre, la gotta è più frequente negli uomini che nelle donne e solitamente insorge nella mezza età per gli uomini e dopo la menopausa per le donne.

 

Come combattere e come si cura la gotta

L'eliminazione di alcuni alimenti ad alto contenuto di purine, la sostanza il cui metabolismo provoca la produzione di acido urico, non è sempre efficace anche se la dieta per l’iperuricemia prevede l’eliminazione di alcuni alimenti con elevatissimo contenuto di purine. Ecco cosa non mangiare con la gotta:

  • carne rossa, frattaglie (fegato, rognone, cervello, animelle) pesce azzurro, salumi, insaccati, crostacei, mitili, estratti da brodo,
  • dolci e dolcificanti contenenti fruttosio, marmellate, frutta zuccherina (cachi, fichi, mandarini) bevande zuccherine contenenti fruttosio come cola, succhi di frutta, aranciate, ricordando che il fruttosio è lo zucchero che peggiora il metabolismo dell’acido urico.
  • Verdure come asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.

Per aiutarti a capire cosa non mangiare con la gotta, qui puoi leggere e stampare la lista completa degli alimenti da evitare, da consumare con moderazione e quelli consentiti e consigliati. Con la gotta, gli attacchi acuti possono essere molto dolorosi e occorre abbassare l’acido urico con la specifica terapia farmacologica.

 

Come prevenire la gotta e cosa mangiare con l’uricemia alta

L’alimentazione equilibrata e l’attività fisica costante evita l’iperuricemia, ma quando l’acido urico è sopra la norma occorre modificare la dieta ed eliminare gli alimenti ad altissimo contenuto di purine. L’eliminazione però potrebbe causare squilibri nutrizionali, per la carenza di proteine ad alto valore biologico, ferro e vitamina B12, nutrienti presenti nelle carni.
In questi casi, la dieta dovrebbe apportare uova, latte e derivati del latte con porzioni e frequenza in linea con la corretta alimentazione, come:

  • Uova da 2 a 4 a settimana non fritte al posto di carne e insaccati;
  • Due porzioni di latte o yogurt parzialmente scremati ogni giorno;
  • Preferire pasta, pane e cereali integrali;
  • Frutta fresca ricca di vitamina C e antiossidanti (kiwi, fragole, agrumi, ciliegie) che favoriscono l’eliminazione dell’acido urico;
  • Bere 1,5 - 2 litri di acqua al giorno.

Per contribuire al fabbisogno quotidiano di proteine sono consigliati formaggi semigrassi e stagionati come il Grana Padano DOP che è ricco di proteine ad alto valore biologico con i 9 aminoacidi essenziali e tanto calcio, oltre a buone quantità di B12 e antiossidanti come zinco, selenio e vitamina A, oltre ad essere naturalmente privo di lattosio.

 

Gotta e uricemia alta: raccomandazioni comportamentali

Lo stile di vita può prevenire, migliorare e gestire la gotta:

  • Controllare il peso con la periodica misurazione del proprio BMI;
  • Non bere superalcolici e ridurre al massimo il consumo di vino a 2 bicchieri (da 125 cl) o 33 cl di birra al giorno per gli uomini, la metà per le donne.
  • Non fumare.
  • Fare attività fisica aerobica ed esercizi di rinforzo muscolare 150 minuti a settimana ottimali 300, utilissima anche per l’attivazione del liquido sinoviale che nutre e lubrifica le articolazioni.

Qui puoi leggere, scaricare in pdf e stampare la “DIETA PER GOTTA E IPERURICEMIA”

Collaborazione scientifica

Dr. Antonio Natale,

Biologo Nutrizionista, Fondazione Pezzoli - CTO G. Pini Milano.

Supervisione scientifica

Dott.ssa Michela Barichella,

Medico Dietologo Direttore UOS Nutrizione Clinica ASST G: Pini CTO Milano, Prof. A.C. dell’Università degli Studi di Milano

Bibliografia essenziale

Lubawy M, Formanowicz D. High-Fructose Diet-Induced Hyperuricemia Accompanying Metabolic Syndrome-Mechanisms and Dietary Therapy Proposals. Int J Environ Res Public Health. 2023 Feb 17;20(4):3596. doi: 10.3390/ijerph20043596. PMID: 36834291; PMCID: PMC9960726.

Helget LN, Mikuls TR. Environmental Triggers of Hyperuricemia and Gout. Rheum Dis Clin North Am. 2022 Nov;48(4):891-906. doi: 10.1016/j.rdc.2022.06.009. PMID: 36333002.

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Body mass index, obesity, and prevalent gout in the United States in 1988-1994 and 2007-2010: Body Mass Index, Obesity, and Gout. Juraschek SP, Miller ER 3rd, Gelber AC. Arthritis Care Res (Hoboken). 2012 Jul 6. doi: 10.1002/acr.21791. [Epub ahead of print]

Avvertenze

Tutte le raccomandazioni e i consigli presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo educativo ed informativo e si riferiscono al tema trattato in generale, pertanto, non possono essere considerati come consigli o prescrizioni adatte al singolo individuo, il cui quadro clinico e condizioni di salute possono richiedere un differente regime alimentare. Le informazioni, raccomandazioni e i consigli sopracitati non vogliono essere una prescrizione medica o dietetica, pertanto il lettore non deve, in alcun modo, considerarli come sostitutivi delle prescrizioni o dei consigli dispensati dal proprio medico curante.